Not All That, di totalizzyness - tradotta da LaTuM

« Older   Newer »
  Share  
LaTuM
view post Posted on 17/1/2013, 15:05 by: LaTuM




Disclaimer: Supernatural è della CW. La storia invece appartiene a totalizzyness. L'originale potete trovarla qui.

notallthat



Not All That

Capitolo 5

Il mistero che non sei altro




Castiel brontolò e si rigirò nel letto, allungando un braccio per riuscire a spegnere la sveglia posata sul comodino prima di alzarsi. Considerato il fatto che il sole non era ancora sorto e che la sua camera era ancora immersa nel buio, era ovvio che fosse abbastanza presto. Il ragazzo accese la lampada che aveva sul comodino e scese dal letto afferrando l'accappatoio dallo schienale della sedia che era davanti alla scrivania e se lo strinse addosso. Castiel si accasciò davanti al computer e rimase a guardare lo schermo vuoto per qualche momento prima di accenderlo e poi uscire dalla sua stanza.
“Buongiorno Cassie!”
Castiel salutò suo fratello maggiore con uno sbadiglio e si trascinò verso la macchinetta per il caffè.
“Come mai qui, Baltahzar?”
“Ti voglio bene anch'io, fratellino. Sarò qui fino a domenica quindi ho pensato di venire a salutarvi.”
“Oh, e quando sei arrivato?”
“Circa un'ora fa...”
“Hai guidato tutta la notte? Vuoi un caffè?”
Balthazar sorrise e fece scorrere velocemente alcune pagine di una rivista.
“Sì, grazie.”
Castiel prese due tazze dalla credenza e le mise sul piano da lavoro, sbirciando la rivista che stava leggendo il fratello. Era abbastanza risaputo che Balthazar avesse l'abitudine di comparire all'improvviso per qualche giorno quando in realtà avrebbe dovuto essere al college, ma nessuno se n'era mai lamentato.
“Allora, dimmi un po' Castiel. E' da tanto che non parliamo un po' noi due.”
Il ragazzo alzò le spalle e andò a sedersi vicino al fratello.
“E' tutto come al solito, c'è un nuovo ragazzo a scuola.”
“Ah si?”
“Sì... si chiama Dean Winchester. E' una persona piacevole e a Gabriel sembra piacere parecchio.”
Balthazar sorrise.
“A Gabriel piace chiunque, ma tu invece Cassie... gli hai parlato?”
Castiel scivolò giù dalla sedia e andò a recuperare la caraffa del caffè oramai piena.
“Beh, stiamo lavorando insieme per un progetto di storia: io, lui, Gabriel e Anna, quindi ieri sera siamo andati insieme in biblioteca per fare delle ricerche. È stato abbastanza divertente e in effetti lui sembra essere piuttosto simpatico. Ci siamo scambiati anche un paio di e-mail...”
“Aaawww, il mio fratellino si sta facendo degli amici!”
“Non lo so... E' che non riesco a controllarmi quando sono con lui. Gli dico cose che non mi sarei mai sognato di dire a nessuno, persino del crollo che ho avuto l'anno scorso.”
“Sul serio?” gli domandò Balthazar alzandosi per recuperare i cartone di latte dal frigorifero “Nessuno lo sa oltre a noi!”
“E lui... davvero, non so perché gliel'ho detto. In meno di ventiquattrore ha saputo molte più cose lui di me rispetto a quello che tutti gli altri sono riusciti a scoprire in tre anni! Gli ho detto della...”
“...sì?”
“Della... beh, della mia asessualità.”
“Sul serio?!”
“E' stato Gabriel a tirare in ballo l'argomento! Io... gliel'ho semplicemente detto! Le parole mi sono uscite e basta. Lui domanda e io non posso fare a meno di rispondergli!”
“Aaaww! Decisamente devo incontrare questo Dean Winchester! Il genio che è riuscito a risolvere il mistero che non sei altro!”[*]
“Beh, parlane con Gabriel, è suo amico adesso.”
Castiel prese il suo caffè e si fece ritorno nella sua stanza. Ultimamente l'unica cosa a cui riusciva a pensare era Dean Winchester. Balthazar aveva ragione, sembrava che in pochissimo tempo il ragazzo fosse riuscito a farsi breccia nella dura corazza che Castiel si ostinava a indossare. C'era qualcosa in lui che a Castiel ispirava fiducia, qualcosa che glielo faceva sentire vicino e, allo stesso tempo, Dean sembrava una persona gentile per nulla intenzionata a giudicarlo o interessata esclusivamente alla fama che Castiel aveva a scuola. E a furia di pensarci era davvero arrivata l'ora di andare a scuola. Casa Novak aveva iniziato a riempirsi di persone che correvano di qua e di là recuperando i libri che avevano lasciato in giro e indossando le loro giacche. Castiel e Gabriel stavano per uscire e approfittare del passaggio che Crowley era solito dargli, ma Baltahzar li fermò.
“Oh, avanti fratellino, lascia che per una volta sia io a darti uno strappo fino a scuola!”
Castiel sospirò.
“Dovresti essere a letto a dormire. Sei troppo stanco per poter guidare.”
“Non dire stupidaggini. Dai, andiamo, così strada facendo potrai continuare il discorso che stavi facendo su quel ragazzo...”
“Dean?” domandò Gabriel con un sorrisetto strafottente,
“Ecco come si chiama!”
“Ti racconto tutto io! Andiamo con la Jag?”
“Ovviamente!”
“Io davanti!
Castiel alzò gli occhi al cielo e seguì Gabriel e Balthazar fuori casa, dove i due si stavano già incastrando nella Jaguar grigio metallizzato del fratello che era costata uno sproposito e probabilmente nemmeno li valeva davvero tutti quei soldi.
Castiel rimase sulle sue immergendosi nella lettura del testo di geografia mentre Gabriel raccontava a Balthazar di Dean, entusiasta del fatto che avessero gli stessi gusti, lo stesso senso dell'umorismo e di quanto fosse bella la macchina del ragazzo.
“Quindi ha infranto la regola non scritta che vieta a chiunque di rivolgerci la parola, eh?”
Gabriel annuì.
“Il primo giorno è stato un po' tormentato per questo, ma siamo convinti di aver sistemato a dovere le cose adesso. A meno che, ovviamente, la gente non venga a scoprire di ieri sera. Non eravamo esattamente in incognito da Burger King, qualcuno potrebbe anche averci visti...”
“Beh, visto che vi piace così tanto, non possiamo assolutamente permetterci che Dean finisca nei guai! Credo che qui serva un intervento del sottoscritto.”
Castiel alzò gli occhi dal libro.
“Vuoi peggiorare ulteriormente la situazione?”
“Cas! Se gli do la mia benedizione, tutti quanti vorranno diventare suoi amici e tu potresti uscire liberamente con lui quanto ti pare e piace!” disse Balthazar beffeggiandolo.
“Fantastico! Entri con noi allora? Lo sai che si scatenerà un putiferio?” gli chiese Gabriel.
Balthazar rise mantenendo gli occhi fissi sulla strada e Castiel riprese a leggere senza però riuscire a concentrarsi su quello che c'era scritto, troppo intento com'era preoccuparsi dei disastri che avrebbe potuto combinare Baltahzar.

