Not All That, di totalizzyness - tradotta da LaTuM

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LaTuM
view post Posted on 6/12/2012, 12:45 by: LaTuM




Disclaimer: Supernatural è della CW. La storia invece appartiene a totalizzyness. L'originale potete trovarla qui.

notallthat



Not All That

Capitolo 3

I vecchietti sono carini



Dean chiuse il suo armadietto facendo un salto all'indietro quando vide il ghigno di Crowley comparire davanti a lui.

“Buongiorno Raggio di Sole! Hai gli appunti?”

Dean annuì ed estrasse dalla borsa il quaderno di Castiel per poi metterlo con poca delicatezza nelle mani di Crowley.

“Come sei riuscito ad avere il mio indirizzo e-mail?”

Crowley ghignò nuovamente e si batté l'indice sulla punta del naso.

“Lo sai come dicono: un mago non svela mai i suoi trucchi. D'altra parte, il piccolo Cas ha insistito che era urgente...”

“Perfetto. Ok... ora devo andare in classe.”

“Molto bene.”

Dean si affrettò ad allontanarsi da Crowley e s'incamminò per i corridoi raggiungendo l'aula in cui avrebbe avuto lezione. Alcuni erano già arrivati e tra loro c'era anche Chuck. Dean buttò in malo modo la borsa sul banco e prese posto accanto allo strano ragazzo.

“Cosa stai scrivendo?”

“Il mio romanzo” rispose Chuck scrollando le spalle con indifferenza e continuando a scrivere come se non ci fosse un domani.

“Il tuo romanzo?”

“Prima o poi tutti nella vita scriviamo un romanzo e questo è il mio momento.”

“Già... di cosa parla?”

“Non posso dirtelo. Tu invece cosa mi dici dei tuoi piani per cercare di stare lontano dai Novak oggi? O ti sei psicologicamente preparato al fatto che ti faranno nero?”

Dean aggrottò la fronte e iniziò a giocare con la chiusura della borsa.

“Io ho solo... Mi sono organizzato per non rischiare d'incrociarli. E a loro volta mi hanno promesso che mi staranno alla larga.”

“E questo quand'è che te l'avrebbero detto?”

“Ieri sera ho ricevuto un messaggio da Gabriel e Castiel mi ha mandato un'email” rispose Dean senza dare troppa importanza alla cosa.

Chuck alzò gli occhi dal libro guardandolo esterrefatto.

“Hanno il tuo numero di telefono e il tuo indirizzo e-mail?”

“Ehm... sì. Perché?”

Chuck fece energicamente segno di no con la testa prima di tornare a concentrarsi sui suoi scritti.

“Nulla, solo che non avrei mai pensato di dirlo: qualcuno che conosco è in contatto con i Novak.”

Dean sorrise divertito.

“Ti considerano davvero così lontano dalla loro portata?”

“Uhm... Nessuno sa il mio nome, sono solo quello strambo che passa il suo tempo seduto in un angolo a scrivere.”

“Oh, beh... se ti può consolare io sono quello a cui verrà fatto il culo a strisce!”

Chuck questa volta sorrise a sua volta.

“Beh, se non altro non ricercato con l'accusa di alto tradimento.”

“Senti ma... perché tutti vogliono essere loro amici? Cos'hanno di così speciale?”

“Oltre al fatto che sono ricchi sfondati? Qui le persone non sono molto profonde, quindi immagino che sia per questo. Perché la gente vuole essere amica di Johnny Depp? Nessuna in particolare, semplicemente perché è Johnny Depp. Lo stesso vale Castiel Novak... lui è un po' il George Clooney della Kripke High.”

L'espressione di Dean si fece ancora più corrucciata.

“Quindi è tutta una ragione di status sociale?”

“Puoi vederla così. La colpa è un po' di Baltahzar, è lui ha che lasciato qui una sorta di fan club. E' fondamentalmente un cretino ma ai suoi tempi era il più popolare della scuola. E se lo era lui, di conseguenza anche la sua famiglia deve esserlo. Ovvio, che solo persone come Gabriel e Anna sono in grado di reggere il paragone.”

“Sento che c'è un ma in arrivo...”

