Not All That, di totalizzyness - tradotta da LaTuM

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LaTuM
view post Posted on 3/8/2013, 13:40 by: LaTuM




Disclaimer: Supernatural è della CW. La storia invece appartiene a totalizzyness. L'originale potete trovarla qui.

notallthat



Not All That

Capitolo 11

Questo non l'avevamo previsto



Lunedì mattina Dean entrò in classe con un sorriso decisamente soddisfatto. Certo, continuava a ricevere delle occhiate scocciate da parte di alcune persone, ma ultimamente la maggior parte degli studenti aveva iniziato a comportarsi gentilmente nei suoi confronti chiamandolo per nome e dargli pacche sulle spalle, trattandolo come se fossero stati amici di vecchia data. Il che era abbastanza strano, considerando che solo la settimana prima il comportamento degli altri nei suoi confronti era a un passo dal bullismo, ma non sarebbe comunque stato difficile abituarsi a quel nuovo regime. Dean rivolse uno sguardo a Castiel e gli fece l'occhiolino prima di prendere posto come di consueto accanto a Chuck.

“Buongiorno... passato un buon week-end?”

Chuck, che come suo solito continuava a scribacchiare sul suo blocco, si limitò a scrollare le spalle.

“Abbastanza. Tu invece, ti sei divertito con Castiel?”

Se possibile, il sorrise di Dean diventò ancora più ampio.

“E' stato un week-end fantastico! Abbiamo visto film, siamo andati a cenare da Alfredo's, abbiamo fatto un giro in auto e la domenica l'abbiamo passata a vedere la prima trilogia di Star Wars!”

“Sembra divertente... quindi ora siete amici?”

“Già... avresti mai pensato di poter essere amico di un amico dei Novak?”

“Mai... quindi? Com'è?”

“Com'è cosa? Essere suo amico?”

Chuck alzò per un secondo lo sguardo da quaderno e annuì.

“Diciamo che non lo so. E' stranissimo da spiegare, ma è veramente pazzesco... Gli sta bene fare qualunque cosa abbia voglia, non ha mai visto un film in vita sua e, anche se assurdo, è fantastico! In questo modo ho l'occasione per insegnarli un sacco di roba. Figurati che nemmeno studiare studiare è noioso... è talmente bravo che riesce a spiegarti le cose in un modo veramente semplice. Ha persino promesso di ascoltare i Metallica per vedere se c'è qualche canzone di suo gradimento, in modo da poter avere qualcos'altro in comune di cui parlare. È così... ha un senso dell'umorismo fantastico... diciamo che è tipo il migliore amico che vorresti mai avere!”

“Buon per te” rispose Chuck con un sorriso.

Dean rispose al sorriso e lanciò un'occhiata a Castiel che al momento stava giocando con il velcro della sua borsa. Il movimento delle mani del ragazzi catturò l'attenzione di Dean: Cas aveva le dita lunghe e affusolate, di quelle che si vedono di solito nelle pubblicità di prodotti per le mani. Dean abbassò lo sguardo osservando le sue come se fosse la prima volta che lo faceva. Castiel aveva delle belle mani mentre le sue erano screpolate e piene di graffi, un dito era persino gonfio sulla nocca, in ricordo di quella volta che si era rotto un osso e che non era stato aggiustato a dovere. E non aveva importanza quanto tempo passasse a lavarsi le mani, sotto le unghie c'era qualche residuo di nero di olio per motori. Si guardò infastidito le mani prima di appoggiarle sulle gambe, in modo da non essere costretto a vederle. Dean fece per aprire la bocca e dire qualcosa a Chuck, ma la classe venne richiamata all'ordine in modo che la lezione potesse avere inizio. Il ragazzo però mise la testa sulla borsa guardando dritto di fronte a sé osservando però nel mentre Castiel con la coda dell'occhio.

Quando la campanella suonò, Dean si alzò di scatto dalla sedia e raggiunse Castiel, afferrandogli gentilmente la spalla. Il ragazzo, sentendosi chiamare, si girò verso di lui con un sorriso.

“Inglese.”

“Lo so, andiamo, dai.”

Castiel s'infilò la borsa a tracolla e si diresse verso l'uscita della classe seguito a ruota da Dean. Durante il breve tragitto fino alla classe successiva, nessuno dei due aprì bocca nemmeno quando presero posto ai loro banchi tirando fuori il materiale necessario per la lezione. Dean, sovrappensiero, aveva iniziato a scarabocchiare all'angolo del quaderno quelle che avrebbero potuto essere delle stelle, alzando di tanto in tanto lo sguardo osservando il resto della classe con un'espressione vuota. A differenza di lui invece Castiel aveva già aperto il libro e stava scribacchiando qualcosa sul quaderno alternando le due penne che teneva nella mano destra, intercambiandole come se nulla fosse mentre con la mano sinistra teneva il segno sul libro. Dean sbatté le palpebre un paio di volte osservando confuso quello che stava facendo l'amico.