Sam seguì suo fratello lungo i corridoi fino al suo armadietto, cercando di cavar fuori, in un modo o nell'altro, la verità dal fratello.
“Dai, Dean! Raccontami com'è andata! Com'è che all'improvviso hai un appuntamento così?!”
Dean rise e aprì il suo armadietto, guardando divertito il disegno della pin-up in uniforme nazista attaccata allo sportello.
“Non è ben chiaro nemmeno a me, Sam. Fino al momento prima stavo mangiando un hamburger, il secondo dopo avevo un appuntamento.”
Sam vide il disegno e lo staccò dall'armadietto.
“Cos'è questa roba?!”
“E' di Gabriel... l'ha disegnato durante l'ora di storia.”
“E perché ce l'hai tu?”
“Non ne ho idea, tieni conto che stiamo parlando di Gabriel. Quando si tratta di lui le cose non devono avere necessariamente senso” rispose Dean alzando le spalle.
“Hey! Winchester!”
I due fratelli si girarono e videro tre ragazzoni ben piazzati, seguiti a ruota da qualche ragazza, che si stavano dirigendo verso di loro. Dean sospirò affranto e chiuse il suo armadietto, facendo segno a Sam di non stargli troppo vicino.
“Posso esservi utile?”
Uno dei ragazzi lo guardò malissimo e invase il suo spazio personale.
“Ci pareva di essere stati piuttosto chiari con gli avvertimenti. O preferisci semplicemente essere preso a calci in culo?”
“Non ho idea di cosa stia parlando” rispose Dean apparentemente indifferente.
“Sicuro! Quindi ieri sera non eri tu quello che se la spassava insieme ai Novak mangiando hamburger e chiacchierando allegramente...”
“Non saprei, magari hai semplicemente le allucinazioni. Io sono piuttosto sicuro di essere rimasto a casa tutta la sera a guardarmi le meraviglie di Casa Erotica...”
Uno dei ragazzi sbuffò.
“Ma guarda che simpaticone! La smetterai di sorridere quando ti avremo dato una bella ripassata!”
“Perché? State forse pensando di uscire con me e poi non richiamarmi? Mi spezzate il cuore... non prendetevi così gioco di me!”
Con la coda dell'occhio Dean vide Sam nascondere la faccia tra le mani, certo che il fratello stesse cercando di scavarsi una fossa da solo. D'altra parte Dean preferiva dare a quegli energumeni un'altra ragione per massacrarlo invece che solo perché aveva parlato con Castiel. Improvvisamente la folla che si era radunata intorno a loro cominciò a disperdersi e Dean poté sentire un tizio con un accento marcatamente britannico che chiedeva alla folla di farsi da parte.
Uno dei ragazzoni spostò lo sguardo da Dean fermandosi su quello di un tizio alto, biondo e allampanato che si era fermato dietro di loro. I tre energumeni diedero le spalle a Dean e abbassarono al testa, fissandosi i piedi con grande interesse mentre da dietro la figura del biondino il ragazzo riconobbe Gabriel.
“Dean Winchester, giusto? Ho sentito tanto parlare di te! Io sono Balthazar!” fece il nuovo arrivato porgendo la mano a Dean. Quest'ultimo rivolse uno sguardo a Gabriel che annuì freneticamente. Incoraggiato dall'amico, Dean ricambiò la stretta di mano.
“Ciao!”
“Come 'ciao'? Tutto qui? Diventeremo grandi amici io e te. E mi hanno detto che hai anche un fratello, vero? Dov'è Sammy?”
La folla si fece da parte, lasciando Sam alla mercé di quello strano tizio. Balthazar sorrise e si avvicino a lui mettendogli un braccio attorno alle spalle.
“Finalmente ti conosco! Gabriel mi ha parlato così tanto di te – anche se in fin dei conti non è che ti conosca ancora poi così bene! A dire il vero quei due non hanno fatto altro che parlarmi di tuo fratello! Comunque, andiamo, su!”
Balthazar accompagnò Sam e Dean per i corridoi mentre Gabriel e Castiel li seguivano diligentemente. La folla arretrava per farli passare con riverenza come se considerassero Balthazar una specie di re – e in effetti l'idea che si era fatto era anche corretta. Li portò fuori dalla scuola, andando a occupare uno dei tavolini da picnic del giardino, mentre Gabriel, sempre con lo stesso sorrisetto, si sedeva accanto al fratello.
“Cos'era quella farsa?” domandò Dean giocherellando con la chiusura della sua borsa mentre Castiel prendeva posto accanto a Balthazar, il quale non esitò a passare un braccio attorno alle spalle del ragazzo.
