Not All That, di totalizzyness - tradotta da LaTuM

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LaTuM
view post Posted on 25/3/2013, 17:29 by: LaTuM




Disclaimer: Supernatural è della CW. La storia invece appartiene a totalizzyness. L'originale potete trovarla qui.

Not All That

Capitolo 8

Too Sexy for Your Shirt[1]



Dean si stava girando i pollici continuando a guardare a disagio la stanza senza sapere cos'altro fare mentre Castiel stava sfogliando un libro di storia. Dopo un po' lo sguardo dell'altro ragazzo si posò su di lui, osservando dispiaciuto la sua espressione annoiata.

"Scusami, sono terribilmente noioso... vuoi fare qualcosa?"

Dean aggrottò le sopracciglia.

"No, tranquillo, va tutto bene... a meno che non sia tu a voler fare qualcosa."

"Non proprio... potremmo parlare" suggerrì Castiel.

"Certo... di cosa?"

"Qualunque cosa possa aiutarci a conoscerci meglio..."

"Ci sto! Potremmo fare a turno. A te l'onore!"

Castiel chiuse il libro che stava leggendo e appoggiò le mani sulle gambe.

"Cosa vorresti fare nella vita? Andare al college, trovare un lavoro...?"

"Wow, andiamo subito al sodo!" ridacchiò Dean incrociando le gambe "A dirla tutta non ne ho idea. Non credo di voler andare al college, ma non credo nemmeno di voler fare il meccanico per tutta la vita. Mi piacerebbe poter viaggiare..."

Castiel annuì e prese un sorso dalla sua lattina di coca.

"Mi sembra giusto... tocca a te."

Dean si mordicchiò le labbra pensando alla domanda.

"Hai mai avuto una ragazza? O un ragazzo o altro?"

"No. Non mi è mai importato avere una relazione con qualcuno. Comunque sono certo che passerà molto tempo prima che possa trovare la mia anima gemella. Sono ancora troppo giovane..."

"Come sei cinico! Non troverai mai la persona giusta se continuerai a stare tappato in casa."

"Per adesso mi va bene così. Magari un giorno..."

"Ok, vai con la domanda!"

"Perché vuoi essere mio amico?" domandò Castiel osservando attentamente Dean.

Il ragazzo arricciò il naso pensando alla risposta.

"...Non lo so. Mi piaci, fai quello che ti pare e sei strano. A scuola indossi sempre giacca e cravatta, sei bravo con le parole... se non fossi Castiel Novak ma un ragazzo come tutti gli altri vorrei comunque essere tuo amico. Mi piacerebbe... se per te va bene."

Castiel non riuscì a impedirsi di sorridere.

"A me va benissimo. Ho sempre temuto l'idea dell'amicizia perché la maggior parte delle persone vogliono solo essere gli amici di Castiel. Sono tutti così falsi... eccetto te."

"Voglio essere onesto con te: ho sempre viaggiato tanto senza mai fermarmi a lungo in un posto ed è sempre stato più facile essere me stesso, è più semplice e non sono costretto a raccontare balle..."

"Beh... grazie. A te la parola."

"...ti sei mai preso una cotta per qualcuno?"

Castiel cominciò a dare dei segni di irrequietezza.

"Ti metteresti a ridere se ti dicessi che non ne ho idea? Come si fa a dire se ti piace qualcuno?"

"E perché dovrei ridere?! Beh... sai se ti piace qualcuno quando ti diverti in sua compagnia, senti le solite farfalle nello stomaco e ti ritrovi a fissare quella persona più spesso del dovuto. Cerchi di stare con lei più tempo possibile e la sola idea che possa stare con qualcun'altro ti fa un male cane..." gli rispose Dean con un sorriso.

"Io credo..." disse Castiel riflettendo attentamente.

"Cosa...?"

"Uhm, che dovrò rigirarti la domanda."

"Oh, ok... perché?"

"Puoi fare solo una domanda alla volta e ora è il mio turno! Sei mai stato innamorato?"

"No. Non ho mai avuto una storia seria con nessuno anche perché non mi sono mai fermato abbastanza in un posto! Forse qui le cose andranno diversamente..."

"Può darsi..." disse Castiel sorridendo.

Dean stava per fare la sua domanda quando il telefono vibrò nella tasca, avvisandolo che gli era arrivato un messaggio da Gabriel.



Venite in salotto. Operazione imbarazza-Sam, in corso!



Dean ridacchiò alzandosi in piedi e rimettendo il cellulare in tasca.