“Cas, la lezione non è ancora iniziata” gli fece notare con un sussurro, ma l'altro si limitò ad alzare la spalle senza nemmeno rivolgergli uno sguardo e continuando a scrivere.

“Sono rimasto indietro con gli appunti Dean. Poi, di cosa potremmo parlare? Abbiamo passato insieme tutto il week-end, non sono successe molte cose dall'ultima volta che ci siamo visti.”

“Beh... potremmo parlare di qualunque cosa...”

Castiel concluse la frase che stava scrivendo e alzò lo sguardo verso l'amico.

“Come per esempio? Ti andrebbe di parlare dei contenuti del libro?”

“Uhm... non proprio” ammise Dean mordendosi le labbra “Ne ho letti solo pochi capitoli e faccio fatica a seguirlo. Inoltre non sono un gran lettore come te. Ma mi farebbe comunque piacere sapere la tua opinione...”

“Anche se fosse una cosa noiosa?” domandò Castiel rivolgendo a Dean un piccolo sorriso “Se fatichi a seguire il racconto in sé, credo che sarebbe ancora più difficile per te seguire le mie teorie sulla trama.”

“Beh, diciamo che non è che me ne importi molto. A me non dispiace ascoltare e, chissà, magari riesci pure a insegnarmi qualcosa!”

Castiel ridacchiò e avvicinò il suo quaderno a Dean prima di avvicinarsi lui stesso e iniziare a parlare dei contenuti principali del libro e delle sue teorie facendo riferimento agli appunti che aveva preso. Dean annuiva, riuscendo sorprendentemente a comprendere quanto stava dicendo l'amico molto più di quello che si aspettava, interrompendolo persino di tanto in tanto per fargli qualche domanda ed esporre le sue idee.

“Così è stato pubblicato nel 1949?”

Castiel sorrise e annuì, girando una pagina del quaderno.

“E' così... inquietante. Ha fatto una descrizione accuratissima di quello che è diventata oggi la nostra vita. Beh, a parte... Non saprei, non sono molto bravo con le parole, sei tu quello con il dono dell'eloquenza, capisci quello che intendo?”

“Certo che capisco” disse Castiel divertito “Se davvero vuoi capire a fondo il pensiero di Orwell dovresti leggere alcuni dei saggi che ha pubblicato, nella fattispecie Il Leone e l'Unicorno. E' stata la prima opera da lui pubblicata e quello che l'ha portato a scrivere dei romanzi veri e propri.”

“...dovrei leggere un saggio? Ma se faccio già abbastanza fatica a capire un romanzo!”

“Ti aiuterebbe se ti scrivessi un riassunto?”

“No, Cas. Hai già abbastanza lavoro da fare e non sono particolarmente interessato a fare da critico letterario per Orwell, a me basta superare il corso.”

L'altro ragazzo annuì e rimise il libro sul suo banco.

“Sì, scusami... a volte tendo a dimenticarmi che le persone non sono così entusiaste dello studio quanto lo sono io.”

“Non preoccuparti di questo” gli rispose Dean “Tutto il lavoro che stai facendo un giorno darà i suoi frutti! Meglio essere un geniaccio nerd incompreso che un tizio che non sa nemmeno mettere una parola in fila all'altra.”

Castiel lo guardò riuscendo a rivolgergli nuovamente un sorriso.

“Grazie Dean...”

Dopo la lezione d'inglese Dean ebbe due lezioni senza Castiel, una più pesante dell'altra. Il ragazzo dovette cercare di capire tutto da solo, ritrovandosi a desiderare ardentemente la presenza di Castiel pronto a spiegarli quello che non riusciva ad afferrare. Dean approfittò di un momento di distrazione del professore di chimica per tirare fuori il telefono dalla giacca e mandare un sms all'amico.


“Hey, amico! Cosa diavolo sono i legami covalenti? Questa roba mi si sta fottendo il cervello!”


Il ragazzo non riuscì a impedirsi di sorridere quando dopo un po' gli arrivò l'sms di risposta di Castiel in cui l'amico gli spiegava in modo chiaro e semplice cosa fosse un legame covalente.


“Grazie. Dovresti darmi ripetizioni, probabilmente con il tuo aiuto riuscirei a capire un po' di questa robaccia!”