“No, nessun ma. O meglio. E' Castiel che è veramente strano, lui vuole solo essere lasciato in pace. E' troppo timido per avere contatti con le altre persone. Un tempo stava addirittura pensando di lasciare la scuola e seguire delle lezioni private da casa, poi Gabriel è riuscito a dissuaderlo.”

“Come fai a sapere tutta questa roba?”

“Passo piuttosto inosservato e questo fa sì che la gente parli senza rendersi conto che posso sentirli: mi arrivano tutte le notizie in anteprima ma non ho nessuno con cui condividerle.”

“Anche tu hai pochi amici?”

“Ne ho una, Becky, ma se non ti piace Buffy lei non ti prende nemmeno in considerazione.”

Dean sbuffò e appoggiò la testa sulla borsa osservando Chuck che stava continuando a scrivere.

“Buffy?”

“Sì, L'Ammazzavampiri, ne è ossessionata e non fa altro che scrivere fanfiction a riguardo.”

“Ma il telefilm è finito secoli fa!”

“Non lo so! Posso giurarti di aver letto non so quante lettere indirizzate a Joss Whedon nelle quali gli ordinava di girare delle altre stagioni concentrandosi soprattutto sul rapporto tra Buffy e Spike.”

Dean sbuffò nuovamente.

“Sembra un tantino psicopatica. Comunque... ma non l'avevano fatto? Voglio dire, l'ultima volta che l'ho visto mi pare stessero facendo sesso.”

Chuck scoppiò a ridere nervosamente.

“Lo so! La voce di Becky si alza di qualche ottava ogni volta che rivede quegli episodi.”

Dean scosse la testa e iniziò a guardarsi in giro notando che la classe si era oramai riempita di studenti che stavano discutendo animatamente di cosa avevano fatto la sera precedente e un professore era fuori dall'aula intendo a leggere una circolare. L'attenzione di Dean però fu improvvisamente catturata dall'entrata in scena di Castiel, ancora vestito di tutto punto con una camicia elegante, cravatta e un impermeabile. Il ragazzo gli sorrise in modo impercettibile prima di raggiungere il suo posto.

“Hey, Chuck! Sai dirmi perché si veste sempre così?”

Il ragazzo alzò lo sguardo e diede una rapida occhiata a Castiel.

“E' un po' la sua divisa. Aspetta di vederlo in jeans e maglietta, ti posso assicurare che è la cosa più strana che mi sia mai capitato di vedere!”

Dean rise e, in attesa che gli annunci della mattina finissero e che la lezione avesse inizio, appoggiò nuovamente la testa sulla borsa osservando Chuck che continuava a scribacchiare alcune idee per il suo romanzo - senza però riuscire a decifrarne neanche una parola.

La prima ora della mattinata era una lezione d'informatica e, ancora una volta, in classe con lui c'era Castiel. Almeno stavolta però Dean non dovette preoccuparsi del rischio di trovarselo vicino, visto che l'unico posto disponibile rimasto era in fondo all'aula. Come ogni studente, Dean entrò nel computer con l'account della scuola e la prima cosa che fece fu andare in internet, constatando però che quasi tutti i siti che potevano interessargli erano stati bloccati. Deluso, decise di aprire la sua casella e-mail notando che c'era un messaggio ancora non letto nella posta in arrivo e, ancora una volta, da parte di Castiel.[1]


“Oggetto: Stasera

Dean,

Ieri hai detto che sai guidare... posso chiederti se hai anche una macchina?

Castiel”



Dean si girò verso il resto della classe, vedendo Castiel seduto dall'altra parte della stanza apparentemente immerso nel suo lavoro. Dato che l'insegnante non era ancora arrivato, il ragazzo approfittò di quel momento per rispondere all'email.


“Certo che ho la macchina Castiel, perché?

-D”



Finalmente il professore entrò in classe con un aspetto decisamente scarmigliato: dei fogli indistinti sbucavano fuori dalla sua ventiquattrore, la cravatta era allacciata tutta storta e aveva ancora in mano una tazza di polistirolo piena di caffè.

“Scusate il ritardo ragazzo! Troppe cose da fare e troppo poco tempo per farle. Potete cominciare subito con il vostro lavoro!”

L'uomo non sembrava aver notato la presenza di Dean e il suo non aver nulla da fare. Per fortuna gli venne in aiuto Castiel.