"Andiamo Cas, questa non me la voglio perdere!"

Castiel si alzò lentamente dal letto e seguì Dean al piano di sotto dove trovarono Gabriel in piedi davanti agli altoparlanti con un ghigno dipinto sul viso mentre dall'altra parte della videro Sam che stava chiacchierando con Jessica. Gabriel fece un cenno nella loro direzione e Dean afferrò Castiel per un braccio trascinandolo fin quando raggiunsero l'altro ma senza mollare la presa dopo.

"Che succede?" urlò Dean per sovrastare la musica. Gabriel si batté l'indice sul naso prima di precipitarsi verso lo stero e spegnere la musica. Gli invitati iniziarono a protestare ma Gabriel gli fece cenno di starsene zitti e si arrampicò su una sedia.

"Ragazzi, ragazzi... Ho un annuncio da fare! Beh, più che un annuncio a dire il vero è richiesta... Hey, Sam Winchester, dove sei! Fatti vedere!"

I ragazzi intorno a Sam si fecero da parte lasciandolo imbarazzato in balia di Gabriel.

"Fantastico! E dov'è quella bellezza a cui hai mangiando la faccia per tutta la sera? Jess! Ah, eccoci! Sam mi ha chiesto di dedicarti questa canzone. Ascolta bene le parole perché vengono dal profondo del suo cuore! Musica maestro!"

Gabriel fece un cenno al ragazzo accanto allo stereo e queste premette il tasto play. Le note di 'I'm Too Sexy' cominciarono a diffondersi dagli altoparlanti e Sam cambiò le guance di Sam diventarono di un rosa acceso, così come quelle di Jessica mentre tutti gli altri ospiti scoppiavano a ridere. Castiel aggrottò le sopracciglia, non capendo esattamente quello che stava succedendo ma sorrise comunque alla vista di Dean oramai quasi prossimo alle lacrime. Il ragazzo diede una pacca sulle spalle dell'amico prima di raggiungere di corsa il fratello e pizzicargli una guancia.

"Sammy! Come va?!" gli domandò Dean ridendo mentre Sam tentava di fulminarlo con gli occhi.

"Scommetto che ci sei tu dietro tutto questo!"

Dean alzò le mani come volesse provare la sua innocenza.

"Calma, calma! E' stata tutta un'idea di Gabriel. Mi ha solo mandato un messaggio per dirmi di scendere ad assistere a questa scenetta divertente!"

"Beh, fantastico! Sono davvero felice che fossi presente nel momento più imbarazzante di tutta la mia vita!"

"Ah, smettila di fare il brontolone! Comunque... è vero non hai fatto altro che pomiciare con Jessica per tutta la serata?"

Sam arrossì ancora di più e borbottò qualcosa imbarazzato.

"Dammi il cinque! Bravo fratellino!"

"Uhm, grazie? Come stanno andando le cose con Lisa?"

Dean alzò le spalle, indifferente.

"Non ne ho idea, sono di sopra con Cas. Lisa l'ho mollata a Balthazar secoli fa!"

"Aaawwww!" fece Sam ridacchiando.

"Fottiti! Lisa era troppo... no, davvero. Meglio di no. Ho preferito tranquillizzare Cas in merito a questa storia dell'amicizia visto che non ci è molto abituato. E, a proposito. Trova un altro modo per tornare a casa, io resto a dormire qui."

Se possibile, il ghigno di Sam si fece ancora più grande.

"Pigiama party!"

"Fottiti!" disse Dean dando un pugno sul braccio al fratello "Lisa mi ha imbottito di alcool e non posso portarti a casa. Cas ha detto che posso restare qui."

"Aspetta un attimo, da quand'è che è diventato Cas?"

"Da quando siamo diventati amici, problemi? Comunque, trovati da solo un modo per andare a casa o stai a dormire da Jess. Qualunque cosa tu faccia, ci vediamo domani!" disse il ragazzo dando pugno sul braccio al fratello prima di tornare da Castiel.

"Dai, andiamo da qualche parte!"

Castiel annuì e gli fece strada attraverso la casa. Mentre camminavano, Dean riuscì a scorgere nuovamente Lisa e Balthazar; la ragazza gli stava strusciando contro di lui lasciandogli una scia di baci mentre Balthazar continuava a chiacchierare con gli ospiti. Dean cercò di passare inosservato e allo stesso tempo non perdere l'amico in mezzo alla marea di gente. Uscirono dal retro arrivando fino in fondo al giardino dove c'era una porta che portava verso l'altra casa. In giro non c'era nessuno, tutti erano troppo impegnati con la festa.