“Se lo desideri, sono a tua disposizione Dean.”


Per il tutto il resto della lezione, Dean e Castiel continuarono a scambiarsi messaggi parlando del lavoro di Dean e del tempo che il ragazzo aveva a disposizione per riuscire ad andare a ripetizione da Castiel.


“Stasera va bene?”


Dean sorrise e buttò velocemente i libri nella borsa mentre digitava la risposta.


“Certo! Ora e luogo?”


“Possiamo metterci d'accordo a pranzo. Ti spiace se mi unisco a te? E' l'unico modo per riuscire a parlare senza che il resto della mia famiglia si intrometta.”


“Certo! Nex problema! Ci vediamo tra cinque minuti!”


Quando finalmente la campanella suonò, Dean si gettò la borsa a tracolla e corse fuori dalla classe per raggiungere il più velocemente possibile la mensa dove trovò Becky già seduta al loro tavolo già intenta a mangiare. Dean si mise in fila prima che Anna richiamasse la sua attenzione urlando.

“Ehm... ciao?”

La ragazza lo raggiunse e gli sorrise dolcemente.

“Ciao Dean! Senti, volevo chiederti scusa per averti combinato quell'uscita con Lisa. Ero certa che tra voi due le cose sarebbero andate bene, ma evidentemente neanche tu riesci ad avere la meglio contro mio fratello...”

Dean sorrise divertito.

“Giusto, quando si tratta di Balthazar non c'è competizione.”

“A ogni modo... volevo ringraziarti per essere diventato amico di Cas-”

“Oh santo cielo! Ma perché sentite tutti il bisogno di ringraziarmi per questo?”

“Ascolta Dean, purtroppo tu non lo conosci bene come lo conosciamo noi e posso assicurarti che, da quando ha iniziato a passare del tempo con te, lo vediamo tutti più felice. E' sempre stato molto succube in qualunque situazione e non gli importava nulla del mondo che lo circondava. Ora sorride e l'altra sera, quando te ne sei andato, è rimasto a pare con noi invece di rifugiarsi nella sua stanza... era da secoli che non accadeva una cosa del genere!”

“Beh... prego, immagino” disse Dean mordendosi le labbra vagamente imbarazzato.

“Inoltre” disse Anna sorridendo raggiante “Tu e Cas insieme siete assolutamente adorabili!”

“...in che senso?”

“Lo siete e basta!”

Dean le lanciò un'occhiata sospettosa mentre la ragazza recuperava il suo pranzo, prima che lui potesse fare lo stesso e dirigersi verso l'altro lato della sala dove lo aspettava Becky con un'aria soddisfatta dipinta sul viso.

“Sei ancora uno di noi, allora?”

“Certo che lo sono! A te e Chuck non da da fastidio se si aggiunge qualcun'altro al nostro club di sfigati?”

“Ceto che no! Più siamo, meglio è!”

“Ottimo!”

Dean notò Castiel in piedi sulla soglia della mensa che si stava guardando in giro; Dean agitò una mano per farsi notare e, quando quello lo notò, gli rivolse un sorriso. Becky si girò, rimanendo di stucco nel momento in cui vide Castiel camminare verso di loro.

“Dean, puoi controllare la mia borsa, per favore?”

“Certo.”

Il sorriso di Castiel si fece ancora più ampio e posò la borsa accanto a Dean prima di andare a mettersi in coda per recuperare a sua volta il pranzo con Gabriel che lo trascinava verso i primi posti della fila.

“Castiel Novak?! Cioè... so che uscite in compagnia e tutto ma... sta veramente per sedersi al nostro tavolo?”

“Già.”

Proprio in quel momento Sam e Chuck li raggiunsero prendendo posto accanto a loro.

“Che succede?” domandò Chuck prima di dare un morso al suo panino.

“Castiel sta per venire a sedersi al nostro tavolo! Sam, lo sai che lui e tuo fratello sono amici?”

Sam ghignò.

“Certo! Oramai fanno coppia fissa! Passano tutto il loro tempo insieme, figurati che oltre a essere già usciti insieme alcune volte, Dean si è pure fermato a dormire da Castiel un paio di notti!”

“Stai uscendo con lui?” domandò Becky raggiungendo un tono talmente acuto che nemmeno Chuck le aveva mai sentito emettere e che costrinse i tre ragazzi a sfregarsi le orecchie infastiditi.

“Cosa?! Assolutamente no! Siamo solo amici! Che diavolo ti salta in mente!”

“Sul serio? Peccato, voi sareste una così bella coppia!”

“Cosa...? Ma perché la gente continua a dirlo?!”