“Ho pensato che fosse il caso d'intervenire il maniera abbastanza coatta. Ti sto semplicemente aiutando a evitarti tutta la trafila di scartoffie che dovresti compilare per poterci rivolgere parola. Mi sono fatto vedere, ho chiaramente detto agli altri che sei in alto nella scala sociale scolastica, facendoti guadagnare il titolo di re indiscusso di questo posto. Gabriel non ha fatto altro che tessere le tue lodi e a quanto pare hai fatto colpo anche su Cassie, visto che ti ha confidato i suoi segreti più intimi.”
Dean annuì attentamente.
“Ok... ma se io non volessi essere il re della scuola?”
Balthazar scoppiò a ridere.
“Beh, credo che sia troppo tardi. Oramai ti hanno visto andare in giro con me...”
“Ok.”
“Perfetto, allora. Sappi che venerdì darò una festicciola nella mia vecchia casa, se vi aggrada, mi farebbe piacere che foste i miei ospiti d'onore.”
“Oh, ma Dean è già impegnato, ha un appuntamento!”
Sul serio? E con chi?“
“Lisa Breaden.”
“Oh, la cara e vecchia Lisa. Porta pure anche lei. Non credo vorrà mancare per nulla al mondo. Le mie feste sono diventate leggenda!”
Gabriel annuì convinto.
“Lo sono eccome! E stai tranquillo Sammy, se le cose dovessero prendere una piega un po' troppo per adulti, potrai sempre andare a rifugiarti nella camera dei gemelli. Michael sarebbe entusiasta di trovare qualcuno con cui giocare a World of Warcraft!”
“Uhm, fantastico” rispose Sam accennando un sorriso.
“Bene allora! Festa, casa nostra, venerdì!”
“Perfetto” disse Dean annuendo “Che mi dici Castiel, tu partecipi alle feste?”
Gabriel e Balthazar scoppiarono a ridere.
“Stai scherzando vero!? Cas riesce sempre a essere l'anima della festa! Ne abbiamo passate delle belle facendo degli incontri di wrestling sui tavoli!”
Castiel sorrise.
“No, Dean. Non prendo parte alle feste e per evitarle vado nell'altra casa.”
“A questa però devi venire, Cas! Dico sul serio!” fece Balthazar, ottenendo però, come una risposta, un'alzata di spalle.
“Forse potrò fermarmi per un po', ma ho comunque ancora molto lavoro da sbrigare.”
“Ovviamente, mio caro e piccolo nerd. Ora credo sia ora di andare in classe prima che arriviate tutti in ritardo. Date pure la colpa a me, tanto non possono farmi nulla.”
“La mia aula è dall'altra parte della scuola” gemette Sam mentre Gabriel saltò su come una molla recuperando velocemente la sua borsa.
“Pure la mia! Diamoci una mossa!” disse il ragazzo afferrando Sam per le spalle e spingendolo dentro all'edificio. Baltahzar invece scese lentamente dal tavolo mise un braccio attorno alle spalle di Dean e Castiel.
“Andiamo ragazzi! Potrei anche unirmi a voi, sapete?”
Non appena Dean fece il suo ingresso insieme a Balthazar e Castiel, la classe di ammutolì all'istante. Qualcuno li guardò esterrefatto, altri erano semplicemente troppo scioccati da quella scena. Baltahzar non permise a Dean di defilarsela e lo accompagnò fino al banco dove si sarebbe seduto Castiel, salutando alcuni ragazzi sul tragitto. Castiel scivolò sulla sua sedia accennando un sorriso a Dean, entrambi estremamente imbarazzati dalla situazione in cui li aveva messi Balthazar. All'improvviso il Winchester si sentì chiamare in causa dal maggiore dei Novak che stava spiegando a qualcuno quanto fosse in gamba Dean e come piacesse sia a Gabriel sia a Castiel. Quando l'insegnate finalmente entrò salutò tutti cordialmente – Baltahzar in particolar modo – e fece cenno a tutti di sedersi, invitando l'inatteso ospite a prendere posto a sua volta.
“Che sta succedendo? Perché all'improvviso sei circondato da Novak?” domandò Chuck a Dean quando il ragazzo riuscì finalmente a sedersi al suo posto.
“Beh, sono andato a studiare in biblioteca con Castiel, Anna e Gabriel per lavorare al progetto di storia. Poi improvvisamente questa mattina è saltato fuori Balthazar da non so dove per darmi il benvenuto nel gruppo.”
Chuck annuì e tornò a fissare il suo quaderno.
“Beh, immagino che andare in giro con loro a questo punto di renda popolare...”
“No, credo semplicemente di aver avuto il permesso di parlare con i Novak senza rischiare la pelle” disse Dean abbracciando la borsa che aveva appoggiato sul banco e posando il mento sulle braccia. Balthazar stava allegramente chiacchierando con alcune persone sedute vicino a Castiel mentre questo, beh... le stava bellamente ignorando mantenendo lo sguardo fisso davanti a sé. Dean aggrottò la fronte e prese il cellulare e, dopo essersi assicurato che Chuck fosse troppo impegnato a scrivere per vedere quello che stava facendo, scrisse un messaggio a Castiel.