“Dean,

mi spiace chiedertelo ma nonostante sia Gabriel che Anna abbiano la patente, non è facile avere un'auto a nostra disposizione e non abbiamo modo arrivare in biblioteca. Ti scoccerebbe darci un passaggio? Saremo più che contenti di dividere la benzina.

Inoltre... al momento stiamo lavorando a un progetto che consiste nel creare un database fittizio per un'azienda a nostra discrezione. Se vai sul server pubblico della scuola e selezioni la cartella ICT [sottocartella classe 6] trovi le istruzioni dove ti viene spiegato come iniziare e il lavoro e tutto quello che c'è da fare.

Castiel.”


“Castiel,

certo che posso passare a prendervi! E non preoccuparti per i soldi della benzina... tanto dovrei guidare fin lì comunque, no?

Immagino di doverti ringraziare, mi stavo giusto chiedendo come procedere visto che non avevo alcun progetto a cui lavorare e quei buoni a nulla della scuola hanno persino bloccato i giochi preinstallati del computer! Chi può essere così crudele?!

-D”



Quando Dean iniziò a cercare nel server il materiale che gli aveva indicato Castiel, lanciò un'occhiata al ragazzo notando che stava ridendo fra sé e sé. Convito di essere lui la fonte di quell'allegria, Dean aprì il file introduttivo che spiegava come procedere con il lavoro senza riuscire a trattenere un ghigno soddisfatto. Si era appena messo sotto con il progetto vero e proprio quando notò che c'era una nuova e-mail non letta nella casella della posta in arrivo.


“Dean,

grazie mille, sei davvero molto gentile. Hai presente il cenotafio appena fuori dal parco? Ti aspetteremo lì.

Molto divertente, ma davvero, credo che quei 'buoni a nulla' abbiano agito così perché durante le lezioni devi lavorare e non giocare. Non sono sicuro che tu l'abbia notato, ma non c'è molto da fare su questi computer. La scuola è comunque un posto dove si viene per imparare, non per divertirsi.

Castiel”



Se possibile il sorriso di Dean si fece ancora più grande. Era stato lui a far ridere Castiel e la lezione si prospettava essere meno incentrata sul progetto e più uno scambio di e-mail con Castiel, il ragazzo senza amici che aveva scelto di parlare con lui. L'altro avrebbe potuto semplicemente chiedergli un passaggio e spiegargli cosa doveva fare a lezione, ma ogni volta che Dean gli rispondeva, Castiel gli mandava una nuova e-mail.


“Castiel, sei sicuro che il parco sia una buona idea? Pioverà e vi bagnerete tutti e non voglio che la mia Piccola si ritrovi con tutti i sedili inzaccherati. Ho notato che questa scuola è priva di qualsiasi cosa possa ritenersi divertente e andando avanti di questo passo potrei rimetterci la mano destra! Tuttavia ho trovato un amico. E' parecchio strano ma i barboni come me non possono fare troppo gli schizzinosi. A differenza di te che hai stuoli di persone pronte a gettarsi ai tuoi piedi... comunque, tu non hai del lavoro da fare?

-D”



“Dean, posso assicurarti che il parco non è un luogo poi così frequentato e per quanto concerne la pioggia, farò del mio meglio per rimanere asciutto. L'ultima cosa che voglio e bagnare la tua Piccola, dato che sei anche così gentile da darci un passaggio. Tuttavia, se dovesse succederle qualcosa, sarò lieto di ripagare i danni. Mi fa piacere sapere che ti hai trovato un amico: è Chuck Shurly, vero? Ti ho visto parlare con lui... da quel che ho sentito dire è un bravo ragazzo.

Io, da parte mia, non ho mai sentito il bisogno di avere degli amici, soprattutto non in questa scuola. Nessuno vuole davvero essere mio amico, sono semplicemente interessati allo status che raggiungerebbero riuscendo a diventarlo. Se fossi stato una persona come tutte le altre, nessuno avrebbe nemmeno saputo il mio nome. Gli amici sono un lusso non strettamente necessario; una volta ho provato ad allacciare qualche rapporto, ma non è andata come speravo, così ho deciso mai più. Tuttavia mi piacerebbe avere quella giusta dose di coraggio e sicurezza per dire a tutti di lasciarmi in pace.