“Forse perché è vero?” gli fece notare Sam ridendo ricevendo come risposta un'occhiataccia da parte del fratello.

“Chiudete la bocca, tutti voi! Soprattutto non dite nulla quando verrà a sedersi con noi... non fatelo sentire strano!”

“E voi evitate di scambiarvi effusioni con gli occhi.”

“Cosa vorresti dire con questo?”

“Che voi due non fate altro che guardarvi, uno perso negli occhi dell'altro... lo fate così intensamente da non rendervi nemmeno conto di quello che vi circonda!”

Becky squittì e Chuck alzò gli occhi al cielo mentre Dean si infilava in bocca la forchetta colma di cibo. Improvvisamente Sam si allontanò da Dean e quest'ultimo fece appena in tempo a girarsi per vedere Castiel che appoggiava il suo vassoio sul tavolo.

“Hey ragazzi! Lui è Castiel! Cas, loro sono Chuck e Becky” disse Dean con un enorme sorriso.

Castiel sorrise a sua volta in direzione dei ragazzi e prese posto sulla panca accanto a Dean.

“E' un piacere fare finalmente la vostra conoscenza. Ciao Sam.”

“Ciao Cas!” disse Sam a fatica con la bocca ancora piena di cibo.

Dean sorrise in direzione dell'amico e cominciò finalmente a mangiare sena notare che Becky stava ridacchiando dando dei colpetti a Chuck.

“Cosa ti porta al nostro tavolo, Cas?” domandò Sam riuscendo a distrarre Dean che si era andando per l'ennesima volta in fissa su Castiel.

“Io e Dean dovevamo parlare di alcune cose” risposte il ragazzo alzando le spalle innocentemente.

“Davvero?”

“Stasera dobbiamo vederci per studiare.”

“Oh, buona idea, ma quant'è che effettivamente riuscirete a studiare? Non perdete tempo a fissarvi l'un l'altro per la maggior parte del tempo?”

Becky squittì di nuovo e Dean si ritrovò ardentemente a desiderare che Cas non si fosse messo tra lui e suo fratello, visto che pareva proprio giunto il momento per dare una lezione a Sammy. Fortunatamente Castiel era socialmente ritardato e non afferrò il senso di quello che stava dicendo Sam. Sfortunatamente però era abbastanza socialmente ritardato da non rendersi conto che certe cose non dette così, giusto per parlare del più e del meno.

“Beh, in effetti la presenza di Dean è una distrazione ma è ancora peggio quando non c'è. A quanto pare sembra che non faccia altro che pensare a lui tutto il tempo.”

Il ghigno di Sam e Backy si fece ancora più ampio, Chuck in vece arrossì, imbarazzato per Dean mentre l'altro stava avendo non poche difficoltà a inghiottire un pezzo di pollo che gli era finito nella trachea dopo aver sentito l'imbarazzante rivelazione di Castiel. Quest'ultimo si girò verso l'amico perplesso vedendolo tossire e sputacchiare in modo così violento.

“Ti senti bene?”

Il pezzo di pollo finì finalmente nella mano di Dean: il ragazzo aveva la faccia rossa e gli lacrimavano gli occhi. Mise il pollo a lato del piatto e afferrò la sua bibita asciugandosi nel frattempo le lacrime che gli erano colate, riuscendo comunque, non appena fu nuovamente in grado di respirare, a rivolgere uno sguardo a Castiel.

“L'ho solo respirato invece di inghiottirlo” rispose Dean, cercando di fulminare con lo sguardo Sam e Becky e la loro espressione di chi si la molto più lunga degli altri.

“Sei sicuro?”

Il ragazzo riportò l'attenzione su Castiel che pareva sinceramente preoccupato per lui e non riuscì a impedirsi di sorridere.

“Sono sicuro, anche se di certo non grazie ai miei presunti amici o mio fratello. Grazie per avermi riso in faccia, è stato di grande aiuto!”

“Cosa vuoi? Sono certo che Castiel sarebbe stato perfettamente in grado di praticare la mossa di Heimlich!”

Se solo avesse potuto, Dean avrebbe commesso un fratricidio e gli rivolse uno sguardo come per dirgli 'ti ucciderò nel sonno e lo farò sembrare un incidente'.

“Allora Cas, lascia perdere questi idioti. Dove ci vediamo stasera?” domandò Dean cambiando discorso. L'altro ragazzo sorrise portandosi la forchetta alla bocca, aspettando di aver finito di masticare prima di rispondergli.

“Possiamo andare nello stesso locale dell'altro giorno. Per che materie hai bisogno?”