“Hey Castiel! Tutto bene? Mi sembravi strano prima...”

Castiel sentì il telefono vibrare nella tasca della giacca e si voltò nella direzione di Dean, rivolgendogli un sorriso.

“Sto bene, tutta questa manfrina è per assicurarci che tu possa parlare con noi senza pericolo.”

“Oh, è stato carino da parte sua... credo. Perché l'ha fatto?”

Castiel si guardò in giro, assicurandosi che nessuno stesse guardando quello che stava facendo.

“Perché sapeva che ci avrebbe fatto piacere passare del tempo in tua compagnia non solo fuori da scuola. Ci sta semplicemente facendo un favore.”

All'improvviso Baltahzar si sedette sul banco davanti a Castiel con un ghigno strafottente dipinto sul viso. Considerato che era l'ex re della scuola, l'insegnate pareva incline a concedergli qualche libertà e non gli disse nulla.
“Con chi stai messaggiando, Cassie?”
Il ragazzo nascose velocemente il telefono nella tasca della sua giacca e fece segno di no con la testa.
“Con nessuno... ok, con Dean.”
“E' lì davanti, va a parlargli!”
“No, non voglio finire nei guai.”
Balthazar rise e gli arruffò i capelli.
“Aaww Cas, sei così carino!”
Castiel lo guardò male e si raddrizzò la cravatta com'era solito fare quand'era nervoso. Sentì il telefono vibrare nella tasca della giacca ma aspettò che Balthazar tornasse a sedersi in fondo alla classe prima di leggere e rispondere. Mentre l'insegnante iniziava a spiegare, Castiel prese il cellulare e lesse la risposta di Dean sotto al banco.

“A chi è che fa così piacere la mia compagnia? A Gabriel o a tutti voi? Comunque sia mi fa piacere, siete dei tipi davvero simpatici!”

“Un po' tutti in realtà. A me personalmente piace passare del tempo con te e sono contento che sia lo stesso per te.”


Castiel si diede un colpetto sulla fronte con il telefono, rendendosi conto troppo tardi di come poteva suonare quello che aveva scritto. Fortunatamente la campanella che segnalava la fine della prima ora suonò e, recuperando velocemente le sue cose, il ragazzo si precipitò fuori per raggiungere la classe in cui avrebbe avuto lezione. Prese posto al suo solito banco tirando fuori i libri che gli sarebbero serviti. Il cellulare vibrò nuovamente e Castiel non resistette alla tentazione di vedere cosa gli aveva risposto Dean.

“Stanne certo, amico! Abbi un po' più di fiducia in te e rilassati!”