Al momento non sto facendo nulla perché ho già concluso il mio progetto e sarò nullafacente finché non inizieremo la nuova unità. Perché me lo chiedi? Ti sto distraendo dal tuo lavoro? Se lo desideri, posso inviarti parte del mio progetto, almeno ti sarà più facile capire su cosa stiamo lavorando. E ora che ci penso... ti sono serviti i miei appunti d'inglese?

Castiel”



Dean osservò esterrefatto l'ultima e-mail di Castiel, sorpreso di vedere quanto avesse scritto e si fosse anche lasciato andare, parlandogli di alcune cose di cui probabilmente non aveva mai fatto parola con nessuno.


“Castiel, non preoccuparti, stavo scherzando riguardo la macchina. E se le succedesse qualcosa, sono perfettamente in grande di gestire la cosa visto che lavoro par-time come meccanico... o qualcosa del genere.

Sì, stavo parlando di Chuck. In effetti è uno a posto ed è anche l'unico che non mi fa minimamente pesare il solo fatto che ti guardi.

Deve essere abbastanza difficile per te essere stalkerato da tutti quei fuori di testa! Perché non capiscono che uno possa voler stare da solo? Se non sono indiscreto, posso chiederti cos'è successo con il tuo amico? Ovviamente non sei tenuto a rispondermi. Nel senso... nemmeno mi conosci, capisco che possa non aver voglia di raccontarmi i fatti tuoi.

Distraimi pure quanto ti pare e piace, non m'interessa, davvero! E non preoccuparti d'inviarmi i tuoi file. Preferisco avere un'insufficienza per i fatti miei piuttosto che prendere una A copiando da te. E sì, in effetti non ho capito moltissimo i tuoi appunti - usi un sacco di parole lunghissime! - ma mi sono stati comunque d'aiuto. Pure mio fratello adesso ha una venerazione per te: lui adora 1984 e ha trovato alcune delle tue osservazioni davvero grandiose... sì, è NERDISSIMO!

-D”



Castiel però non gli rispose più per il resto della lezione. Dean prese in seria considerazione l'idea di prendere a testate la tastiera... che diritto aveva lui di chiedere all'altro delle cose così personali? Oppure era stata colpa del commento sui nerd, anche se in fondo era indirizzato a Sam. Qualunque cosa fosse, Dean passò il resto della lezione mordendosi la lingua per essere andato troppo oltre. Non vide nessuno dei Novak per il resto della mattinata, tuttavia ricevette due messaggi da Gabriel con delle barzellette sconce. Suppose che fosse un messaggio cumulativo e che il suo nome fosse rientrato, come quello di molti, nella casella d'invio, ragion per cui si stupì non poco quando l'altro, durante l'ora di pranzo, il ragazzo lo trascinò in un angolo per parlargli.

“Hai ricevuto i messaggi con le barzellette?”

“Uhm, sì...” rispose Dean guardandolo confuso.

“Benissimo! Immaginavo ti sarebbero piaciute. Senti, c'è Sammy da queste parti? Ho bisogno di aiuto per fargli uno scherzo e mi servono informazioni. Ha paura di qualcosa in particolare? Ragni? Vermi?”

“...pensavo avessi detto che mi saresti stato lontano.”

“Non preoccuparti, qui nessuno può vederci, quindi sputa il rospo! A proposito, Cas mi ha detto che prima vi stavate scambiando delle e-mail ma poi ha dovuto smettere perché dei tizi hanno iniziato a chiacchierare con lui e non voleva che qualcuno sospettasse della vostra corrispondenza. Come vedi, stiamo mantenendo la parola data. E grazie per il passaggio... mio padre diventa davvero insopportabile quando si prospetta l'idea di uno di noi al voltante. Comunque, tornando al discorso di prima, che puoi dirmi di Sam, di cos'è che ha paura?”

Dean annuì cercando di metabolizzare tutte le informazioni che Gabriel gli aveva dato nel giro di pochi secondi.

“Capisco... a dire il vero pensavo di aver detto qualcosa di sbagliato od offensivo. Comunque... Sam non è un gran fifone, le uniche cose di cui ha paura sono che gli scada l'iscrizione a qualcuno dei suoi giochi online o che gli si rompa il computer...”