“Va benissimo! Ehm... direi inglese. E sicuramente chimica!”

“Molto bene.”

“Vuoi che ti venga a prendere?”

“Sì, sarebbe comodo, grazie.”

“Ma di che! Gabriel lavora stasera, vero?”

Castiel annuì e si portò nuovamente la forchetta alla bocca e Dean lo imitò, certo che così l'altro non avrebbe potuto dire nulla di imbarazzante da rischiare di farlo morire soffocato.

“Se vuoi posso farti vedere dove lavora. E' un negozio veramente incantevole e c'è pure una gelateria!”

“Fantastico! Non posso di certo perdermelo!”

“Devo metterti in guardia però: è pieno di coppiette così innamorate da essere quasi stomachevoli.”

Dean riuscì persino a sentire i sorrisi strafottenti di Sam e Becky.

“Non c'è problema... tanto non credo che al monda esista qualcosa peggio di Gabriel.”

“In effetti...” non poté fare a meno di convenire Castiel, sorridendo in direzione dell'amico.


***


Durante l'ora di storia Dean si offrì per andare in biblioteca a fare delle ricerche mentre Anna e Gabriel avrebbero dovuto fare degli appunti, invece i due cugini passarono tutta la lezione a sparlare tra di loro.

“Gli ho detto che insieme sono adorabili. Secondo me lui sta seriamente prendendo in considerazione la cosa. E prima ho persino sentito Becky Rosen che parlarva di loro con una sua amica. Da quel che ho capitano passano un sacco di tempo a guardarsi negli occhi come se non ci fosse un domani... sarebbero una coppia così carina! Sono usciti insieme, ma non come se stessero andando a un appuntamento e... beh, Cas sembra non riuscire a fare altro se non pensare a Dean e Dean sta persino iniziando a controllarsi in presenza del cibo! Comunque stasera escono di nuovo insieme.”

“Se continuiamo così alla fine lo capiranno. A proposito, dov'è che vanno stasera?” domandò Gabriel ghignando.

“Da Java, dove sono andati l'altra volta. E da quel che ho capito prima vogliono passare a trovarti in negozio.”

“E' arrivato il momento di tirar fuori l'asso dalla manica.[1] Se non sbaglio Dean deve un favore a Crowley, giusto?”

“Credo di sì...”

“Bene, allora vediamo se riusciamo ad accelerare un po' le cose!”

Il cellulare di Anna vibrò sul tavolo e in un istante lo recuperò leggendo il messaggio che le era arrivato con un sorriso soddisfatto.

“Che succede?” domandò Gabriel iniziando a disegnare le sue famose pin-up.

“E' Ruby. Mi ha detto che è a lezione con Sam e lui non sta facendo altro che raccontare a Jessica della cotta che si è preso suo fratello per Cas e di quanto si diverta a prenderlo in giro facendogli saltare i nervi.”

Gabriel ridacchiò.

“Fatti dare il numero di Sam, credo sia il caso di renderlo parte integrante della nostra cospirazione. Se c'è una persona che potrebbe mettere un po' di sale in zucca a Dean di sicuro è anche l'unica al mondo per il quale sarebbe disposto persino a morire.”

“Roger” disse la ragazza mentre digitava il messaggio.

Dopo diversi minuti Gabriel salvò il numero di Sam nella sua rubrica prima di mandargli un messaggio.


“Qui parla Gabe. Dobbiamo discutere di una cosa importante, ci vediamo dopo la scuola?”


“Curioso... do il mio numero a Ruby e improvvisamente mi arriva un messaggio da parte tua. Di cosa vuoi parlare?”


“Curioso dici? Comunque... dobbiamo parlare di Dean e Cas.”


“Perché?”


“Devi unirti a noi e al nostro piano per farli mettere insieme!”


“Ci sto!”


Gabriel scoppiò a ridere e fece vedere il messaggio ad Anna.

“Sarà un gioco da ragazzi! Non passerà una settimana prima che inizino a dichiararsi amore reciproco” disse lei sorridendo.

“Credo sia il caso di fare una chiacchierata tra ragazza con Castiel. Di solito non fa molto caso alle tue paranoie femminili, ma se riesci a mantenere il discorso su Dean, magari si lascerà un po' andare...”

Anna scoppiò a ridere e prese il telefono per mandare un messaggio a una delle sue tante amiche cheerleader mentre Gabriel decise di far vedere che almeno un minimo aveva lavorato prima di incorrere nella furia di Castiel per aver perso un'ora a far nulla mentre lui e Dean sarebbero sicuramente tornati con pagine e pagine di appunti scritti fitti. Quando il ragazzo aprì il libro cominciò a provare degli istinti suicidi per quell'idea malsana; prima che la lezione finisse, Castiel e Dean fecero ritorno dai due con meno materiale che Gabriel si era aspettato di vedergli tra le mani.