“Ogni tanto ti capita mai di restare da solo a casa?” domandò Dean divertito mentre seguiva Castiel al pianterreno fino a raggiungere il seminterrato.

“Uhm... no? Dai forza, qui sono delle cose potrebbero interessarti: biliardo, videogiochi, film e cose simili...”

“E libri per te, immagino.”

“Già.”

Dean rise e circondò le spalle di Castiel con un braccio.

“Sono stato invitato alla festa più in di tutta la città, mi hanno combinato un'uscita con una ragazza con la quale a fine serata avrei sicuramente scopato e invece ho deciso di passare il mio tempo con il nerd di famiglia mentre io gioco alla Playstation e lui legge? Che razza di vita ho!?”

“...stai cercando di essere sarcastico, per caso?”

“Sì, direi di sì. È da parecchio tempo che non mi capita di passare una serata così bella. Sei sicuro di non voler fare qualcosa di diverso che stare con la testa china su un libro? I videogiochi sono molto più divertenti quando si è in due a giocare.”

“Non ho idea di come si faccia.”

Quando raggiunsero finalmente il seminterrato, Dean restò meravigliato davanti alla grandezza della stanza: appeso a una parete c'era il televisore più grande che Dean avesse mai visto, un divano di pelle a dir poco enorme, su un ripiano sotto il televisore c'era quasi ogni console per videogiochi disponibile sul mercato, un tavolo da biliardo, un calcetto balilla e-

“Avete una fottuta vasca idromassaggio?!”

“Crowley ha insistito per metterla” rispose Castiel vagamente imbarazzato.

“Ne avete una anche voi?”

“Uhm, sì. E' stata un'idea di Balthazar e Gabriel l'ha seguito a ruota... Allora, cosa ti va di fare?”

Dean alzò le spalle e e si avvicinò al divano, guardando incuriosito tutto quello che c'era nella stanza.

“Potremmo vedere un film o qualcosa del genere. O magari fare un videogioco. Potremmo sceglierne uno che neanche io ho mai fatto così la sfida sarebbe pari.”

Castiel sorrise in direzione di Dean e si accomodò sul divano.

“Che gioco?”

Dean individuò l'ampia collezione di videogame e lesse attentamente i titoli mentre Castiel continuava a guardarlo, incapace di staccare gli occhi da lui. Di solito il ragazzo teneva sempre lo sguardo fisso sul pavimento, ma per qualche ragione, la presenza di Dean era come una calamita per i suoi occhi. L'altro ragazzo si girò improvvisamente tenendo tra le mani la custodia di un videogioco.

“Blur! Ho sentito dire che è stupendo! Forza, dai!”

Castiel sorrise e si alzò dal divano per aiutare Dean ad accendere l'Xbox e la televisione prima di tornare entrambi a sedersi con i joystick in mano. Nonostante il divano fosse esageratamente enorme, i due ragazzi rimasero seduti vicini, spalla a spalla, mentre leggevano le istruzioni del gioco sullo schermo prima d'iniziare la partita vera e propria. Ovviamente si rivelarono entrambi dei pessimi giocatori: riuscivano a far schiantare le loro automobili nei modi più fantasiosi possibili e questo rischiò di costargli un principio di ernia tanto erano esilaranti – e al tempo stesso terribili - le loro performance in pista. A un certo punto Dean dovette mettere in pausa il gioco per accartocciarsi sul pavimento dalle risate quando, per la cinquantesima volta, Castiel aveva impostato male la girata uscendo dal campo di gioco.

Alla fine, quando ridere cominciò a fare sul serio troppo male, spensero il gioco e si misero a curiosare nella collezione di DVD alla ricerca di un film da guardare. Sugli scaffali c'erano allineati centinaia di titoli e Dean non riusciva a credere che Castiel non ne avesse visto nemmeno uno.

“Ok, anche se ci vorrà tutta la vita per questo, guarderemo tutti questi film... esclusi quelli veramente pessimi. Potremmo cominciare con una maratona di Indiana Jones.”

“Quanti film dovremmo vedere in tutto?” domandò Castiel aggrottando la fronte.

“Circa... boh, quelli che devi assolutamente vedere sono come minimo trecento!”

“Quindi, tenendo conto che durino circa un'ora e mezza l'uno, per vederli tutti c'impiegheremmo circa cinquantaquattromila minuti... sono novecento ore!”