“Sì, beh, ma questo non mi fa venire in mente nessuno scherzo divertente...” disse Gabriel aggrottando la fronte “A che cosa gioca comunque?”

“World of...”

“Warcraft?! Anche Michael ci gioca qualche volta. E con qualche volta intendo tutto il fottutissimo tempo, quindi... magari potrei fargli trovare un doppione online...”

Dean rise.

“Questo è davvero crudele da parte tua. Non hai idea di quanto s'incazzi quando qualcuno gli frega una qualche uccisione!”

Gabriel si unì alla risata di Dean.

“Fantastico, allora sarà proprio quello che farò! Ah, è probabile che mi sia dimenticato qualcosa nel tuo armadietto. A più tardi!”

Dean guardò confuso Gabriel allontanarsi e andare a sedersi al tavolo già occupato dal resto della sua famiglia. Dean aspetto alcuni secondi prima di raggiungere a sua volta il tavolo dove c'era Sam che stava fagocitando il suo hamburger. Il ragazzo non fece in tempo a sedersi che gli comparvero davanti Chuck e una biondina.

“Hey, Dean! Ti dispiace se...”

“Affatto” rispose Dean facendo segno di no con la testa “Siediti pure... Becky, giusto?”

La ragazza fece un sorriso compiuto nella sua direzione.

“Gli hai parlato di me?” domandò poi all'amico.

“Sì... piacere di conoscerti: io sono Dean, lui è Sam.”

“A voi due piace Buffy?”

Chuck sospirò affranto a cominciò a sua volta a mangiare mentre Sam rivolgeva un'occhiata stranita al fratello prima di dare una risposta piuttosto vaga.

“Ho visto giusto un episodio o due...”

“Dovete assolutamente vederlo! E' meraviglioso! E poi Spike e Buffy-”

Becky fu interrotta da un'altra ragazza che si avvicinò a Sam con un blocco per gli appunti tra le mano. Quando il ragazzo la notò, sul suo viso di dipinse un sorriso enorme.

“Hey Sam, ti è caduto questo mentre uscivi.”

“Cavolo... grazie mille, non me ne ero accorto.”

“Non c'è problema” rispose la ragazza con un sorriso “Lui è tuo fratello?”

“Sì, sicuro. Lui è Dean, Dean, lei è Jessica.”

Il sorriso di Dean non prometteva nulla di buono.

“Piacere di conoscerti Jess, Sam mi ha parlato tanto di te!”

Sam diede un calcio al fratello da sotto il tavolo cercando di continuare comunque a sorridere e non mostrarsi troppo imbarazzato.

“Che carino... comunque, ci vediamo al tuo armadietto dopo pranzo, ok?” rispose lei in direzione di Sam.

“Certo, a dopo!”

“Ciao Dean!”

“Ciao Jess!”

Dean salutò la ragazza con un sorriso e agitando la mano. Non appena lei sparì dalla loro vista, Sam si girò di scatto e tirò un pugno sulla spalla del fratello.

“Perché diavolo ti sei dovuto comportare così? Adesso penserà che sono uno strambo!”

“Certo, perché tu sei una persona perfettamente normale Sammy” gli fece notare Dean non riuscendo a trattenere una risata prima d'iniziare finalmente a mangiare il suo pranzo.

Sam aggrottò le sopracciglia e riprese a mangiare, lanciando solo di tanto in tanto qualche occhiata al fratello. Quest'ultimo però parve non farci caso, troppo impegnato com'era a fissare il tavolo dei Novak. Gabriel stava ridendo insieme ad Anna e quello che gli parve essere Joshua, a giudicare dalla stazza del ragazzo. Castiel sedeva a un angolo del tavolo prendendo di tanto in tanto qualche foglia d'insalata e, a differenza degli altri che stavano chiacchierando allegramente tra di loro, lui non proferiva parola. Sembrava che persino la sua famiglia lo considerasse un emarginato visto che non era interessato a intrattenere alcun tipo di rapporto sociale con loro.

“Tu non hai ancora incontrato nessuno dei Novak?” domandò Dean girandosi verso il fratello.

“Solo i gemelli, anche se ovviamente mi sono ben guardato dal rivolgergli parola. A dire il vero nessuno l'ha fatto, erano troppo presi a litigare tra di loro...” rispose Sam una volta che ebbe finito di masticare.