“Wow, Cas! Che fine hanno fatto gli appunti?”

Una lieve nota rosata colorò le guance del moro.

“Non abbiamo trovato molto di più di quello che già non sapessimo e... beh, siamo stati distratti.”

“Da cosa?” domandò Gabriel con un ghigno.

“Internet. Siamo andati a cercare i testi di alcune canzoni, aneddoti su Chuck Norris e abbiamo spulciato quei pochi siti che non erano stati bloccati dal server della scuola” rispose Dean mettendo via le sue cose.

“Ma Cas! Tu non ti distrai mai quando c'è da studiare!”

“Beh, se Dean si mette d'impegno sa essere una bella distrazione” rispose Castiel arrossendo di nuovo.

“E' il suo culo? Perché cavoli![2] Non è il mio genere, ma un salto sull'altra sponda potrei anche farlo!”

Anna e Gabriel scoppiarono a ridere mentre le guance di Castiel diventavano ancora più rosse. Persino Dean arrossì, ma senza smettere di sorridere.

“Che sponda? E perché mi stavi guardando il culo?”

“Cas non parla d'altro, mi sembrava giusto dare a mia volta un'occhiata!”

Era palese che in quel momento Castiel non avrebbe voluto altro che avere un vanga per sotterrarsi e non uscire mai più, ma tutto quello che fu un grado di fare fu mantenere lo sguardo fisso sui piedi continuando ad aggiustarsi nervosamente la cravatta.

“Gabriel sta mentendo. Io non... non parlo del tuo... ehm...”

Dean sorrise e mise una mano sulla spalla dell'amico.

“Tranquillo lo so, è Gabriel che è un idiota patentato!”

“Di sicuro!”

Gabriel scoppiò a ridere.

“”Sì, hai ragione Cas! Sono un coglione! Scusa!”

“Certo che lo sei!”

Quando la campanella che segnava la fine delle lezioni suonò, la classe si riversò fuori dall'aula e Gabriel se la diede a gambe per riuscire a vedersi con Sam prima che arrivasse Dean. Il giovane Winchester era davanti al suo armadietto insieme a Jessica; i due si stavano tenendo le mano sorridendosi dolcemente.

“Hey, Gigantor!”

Sam si girò e vide Gabriel che stava venendo verso di lui.

“Hey, Pisquano! [3] Scusami Jess, devo parlare un attimo con lui. Ti mando un messaggio più tardi, ok?”

Jess sorrise e diede a Sam un veloce bacio sulle labbra prima di raggiungere le sue amiche. Gabriel afferrò Sam per un braccio e lo trascinò per il corridoio, lontano da dove si trovava l'armadietto di Dean.

“Allora, cos'è che dovevi dirmi?” domandò Sam aggiustandosi la borsa sulla spalla.

“Dunque... Castiel è cotto di Dean, ma veramente parecchio e si da il caso che questa sia anche la sua prima cotta. Balthazar, Crowley e io stiamo cercando di fare in modo che quei due si mettano insieme, perché è palese che pure a Dean piaccia Cas. Molti di noi hanno già detto che ci stanno e, nel caso fortuito in cui riuscissimo a far vedere la luce a Castiel avremmo bisogno di qualcuno che dia un calcio nel sedere a Dean per farlo muovere.”

“Posso farlo ma... sul serio Cas si è preso una cotta per Dean?”

“Resta in loro compagnia per più di cinque minuti e vedrai che ti sarà chiaro come il sole. Inoltre... guarda che scena ho immortalato l'altra sera!” disse Gabriel mettendogli sotto il naso la foto di Dean e Castiel che dormivano insieme. A quel punto Sam non riuscì a non scoppiare a ridere.

“Oh mio Dio! Dean che dorme così con qualcuno?! E continua a negarlo! Beh, certo che l'ho beccato diverse volte che abbracciava il cuscino ma- l'ha sempre negato!”

“Il tuo fratellone è un coccolone, Sammy! Allora... come ci muoviamo?”

Sam si mordicchiò le labbra nervosamente.

“Beh, non sarà semplice. Anche se riuscissi a fargli ammettere che Cas gli piace, in tutta la sua vita Dean non ha mai chiesto a nessuno di uscire con lui. Ha sempre avuto storie molte passeggere, in genere sono le ragazze che si gettano ai suoi piedi senza che lui debba fare nulla. Non avrei idea come muovermi con Castiel, a meno che tu non riesca a convincere tuo cugino a chiedere a Dean di uscire con lui...”