Castiel sospirò rilassato nel vedere che Dean non aveva dato troppa importanza al tono del messaggio precedente. Improvvisamente qualcuno lasciò cadere la borsa sul banco accanto al suo.
“Hey Clarence! Come vanno le cose?”
Castiel alzò lo sguardo e video Meg, una delle sue tane cugine, spostare la sedia e sedersi accanto lui, iniziando a tirare fuori il materiale che le sarebbe servito per la lezione.
“Buon giorno anche a te, Meg. Le cose vanno bene.”
“Bene... ho sentito dire che ti sei fatto un amico...”
Castiel sospirò, in quella scuola i pettegolezzi viaggiavano più velocemente della luce e la presenza di Balthazar di certo non aiutava a rallentarli, anzi!
“Uhm, non esattamente.”
Meg aggrottò le sopracciglia e si spostò la massa di capelli ribelli che le cadevano sul viso.
“Come sarebbe a dire non esattamente? O è tuo amico o non lo è!”
“E' più che altro un amico di Gabriel” le spiegò il ragazzo, schiarendosi la voce.
“Beh, ma piace anche a te... o mi sbaglio?”
“Direi di sì. E' una persona piacevole.”
Meg sorrise.
“Aaww, fantastico! Quando posso conoscerlo?”
Castiel alzò le spalle.
“Non ho idea, quando lo desideri, suppongo.”
A pranzo Dean cercò di raggiungere il tavolo a cui erano seduti Sam, Chuck e Becky, ma vista la quantità di persone che lo circondavano, l'impresa si stava rivelando ardua. Qualcuno gli stava domandando quale fosse il suo 'segreto', altri avrebbero voluto che si sedesse al loro tavolo mentre un altro paio lo stavano maledicendo per essere riuscito a entrare nelle grazie dei Novak dopo soli due giorni di scuola. Come era successo quella mattina, la folla si fece da parte quando arrivò Gabriel.
“Ragazzi, lasciatelo in pace! Ha diritto anche Dean-O di respirare!”
Dean sorrise a Gabriel che gli mise un braccio attorno alle spalle facendogli poi strada verso il loro tavolo.
“Veramente Gabe vorrei pranzare con mio fratello...”
“Digli di raggiungerci!”
“E con Chuck e Becky.”
“...quei due, sul serio?”
“Sì, perché?”
“Nessuna ragione in particolare.”
“Quindi non ti dispiace se...”
“Assolutamente! Ci vediamo dopo in laboratorio!” gli disse Gabriel facendo segno di no con la testa e lasciandolo andare.
“Perfetto!” rispose Dean con un sorriso prima di raggiungere velocemente il tavolo dov'erano Sam e Chuck. Il fratello gli sorrise prima di prendere la sua bibita.
“Guarda un po' chi all'improvviso è diventato Mr. Popolarità!”
Dean alzò gli occhi al cielo e si fiondò sul suo pranzo mentre Chuck e Becky osservavano la scena in silenzio. Sam fece esattamente come il fratello, concentrandosi però a origliare quello che la gente intorno a loro stava dicendo in merito a Dean. La pace però durò poco perché Becky squittì improvvisamente e, voltandosi, Dean vide Balthazar che li stava raggiungendo.
“Dean, amico mio, perché non vieni a sederti con noi?”
“Non sapevo fossi ancora qua... comunque vorrei pranzare insieme a mio fratello e ai miei amici.”
“Andrò via dopo pranzo, ho un po' di posti da vedere, gente da salutare... forse chiedo molto, ma devi assolutamente venire a conoscere il resto della famiglia!”
“In questo preciso momento? Sto provando a mangiare!”
Balthazar sospirò.
“Dai Dean, ti rubo solo un minuto!”
“Ne sei sicuro? Perché siete in parecchi laggiù...”
“Ok, magari due minuti! Dai, vieni! Poi potrai tornare qui!”
Dean diede una rapida occhiata ai suoi amici. Sam e Becky annuirono mentre Chuck aveva lo sguardo fisso nel piatto. Dean sbuffò ma si alzò comunque e seguì Balthazar verso il tavolo dei Novak. Gabriel sorrise quando li vide arrivare e si spostò, in modo tale che Dean potesse sedersi accanto a lui.
“Allora, Dean, presentazioni!” disse Balthazar che era ancora in piedi accanto al tavolo prima di spostarsi alle spalle di ogni persona che gli presentava. Dean sorrideva imbarazzato, rispondendo con un debole 'ciao' e non appena Balthazar tornò a sedersi, tutti ripresero le loro conversazioni da dove le avevano interrotte, eccetto Gabriel che stava cercando di far divertire Dean creando immagini e parole con il suo piatto di purè e piselli.