Chuck annuì.

“Funziona così tra loro. Michael è il maggiore dei due, quindi pensa di avere una marcia in più. Lucifer ovviamente lo odia per questo ma ciò non toglie che passino la maggior parte del loro tempo insieme cercando di essere sempre l'uno meglio dell'altro.”

Dean annuì e prese un altro boccone prima di riportare nuovamente lo sguardo sui Novak.

Il resto della giornata proseguì senza ulteriori incidenti; condivise persino la lezione di francese con Gabriel che non smise per un secondo di inviargli barzellette sconce, anche se in francese.


Mandi a ttt qst barzellette o lo fai solo xkè sono io?


Dean riuscì a vedere un ghigno dipingersi sulla faccia dell'altro.


Oggi te, dmni Cas, frse dpdmni Meg... ki lo sa!


Dean scosse la testa e ripose il cellulare nella tasca della giacca assicurandosi che la vibrazione non facesse troppo rumore onde evitare che gli sequestrassero il telefono. La lezione proseguì e prima che Dean se ne rendesse conto, aveva raggiunto il suo armadietto per incontrarsi il fratello e tornare a casa insieme.

“Direi che oggi è stata una buona giornata” bofonchiò Dean stiracchiandosi.

“Nessuna minaccia?” gli domandò Sam con un sorrisetto beffardo.

“No... se tutto va bene tra un po' verrò messo in secondo piano e nessuno saprà mai chi sono.”

“Sembra fantastico...”

“Puoi dirlo forte! Allora... come stava Jess?”

“Va al diavolo! Se non altro ti ha trovato carino” borbottò Sam.

“Davvero pensa che sia carino?”

“Sì, nello stesso modo in cui torva carini i vecchietti.”

“...perché i vecchietti sono carini?”

“Forse qualcuno. Probabilmente questa domenica andrò da lei, dobbiamo lavorare insieme a un progetto per il corso d'inglese.”

“Oh, già v'immagino! Sam e Jessica mano nella mano...”

Sam diede al fratello un pugno sul braccio e cercò di darsela a gambe senza però riuscirci.

“Lo sai che scherzo, Sammy! Comunque ti starò fuori dalle scatole per tutta la serata!”

“E' vero che hai appuntamento con Castiel per studiare.”

“E ci saranno anche Gabriel e Anna.”

Sam annuì.

“A che ora ti vedi con loro?”

“Oh... a dire il vero non lo so” rispose Dean recuperando il cellulare dalla tasca e trovandoci un messaggio non letto inviato da un numero sconosciuto.


Ciao, sono Castiel. Ti ho scritto per chiederti se possiamo vederci alle sei e mezza. Ti andrebbe bene?


Dean non riuscì a trattenere un sorriso e salvò il numero di Castiel prima di rispondergli.

“Perché stai sorridendo?”

“Castiel mi ha appena mandato un messaggio.”

Sam sorrise a sua volta.

“Aaaww! Siete passati dalle e-mail ai messaggini! Il prossimo passo sarà restare al telefono tutta la notte, poi ti fermerai a dormire da lui-”

Il ragazzo però fu interrotto dallo scappellotto sul coppino da parte del fratello.

“Chiudi quella boccaccia! E' una cosa che stiamo facendo unicamente per la scuola.”

“Certo, lui che dice?”

“Di andare a prenderli alle sei e mezza.”

“Si, certo... scuola” lo prese in giro Sam.

“Stai zitto, scemo!”

“Cosa gli hai risposto?”

“Non ti riguarda.”

“Ma certo che si sarò! Con affetto, baci e abbracci, Dean!”

Dean aggrottò la fronte e colpì nuovamente il fratello, superandolo. Sam sorrise seguendolo, contento per una volta tanto di aver trovato qualcosa a cui aggrapparsi per infastidire l'altro. Nell'esatto momento in cui arrivarono a casa, Dean si fiondò in camera loro cercando di riuscire a fare più compiti possibili prima di andare a farsi la doccia. Al piano di sotto Bobby si stava facendo un panino quando sentì l'acqua scorrere.

“Cosa sta facendo tuo fratello?”

“Ha un appuntamento!”

“Di già?! E con chi?”

“Castiel!”

“Non dire fesserie!”