“Beh...” fece Gabriel sospirando affranto “Ci penseremo quando sarà il momento, intanto stasera devono uscire di nuovo insieme e farò tutto ciò che è in mio potere per rendere l'uscita il più romantica possibile! Tutto ciò che devi fare è parlare faccia a faccia con Dean-O, questo funzionerà!”

“Sì! Comunque, ora devo andare da lui.”

“Io devo mandare un messaggio a Balthazar e aggiornarlo velocemente sugli ultimi sviluppi. Ci vediamo più tardi Samantha!”[4]

Sam rise e diede all'altro una gomitata.

“A più tardi, Gabriel!”


***


Quando Gabriel arrivò a casa si precipitò nella sua stanza e accese il computer. Non ci volle molto prima che riuscisse ad accedere a Skype e chiamare Balthazar.

“Un altro appuntamento, eh? Vomiterei se non fosse che sono adorabili!”

“Non dirlo a me!” disse Gabriel scoppiando a ridere “Quando verranno a trovarmi al lavoro gli offrirò uno dei frappè più romantici che abbiamo nel menù e con due cannucce!”

“Ottima idea!.... Allora, Sammy ci sta? Gliene hai parlato?”

“Certo e ha già detto che farà una chiacchierata con Dean a quattrocchi.”

“Molto bene...”

Si sentì un timido bussare alla porta della stanza di Gabriel prima che la testa di Castiel facesse la sua comparsa.

“Cas!”

“Hey, fratellino!” disse Balthazar con un sorriso.

“Ciao Balthazar” disse Castiel rispondendo al sorriso e avvicinandosi allo schermo per riuscire a salutare meglio il fratello.

“Allora Cassie, come posso aiutarti?”

“Mi stavo chiedendo se potessi aiutarmi a caricare alcune canzoni nell'iPod.”

“Certo! Che che canzoni?”

“Solo alcune dei Metallica e altre dei Def...”

“...Def Leppard?”

“Sì, loro.”

“Castiel! Il Winchester non ti avrà mica fatto passare dal lato oscuro del rock 'n' roll, vero?” domandò Balthazar ridacchiando e facendo arrossire il fratello.

“Ho trovato alcune canzoni di mio gradimento...”

“Accomodati pure! Io vado a farmi una doccia prima di andare al lavoro” disse Gabriel alzandosi di scatto per andare a recuperare alcune cose e sparire nel bagno mentre Castiel si accomodava alla scrivania e collegava l'iPod al computer.

“Allora Cas, Gabe mi ha detto che stasera esci.”

“Dean sta avendo delle difficoltà a scuola, così mi sono offerto di dargli una mano.”

“Lo sai che-”

“Per favore Balthazar, lo so che tu e Gabriel state tramando qualcosa.”

“A dire stiamo solo cercando di aiutarti. Vogliamo che tu sia felice e fidati se ti diciamo che da quando Dean è entrato a far parte della tua vita non ti abbiamo mai visto così.”

“E' solo un amico, non gli piaccio da quel punto di vista. E so per certo è che non è gay!”

“Oh, non sai come ti sbagli! Gli piaci un sacco, fidati! Ha una cotta per te tanto palese tanto quella che tu hai per lui! E in merito al fatto che non sia gay... diciamo che è pansessuale come te. Con l'unica differenze che se tu sei asessuale, lui fa tutto il sesso che tu non fai!”

“Chi te l'ha detto?” domandò Castiel agrottando la fronte.

“Gabriel. Gliel'ha detto Dean l'altro giorno.”

“...non ti offendi se ti dico che non ti credo, vero?”

“Chiedilo a Crowley, c'era lì anche lui! Anzi! Chiedilo direttamente a Dean!” rispose Balthazar scoppiando a ridere.

“Non ho intenzione di andare a chiedere a Dean quale sia il suo orientamento sessuale.”

“Allora chiedilo a Sam! Ma fidati se ti dico che una volta che vi sarete tolti le fette di salame dagli occhi, scoprirai che non sarai il suo primo ragazzo!”

“Per favore, possiamo smetterla di parlare di Dean?”

Balthazar sospirò affranto.

“Ok, vado a farmi una tazza di the. Se quando torno sei già andato via, divertiti.”

Castiel fece del suo meglio per sorridere.

“Grazie.”


***


Gabriel tornò in camera guardandosi in giro alla ricerca della maglietta che usava per andare al lavoro. Castiel era già uscito da un pezzo insieme e Balthazar lo stava guardando attraverso lo schermo con un ghigno dipinto sul viso e un tazza di the in mano.