“Beh, io tornerei a sedermi dov'ero prima, non ho ancora finito di pranzare” disse Dean dopo quando Gabriel smise di cercare di recuperare i piselli dall'ammasso informe di patate.
“Ok...”
“Perché non ti unisci a noi?”
Gabriel diede una rapida occhiata al tavolo dove c'era Sam e annuì.
“Mi sembra giusto. Vieni con noi, Cas?”
Castiel, che fino a quel momento non aveva interagito con nessuno, alzò gli occhi perplesso.
“Cosa?”
“Io vado a sedermi al tavolo con Sam e Dean, ti unisci a noi?”
“Ehm” fece Castiel guardando il tavolo che gli era stato indicato “Voi andate pure, ci vediamo alla prossima lezione.”
Gabriel aggrottò la fronte ma non diede troppo peso alla cosa.
“Ok, andiamo Dean, fammi strada!”
I due si alzarono lasciando così al resto della famiglia Novak più spazio per sedersi mentre Castiel tornò a concentrarsi sul piatto che aveva davanti, muovendo i bocconi di qua e di là, per nulla affamato, guadagnandosi così un'occhiata perplessa da parte di Balthazar.
“Stai bene Castiel?”
Il ragazzo annuì.
“Sì, sto bene. Non ho particolarmente appetito e il cibo della mensa non aiuta affatto...”
“Lo so, è solo che mi sembri troppo tranquillo... più del solito, intendo.”
“Sto bene” confermò Castiel.
“Uhm...”
Balthazar continuò a guardarlo per qualche minuto con diffidenza prima riprendere a conversare con Anna e Joshua. Castiel a quel punto decise di non avere più fame e, dopo aver finito la sua bibita, lasciò la mensa per andare a rifugiarsi in biblioteca. Come al solito la sua sedia preferita nell'angolo più in fondo era libera... le uniche volte in cui era occupata erano durante il primo giorno dell'anno scolastico, quando quelli del primo anno ancora non sapeva che quella fosse la sua sedia. Tuttavia gli scagnozzi non richiesti di Castiel si premuravano di far presente la cosa ai novellini, in modo che non ripetessero lo stesso errore. A Castiel non piacevano le minacce, non ne vedeva il bisogno. Certo, quella era la postazione preferita, ma la sedia non era veramente sua. Se qualcuno si fosse seduto lì, lui poteva tranquillamente scegliere un altro posto, ma a quanto pare gli altri non la pensavano allo stesso modo. A ogni modo si sedette sulla sua adorata poltrona di pelle marrone e recuperò l'iPod dalla borsa. Quei momenti in biblioteca gli piacevano davvero ed erano gli unici potesse passare tranquillamente senza nessuno intorno, pensò il ragazzo mettendosi gli auricolari nelle orecchie e premendo il taso play.
Dopo diversi minuti Castiel si rese che non era in grado di concentrarsi. Da che aveva aperto il libro non aveva fatto altro che rileggere di continuo le stesse poche righe, incapace di pensare ad altro che non fosse l'imminente festa di venerdì. Da che Balthazar l'aveva detto a Josh quella era l'unica cosa a cui Castiel fosse in grado di pensare, soprattutto stava riflettendo sull'eventualità di prendervi veramente parte o no. In fondo aveva promesso che ci sarebbe stato, almeno per un po', giusto per non fare la solita figura di quello noioso davanti a Dean. Al tempo stesso però conosceva le feste di Balthazar e sapeva perfettamente che dieci minuti diventavano facilmente due ore e che un paio di drink significavano svegliarsi la mattina sul retro dopo in una pozza di vomito... non per nulla si nascondeva nella sua stanza durante tutte le feste organizzate da Balthazar. Però sapeva se avesse voluto diventare amico di Dean, questo atteggiamento da nerd non lo avrebbe portato da nessuna parte. Soprattutto non quando l'altro era circondato da persone divertenti come Gabriel e Balthazar. Non ci voleva molto prima che Dean realizzasse che Castiel non era nulla di speciale e avrebbe iniziato a evitato per tutto il resto del tempo.
Probabilmente ci stava pensando troppo, in fondo Dean gli aveva dimostrato di essere una persona gentile e sincera e gli aveva anche esplicitamente detto che si era divertito in sua compagnia, nonostante Castiel non avesse esplicitamente ricambiato l'entusiasmo dell'altro.
Purtroppo però gli venne in mente un'altra cosa: alla festa ci sarebbe stata Lisa Braeden e Dean aveva un appuntamento con lei, ragion per cui si sarebbe nemmeno accorto della sua assenza.