Dean rimase un attimo allibito davanti alla velocità con cui Castiel era riuscito a fare i conti.

“Sì, ma tieni conto che ti stai dimenticando film come Il Signore degli Anelli dove ognuno dei tre film dura almeno tre ore. E in questa collezione ci sono un sacco di film che durano più di un'ora e mezza, quindi siamo già ben oltre le novecento ore, ma posso assicurarti che ne apprezzerai ogni minuto!”

“...lo spero per te! Altrimenti dovrò porre fine alla nostra amicizia con metodi non propriamente legali.”

“Sì, ho capito, mi staccherai la testa a morsi. Non ora però! Indie non può aspettarci per sempre!” disse il ragazzo prendendo il cofanetto con i DVD di Indiana Jones e piazzandosi davanti allo schermo del televisore.

“Se hai intenzione di vedere tutti e quattro i film senza addormentarti sarà meglio che vada a prendere qualcosa che ci tenga in piedi.”

“Tre, Cas. Non guarderemo di certo quell'abominio che sono I Teschi di Cristallo.”

Castiel alzò le spalle e lasciò il seminterrato mentre Dean inseriva nel lettore DVD I Predatori dell'Arca Perduta per poi andare a stravaccarsi sul divano. Visto che sarebbero dovuti rimanere lì parecchie ore, tanto valeva la pena mettersi comodi. Castiel fece ritorno con un vassoio carico di cibi e bevande salutari e non, dopodiché recuperò delle coperte e dei cuscini da un armadio della stanza.

“Amico, amerai questo film: è un mix tra storia, personaggi tostissimi e, come se non bastasse, nazisti!”

Castiel sorrise e si rannicchiò in mezzo al divano accanto a Dean, abbracciandosi le ginocchia per occupare meno spazio possibile, a differenza dell'altro ragazzo che era completamente spaparanzato e con una busta di doritos appoggiata sulla pancia.



***



Dean venne riportato alla realtà dalla fastidiosa suoneria di un cellulare mentre Castiel sbuffava e cercava a tentoni l'oggetto incriminato.

“Pronto?” disse il ragazzo mentre l'altro si stropicciò gli occhi rimettendosi a sedere e stiracchiandosi. Lui e Castiel si erano evidentemente addormentati nel bel mezzo de L'Ultima Crociata ma non capiva da dove fossero saltate fuori le coperte ed era abbastanza sicuro che Castiel fosse seduto accanto a lui e non al suo posto nella metà di divano che aveva occupato. Dean si grattò leggermente la nuca osservando Castiel portare avanti una conversazione molto assonata con gli occhi malapena aperti e i capelli ancora più incasinati del solito. Sentendosi osservato, Castiel si girò verso Dean e gli rivolse un sorriso, alzando la mano come se volesse salutarlo silenziosamente.

“Per favore Gabriel, ho mal di testa. L'ultima cosa di cui ho bisogno sei tu e tutti gli altri che mi gridate nelle orecchie... non dovresti pulire comunque?

No, non lo farà Claudia: tua la spazzatura, tuo il compito di pulire.

Lo so che è il suo lavoro, la conosco tanto quanto te...”

Dean sorrise constatando che, nonostante tutto, Gabriel era ancora perfettamente in grado di fare uscire Castiel di matto.

“Cos'è successo a Sam?

“Il fratello di Dean!

“Ok, glielo dirò.

“No, lasciaci in pace, per favore.

“Gabriel!”

Castiel sbuffò arrabbiato e terminò scocciato la chiamata prima di voltare lo sguardo verso la faccia divertita di Dean.

“Quindi?”

“Gabriel, Balthazar e Crowley stanno venendo qui. Sam invece l'hanno ritrovato questa mattina nella camera dei gemelli che dormiva sul divano insieme a Jess. Gabriel mi ha raccomandato di dirti che tuo fratello era senza maglietta e qualche succhiotto. Idem Jessica, maglietta a parte.”

Dean scoppiò a ridere.

“Lo vedi quel viscido stronzetto?! Gliela farò pagare per anni!”

“Perchè? Se Sam e Jessica si stavano divertendo allora-”

“Perché è divertente? Ha quattordici anni, è strano, sproporzionato ed è comunque riuscito a trovarsi una sexy pollastrella a cui va bene passare al serata a fare porcherie con lui! Non sarei un bravo fratello se non lo facessi! Voi non vi prendete in giro quando uscite con delle ragazze?”