“Non lo sono! Forse non è un vero e proprio appuntamento visto che ci saranno anche Gabriel e Anna e che avranno del lavoro da fare per scuola, ma è tutto il giorno che si sta scambiando e-mail con Castiel!”

“Uno non può farsi degli amici?”

“Castiel? Da quel che ne so lui è famoso per non avere amici...”

Bobby scrollò le spalle e tornò a occuparsi del suo panino.

“Beh, magari è finalmente riuscito a trovare un amico. Non ho idea di cosa possa volere da Dean comunque. Tuo fratello è più tipo che va d'accordo con uno come Gabriel, considerato che sono stupidi uguali.”

Sam rise e tirò fuori i libri per studiare dalla sua borsa.

Al piano di sopra invece Dean era appena riemerso dalla doccia e stava fissando intensamente il contenuto del suo armadio, domandosi cosa poteva mettersi. Stava semplicemente andando in biblioteca per lavorare a un progetto ma aveva l'impressione che dovesse comunque fare una buona impressione. Forse era la sua occasione per diventare il solo e unico amico di Castiel Novak. Diede una rapida occhiata all'orologio e iniziò a entrare in panico: si decise per una maglietta dei Led Zeppelin, una camicia nera e i jeans buoni – ovvero quelli senza strappi. Indossò i gli stivali, afferrò la giacca e si diresse verso la porta prima che Bobby lo chiamasse.

“A Sam sta bene che tu vada fuori con i Novak?”

“Beh, solo con tre di loro ed è per un progetto di storia a cui stiamo lavorando.”

“E passi ore avanti all'armadio per scegliere cosa metterti ogni volta che vai in biblioteca?”

Alle spalle di Dean riuscì a vedere Sam che stava ridendo come un idiota.

“Mi sono solo cambiato, non voglio sembrare quello che possiede solo un paio di jeans logori e una maglietta!”

“Uhm...?”

“Senti, sono in ritardo, mangerò qualcosa più tardi!”

Il ragazzo si catapultò fuori di casa e, dopo aver preso le chiavi dalla tasca della giacca, raggiunse la bellissima Chevy Impala nera del '67 che suo padre gli aveva lasciato. Con un sorriso si sedette al posto di guida e si diresse fino al cenotafio fuori dal parco. Stava piovendo, non particolarmente forte, ma abbastanza comunque perché le persone dovessero tirar fuori gli ombrelli. Quando finalmente raggiunse il parco, Castiel, Anna e Gabriel stretti l'uno contro l'altro sotto un grande ombrello nero.

“Scusate il ritardo. L'inquisizione Spagnola mi ha rallentato l'uscita: dove stai andando, con chi, a che ora torni... il solito.”

Gabriel rise e si avvicinò all'auto.

“Che cerchioni! È bellissima, Dean!”

Dean sorrise.

“Lo so! Lei è la mia Piccola! Saltate su, dai!”

“Io davanti!” disse Gabriel impossessandosi del posto del passeggero, lasciando che Castiel e Anna salissero dietro. Dean lanciò un'occhiata veloce a Castiel dallo specchietto retrovisore prima di immettersi nuovamente sulla strada.

“Allora, dov'è la biblioteca?”


Note della Traduttrice:

[1] in originale la lezione d'informatica è ICT che sta per information and communication techonolgies.


Terzo capitolo: Dean e Cas continuano a scambiarsi e-mail e Baby fa finalmente la sua comparsa XD Vediamo anche Jess, carina come al solito, e Becky, che è sempre una fangirl invasata. Ah, breve nota in merito alla traduzione dei capitoli: preferisco seguire la scia delle case editrici e tradurre i titoli del capitoli. Fosse stata una mia storia non li avrei messi o li avrei lasciati inglese, ma siccome io qui ho solo un ruolo 'fantasma', traduco e basta :3

Spero il capitolo vi sia piaciuto, come al solito provvederò a far sapere cosa ne pensate all'autrice! Ovviamente vi ringraziamo infinitamente per come avete accolto i primi due capitoli, siamo felicissime che la storia - e la traduzione - vi piacciano. Speriamo di continuare sulla stessa scia! GRAZIE DI CUORE!

A presto!

LaTuM


Prossimo aggiornamento: giovedì 20 dicembre
 
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30 replies since 8/11/2012, 14:28   443 views
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