Note della Traduttrice:
[*] Non mi piace come ho tradotto il titolo, ma dopo mesi non sono riuscita comunque a cavare un ragno dal buco che suonasse bene con la frase si Balthazar. L'altra opzione era alterare di parecchio il testo, ma la frase avrebbe assunto un altro significato quindi... meglio adeguata che accettabile.
Tadan! Dopo la pausa - mia, ma dovevo scrivere almeno il primo capitolo della tesi - e l'hiatus di SPN, ecco a voi il nuovo capitolo di Not All That, come promesso :3
E qui finalmente anche Balthazar fa la sua comparsa! Lo adoro, è il solito stronzetto con la faccia da schiaffi che è nel telefilm... sarà anche un AU, ma credo che la caratterizzazione dei personaggi sia davvero ben riuscita e fedelissima agli originali sovrannaturali :3
Bene... siccome la prossima settimana è il compleanno di Dean e guarda caso cade proprio di giovedì, sto lavorando a una ""sorpresa"". Potrebbe essere un nuovo capitolo di questa fanfiction OPPURE una oneshot – assolutamente adorabile - sempre a opera di totalizzyness... vedremo!
A ogni modo, ci si aggiorna giovedì 24 gennaio!
Stay tuned sul mio Twitter (@latum) o sulla mia pagina Facebook!
A presto!
LaTuM

PS: siate felici con me! Questa traduzione è entrata nelle featured-fic di gennaio della community di LJ Translators' Community... Check it out!
 
Top
30 replies since 8/11/2012, 14:28   443 views
  Share