“Beh, io no di certo, ma so che gli altri in effetti lo fanno, anche se non ne ho mai capita la ragione. Mi sembra solo un modo crudele per mettere a disagio qualcuno che è riuscito dove gli altri hanno fallito.”

Dean aggrottò la fronte.

“Vuoi dire che prendo in giro Sam solo per alimentare il mio ego?”

“In poche parole, sì. Altrimenti perché sentiresti il bisogno di prenderlo in giro quando lui è riuscito a trovarsi una ragazza mentre tu stai passando la tua serata tra film e videogiochi?” disse Castiel mettendosi seduto.

“Grazie per avermi fatto notare che sono meno figo di quello che sembro.”

“Non c'è di che... se ti può consolare però, questa è stata la serata più divertente di tutta la mia vita!”

“Vedi a cosa servono gli amici?! E se secondo te questa è stata una serata divertente...fidati! Il meglio deve ancora arrivare!”

“Guarda che ci conto.”

I due ragazzi si sorrisero prima di sentire delle risate giungere da dietro la porta. Gabriel, Balthazar e Crowley entrano senza nemmeno bussare con un ghigno dipinto sul viso mentre ridevano per qualcosa che si erano appena detti.

“Buongiorno giovani innamorati, avete passato una bella serata?” domandò Balthazar stravaccandosi sul divano mentre Castiel annuiva sedendosi compostamente, appoggiando i piedi sul tappeto mentre Balthazar non riusciva a impedirsi di ridere alla vista di Dean e Cas rannicchiati sotto le coperte.
“Aaww, ma guadatevi!”

Dean alzò gli occhi al cielo e si alzò in piedi stiracchiandosi e lanciando di lato la coperta mentre il suo stomaco iniziò a brontolare rumorosamente.

“Vorresti fare colazione?” domandò Castiel all'istante liberandosi a sua volta della coperta.

“Volentieri.”

“Cosa ti andrebbe?” chiese il ragazzo alzandosi in piedi a sua volta per poi ripiegare con cura la coperta mentre Balthazar ancora ridacchiava alla vista dei due.

“Qualunque cosa, basta che non sia nulla di salutare!”

Gabriel non riuscì a trattenere una risata mentre Dean si avvicinava al tavolo da biliardo dove Crowley stava posizione le palle.

“Ti va una partita?”

“Certo!”

“Io vado a preparare la colazione” fece Castiel sparendo oltre la porta seguito da Balthazar.

“Ti serve una mano, Cassie?”

“No, ma non mi dispiacerebbe un po' di compagnia.”

“Perfetto, anche perché dobbiamo parlare. E' ora che trovi un po' di tempo per scambiare quattro chiacchiere con il mio fratello preferito... non dirlo a Zack!”

“Nessun problema, in effetti volevo parlarti anch'io” rispose Castiel rivolgendogli un sorriso.

“A proposito di cosa?”

“...andiamo in cucina.”

Balthazar annuì e seguì il fratello continuando imperterrito a sorridere e senza dire una parola finché Castiel non iniziò a fare il caffè.

“Allora... di cosa volevi parlarmi?”

L'altro ragazzo fece un respiro profondo e si girò in direzione di Balthazar.

“Tu mi conosci meglio di chiunque altro, giusto?”

“Direi di sì, sei come un libro aperto per il sottoscritto.”

“Bene... senti, ho mai avuto una cotta per qualcuno? Ieri sera io e Dean stavamo chiacchierando e quando mi ha chiesto se mi fossi innamorato non sapevo cosa rispondergli.”

“Beh, da quel che ne so io fino adesso non ti sei mai preso una cotta per nessuno.”

“Ok-”

“Ma! Ora ce l'hai!”

“Davvero?”

“Sì, è anche abbastanza ovvio.”

“Per chi?”

“Scherzi vero?” domandò Balthazar con un sorriso beffardo “Non ti viene in mente nessuno che non riesci a smettere di guardare? Qualcuno di continui a parlare? Qualcuno che ti fa sorridere anche solo quando anche solo lo si nomina... tipo la persona a cui stai pensando in questo preciso momento e che corrisponde alla descrizione?”

Castiel strabuzzò gli occhi.

“Non è possibile che-”

“Cassie... ti sei preso una cotta da dodicenne in piena regola per Dean Winchester! Perché gli hai permesso di diventare tuo amico? Gli hai detto 'cose' che non avevi mai confidato a nessuno, siete usciti insieme-”

“-sono solo andato a trovarlo al lavoro!”

“E poi avete bevuto qualcosa insieme?”

“Dean doveva fare una commissione per il suo collega e strada facendo abbiamo preso un caffè.”

“Guarda che non c'è niente di male, Cas!”

“...cosa devo fare?”

“Niente, a meno che tu non voglia dirglielo.”

Castiel fece una smorfia.

“La cosa non rischierebbe di creare imbarazzo tra noi?”

“Per questo non farai nulla e andrai avanti come sempre. Non preoccuparti, Dean non ti conosce ancora abbastanza bene per capirlo.”



Nel frattempo Dean stava giocando a biliardo chiacchierando con gli altri due membri della famiglia.

“Lisa era troppo per te?” gli domandò Crowley ridacchiando e chinandosi sul tavolo mentre Gabriel mandava in buca la palla.

Dean non riuscì a trattenere una smorfia.

“Era un po' troppo facile e aveva una pessima reputazione... ci sarà pure una ragione se persino Cas la definisce una puttana.”

“Davvero Castiel l'ha chiamata così?” chiese Crowley, perplesso.

“Non con queste parole, ma il risultato è lo stesso.”

“Carino... allora, com'è il tuo tipo?” domandò Gabriel passando il turno a Dean che alzò le spalle e iniziò a impostare da direzione del tiro.

“Non ne ho uno, mi va bene quello che passa il convento.”

“Anche se sembra un uomo?” chiese Crowley ridacchiando ottendo un'alzata di spalle come risposta.

“Non m'interesserebbe. Diciamo che non mi precludo nessuna possibilità.”

Gabriel tossì scioccato dalla rivelazione.

“Sei bi?”

“Uhm... non esattamente. Diciamo che non sono nulla. Aspetta, com'è che si era definito Castiel?”

“Pansessuale?”

“Sì, esatto. La gente di solito crede sia etero e in effetti sono stato con molte più donne che altro, però mi va bene tutto. Per un po' sono anche stato con un ragazzo... però non è durata più di poche settimane.”

“Bene, bene Winchester, quante sorprese che ci riservi” disse Crowley ridendo mentre osservava Dean mettere in buca un discreto numero di palle, una dopo l'altra. Dean alzò lo sguardo osservando divertito l'espressione sconfitta sul volto di Gabriel.

“Ho imparato a barare a questo gioco. Ogni tanto era l'unico modo che io Sammy avevamo per sopravvivere. ”

“Ma non è giusto!” protestò Gabriel.

“...rendono le scommesse?” domandò Crowley spostando Gabriel dal suo campo visivo. Dean alzò nuovamente le spalle e sbagliò un tiro di proposito.

“Dipende. Ogni tanto dieci, altre volte cinquanta... se poi i tuoi avversari sono anche particolarmente ubriachi puoi anche tirar su qualche centone.”

“Allora Dean, parlando di affari: quali sono le tue intenzioni con Castiel?”

“Cosa?!” domandò l'interpellato osservando Crowley come se fosse completamente impazzito.

“E' molto sensibile! Vedi di non ferirlo in alcun modo o la furia della famiglia Novak si abbatterà su di te!”

“...non capisco.”

“Ignora Crowley, si sta solo divertendo a incasinarti la testa. Stai attento però: Cas non è come noi, potrebbe non capire quando stai scherzando” disse Gabriel ridendo e chinandosi sul tavolo da gioco.

“Tranquillo, so cosa faccio e poi ho a che fare con una persona non con un cane da salvataggio!”

“E' solo così per dire!”

“Ho capito, non sono stupido! Dagli da mangiare due volte al giorno, assicurati che faccia delle lunghe passeggiate e che non faccia troppi casini!”

Gabriel scoppiò a ridere.

“E fallo dormire sul tuo letto così starà più tranquillo!”

Dean sbuffò divertito mandando in buca la palla nera nell'esatto momento in cui Castiel e Balthazar facevano ritorno con la colazione.

“Lo sfigato fregato Crowley” ghignò Dean mettendo in mano all'altro la stecca con cui aveva giocato per poi seguire Castiel e sedersi al tavolino che c'era dall'altra parte ella stanza, osservando estasiato l'enorme quantità di pancake che avevano preparato. Nessuno dei due si accorse che Balthazar, Gabriel e Crowley li stavano guardando bisbigliando tra di loro.

“Vanno bene?”domandò Castiel.

In risposta Dean si limitò ad annuire con la bocca troppo piena di pancake per parlare.

“Sono fantastici!” riuscì a dire coprendosi la bocca per non apparire troppo maleducato.

“Mi fa piacere... senti, quali i tuoi piani per oggi?”

“Niente di particolare, quello che capita.”

“Ok... non vorrei che ti sembrasse troppo noioso ma al caso di andrebbe di lavorare al progetto di storia? Mi farò perdonare!”

“Non c'è problema Cas! È una che comunque dobbiamo fare, quindi un momento vale l'altro.”

“Avresti potuto fare qualcos'altro di molto più divertente, invece di-”

“Mi sta bene Cas! Tranquillo!”

“Solo che non vorrei-”

“Castiel, sul serio. Se vuoi studiare, a me va bene farlo con te.”

Castiel aggrottò le sopracciglia.

“Ma tu cosa vuoi fare?”

“Abbiamo fatto ciò che volevo io ieri sera, oggi mi va benissimo fare qualunque cosa tu voglia.”

“...grazie.”

Dean sorrise e Cas continuò a fissarlo finché non dovette sbattere gli occhi mentre dietro al tavolo da biliardo i parenti del ragazzo non riuscivano di fare a meno di sogghignare aslla vista della dolce coppietta.



***



“Allora è vero che ti sentivi troppo sexy per rimanere vestito, eh?” ridacchiò Dean guidando sulla strada di casa con che si stava reggendo la testa seduto Sam sul sedile del passeggero e Castiel sui sedili posteriori che leggeva.

Sam incenerì il fratello con gli occhi.

“Vaffanculo! A quanto pare più bevo, meno sento il bisogno di tenermi i vestiti addosso!”

Dean non poté fare a meno di ridacchiare e diede una pacca sulla spalla del ragazzo.

“A ogni modo, ben fatto! Jess è veramente figa!”

“Vero?” disse Sam rivolgendo un ampio sorriso in direzione del fratello.

“Ha per caso qualche strano fetish per i secchioni?”

“Beh... qualcosa del genere, in effetti.”

“Oh mio Dio!” disse l'altro iniziando a ridere rumorosamente finché non fu interrotto la voce di Castiel.

“Dean, ricordati di cosa abbiamo parlato ieri sera.”

Sam si girò in direzione del fratello con uno sguardo interrogativo dipinto sul viso.

“Di cosa avete parlato?”

Dean sbuffò annoiato.

“Cas è dell'idea che ti prendo in giro perché in realtà sono geloso.”

“E lo sei?”

“Certo che no! Nella vita il sesso non è tutto, non lo sai?!”

“Ah, davvero? Allora illuminami...”

Dean scrollò le spalle.

“Non ne ho idea... trovarsi dei buoni amici? Innamorarsi? Non fermarti davanti a nulla per ottenere quello che vuoi?”

“Wow, dovresti metterlo nei biscotti della fortuna!”[1]

“Fottiti!”

Per il resto del tragitto non volò una mosca e l'unico rumore di sottofondo era l'autoradio di Dean che andava. Quando raggiunsero la casa di Bobby, Dean chiese a Castiel di restare in auto dato che non si sentiva ancora a suo agio all'idea di fargli vedere dove abitava e che in confronto alla casa di Cas, la sua sembrava una scatoletta. Il ragazzo recuperò velocemente i compiti che avrebbe dovuto fare e tornò in un battibaleno al volante dell'Impala.

“Allora è è qui che vive il signor Singer?” domandò Castile rivolgendogli un sorriso.

Dean si schiarì la voce.

“Uhm, sì. Lui è un tipo semplice e anche la casa lo dimostra... c'è giusto quello che gli serve. Inoltre odia tutto ciò che è nuovo o moderno...”

“Sembra piuttosto... confortevole, direi. Giusto perché tu lo sappia, non sono interessato al tipo di casa in cui vivi. I soldi non mi mancano di certo, ma non sono uno snob.”

Dean si osservò le mani, imbarazzato.

“Sì, scusami... solo che non credo che a Bobby avrebbe fatto molto piacere ritrovarsi per casa uno dei suoi studenti.”

“Capisco... magari un giorno non gli darà più così fastidio.”

“Certo, sarebbe un piacere!”

“Bene, allora dove andiamo?”

“Beh, sai dirmi dove fanno un caffè decente in questa città?”

“Sì, ma solo se mi permetterai di offrire.”

“Non c'è bisogno che tu mi offra-”

“Lo so Dean, è solo un modo per ringraziarti.”

“Di cosa?”

“Di essere mio amico? Per avermi fatto compagnia ieri sera e per aver accettato di passare il tuo a studiare insieme?”

“Cas, è quello che fanno gli amici, ci si fa piaceri a vicenda perché sì. Ieri sera volevo stare con te e oggi mi va di studiare insieme.”

Castiel annuì.

“Lo so, ma permettimi comunque di offrirti un caffè, mi farebbe davvero piacere.”

“D'accordo, allora!”



***



Dean alzò lo sguardo per osservare Castiel non appena gli posò il caffè sul tavolo per poi sedersi sul divanetto accanto a lui.

“Cappuccino, giusto?”

“Giusto... tu cos'hai preso?”

Castiel abbassò lo sguardo verso il suo bicchiere che straripava di tutte leccornie che avrebbero fatto impazzire ogni bambino.

“Non giudicarmi male, ok? Da che Gabriel l'ha ordinato per me una volta, non sono più riuscito a farne a meno.”

“Che cos'è?”

“Un caffè al caramello macchiato con doppia panna, praline di cioccolato e marshmallow a parte.”

Dean ridacchiò e alzò il bicchiere in direzione dell'amico.

“E' un signor caffè, Cas!”

“E' fantastico. Pieno di zucchero che mi farà marcire i denti ma... assaggialo!”

Dean posò il suo bicchiere e mentre Castiel gli stava porgendo il suo con un sorriso senza riuscire a non guardarlo come se fosse avvelenato.

“Cavoli! Rischia di venirmi il diabete solo a vederlo!”

“Dai! Provalo!”

Castiel afferrò un cucchiaino e prese una buona porzione di qualunque cosa fosse compresa di panna e praline e marshmallow prima di porgerlo a Dean. Il ragazzo notò con orrore la goccia di panna che si stava squagliando, minacciando di cadere inesorabilmente sui pantaloni neri dell'elegante completo di Castiel. Dicendosi che lo stava facendo per il bene dei vestiti dell'amico, Dean si sporse in avanti e circondò il cucchiaino e il suo carico di glucosio con le labbra facendo così sorridere l'amico.

“Allora?”

Dean annuì e lasciò andare il cucchiaio.

“Sì... buono, anche se è un po' troppo dolce per i miei gusti.”

“Beh, ho anche aggiunto quattro bustine di zucchero...”

“Porco cazzo, Cas!”

“Qualche volta il debole per i dolci che ha Gabriel prende anche me” disse Castiel sorridendo timidamente.

“Sembri diverso dal solito in questo momento... mi piace questo nuovo aspetto di te!”

Il ragazzo inclinò la testa di lato con un'espressione confusa dipinta sul viso.

“Diverso? In che senso?”

“Beh, rispetto al Cas che ho incontrato il mio primo giorno di scuola sei molto più rilassato come se ti sentissi a tuo agio con me.”

“In effetti io mi sento a mio agio in tua compagnia...”

“Mi fa piacere” rispose Dean con un sorriso.

Castiel rispose al sorriso e prese il suo caffè senza però interrompere il contatto visivo con l'altro. Dopo un lungo e imbarazzante momento, Dean sbatté le palpebre e abbassò lo sguardo verso il suo bicchiere prima di prenderne un piccolo sorso. Castiel fece lo stesso sorridendo, se possibile, ancora di più.





Note della Traduttrice:

[1] In questo caso il titolo del capitolo l'ho lasciato in inglese perché è un verso della canzone che Gabriel fa partire per mettere in imbarazzo Sam.

[2] In originale è You should send that to Hallmark. Hallmark è un marchio che fa bigliettini d'auguri e merchandising vario... il senso della frase è che una massima così profonda andrebbe messa nei 'Baci Perugina', ma non mi andava d'inserire qualcosa di troppo italiano così ho optato per i biscotti della fortuna che rendono il senso e sono comuni in tutto il mondo :3



Per adesso questo è stato il capitolo più lungo dei primi dieci. Dall'undici in poi la lunghezza sarà tipo il triplo XD

Beh, cosa dire... ci sono delle scene bellissime, questo è innegabile: i film sul divano sotto la coperta, la colazione, il caffè (che, tra l'altro, spero di aver tradotto decentemente visto che non è un prodotto comune qui in Italia, ma che m'ingolosisce parecchio XD).

Altro... beh, spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto! Fateci sapere cosa ne pensate!

Il prossimo aggiornamento è previsto per il 22 aprile, anche se la data può venire anticipata... dipende quanto riesco a studiare per gli esami!

Stay tuned sul mio Twitter (@latum) o sulla mia pagina Facebook!

A presto!

LaTuM
 
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30 replies since 8/11/2012, 14:28   443 views
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