“Fai in fretta, cosa ti ha detto?” domandò il ragazzo una volta trovata la maglietta.

“Non mi ha creduto quando gli ho detto che anche lui piace a Dean. Inoltre ha capito che stiamo tramando qualcosa.”

“Cavoli! Ho davvero bisogno dell'aiuto di Sam. Dean deve darsi una mossa prima che Cas getti la spugna. E ancora peggio, Dean è uno che non chiede mai a nessuno di uscire con lui, sono sempre stati gli altri a farlo!”

“Beh, non possiamo pretendere nemmeno che sia Cas a farlo!”

“La cosa si sta rivelando più difficile di quanto avessimo pensato.”

“A meno che il giovane Winchester non riesca a fare un miracolo!”

“Speriamo ce la faccia! A ogni modo, ora devo scappare! Ci vediamo!”


***


Dean e Castiel erano fuori dal negozio dove lavorava Gabriel intenti a osservare le vetrine.

“Allora è qui che lavora Gabe?”

“Sì” rispose Castiel annuendo “Non siamo costretti a entrare se non ti va.”

Dean scoppiò a ridere e mise un braccio attorno alle spalle dell'amico.

“Tranquillo Cas, andrà tutto bene, ti proteggerò io!”

L'altro sorrise rassicurato dalle parole di Dean ed entrò nel negozio. La maggior parte delle decorazioni erano tutte a tema Halloween: ragnatele finte, scheletri, mummie e lupi mannari, c'erano calici pieni di una nebbiolina verdastra che diventava liquida e la marionetta di una strega scoppiava a ridere ogni volta che qualcuno le passava davanti.

“Gabriel deve adorare questo posto!” disse Deam divertito guardandosi attorno.

“Certo che lo adoro! Buon pomeriggio!”

Dean e Castiel si girarono in direzione della voce vedendo che Gabriel era chino sul bancone dei gelati ridacchiando.

“Sedetevi pure! Dovete assolutamente provare la mia nuova creazione. Devo esercitarmi e renderla perfetta per san Valentino!”

Dean si arrampicò su uno sgabello mente Castiel rivolgeva al cugino un'occhiata sospettosa ma la sua attenzione fu catturata da quello dell'altro ragazzo che mise una mano sullo sgabello accanto al suo facendogli cenno di sedersi. Gabriel sorrise soddisfatto e si diede una mossa a preparare il gelato mentre Castiel si voltò verso Dean pronto a sorridergli, riuscendo però solamente a fare una smorfia che all'altro ragazzo non sfuggì.

“Ho qualcosa di strano in faccia?”

“No, affatto, guarda dietro.”

Dean si voltò e vide una coppia, a loro volta seduta a un tavolo che si stava baciando appassionatamente e continuando a toccarsi. Il ragazzo ridacchiò e si voltò verso Castiel che aveva ancora l'aria turbata.

“Come riescono a non cadere? Se ci provassi io, finirei a terra in secondo!”

“Devono per forza farlo in un luogo pubblico?” domandò Castiel.

“Vuoi fare cambio di posto così non sei costretto a vederli?”

“Sì, per favore.”

I due ragazzi scesero entrambi dagli sgabelli contemporaneamente senza pensare alle conseguenze e finendo ovviamente l'uno addosso all'altro. Castiel arrossì non appena sentì il corpo di Dean contro il suo mentre l'altro gli rivolse un sorriso nervoso.

“Beh, questo non l'avevamo previsto!” disse Dean ridendo afferrando Castiel per una spalla per raggiungere il suo sgabello e, ovviamente, Gabriel comparve proprio in quell'istante.

“E ora, bacio!”

Gabriel fece il gesto di avvicinare i due per spingerli a baciarsi, ma Dean riuscì a sgusciare via e sedersi. Castiel fece un respiro profondo e si arrampicò anche lui sullo sgabello guardando Dean per un secondo prima di voltarsi verso Gabriel.

“Oh, che carini! Ma non ditemi che v'imbarazzano le dimostrazioni d'affetto in pubblico!”

“Per favore Gabriel, vattene.”

“Prima però dacci il gelato!” riuscì a dire Dean.

Gabriel alzò gli occhi al cielo e mise sul tavolino una coppa di gelato con una cannucce e un cucchiaino prima di andare a servire gli altri clienti. Dean afferrò il cucchiaino e lo riempì di crema di cioccolato prima di girarlo verso Castiel che si sporse in avanti per assaggiare il dolce.

“Buono?” domandò Dean con un sorriso.

Castiel annuì.

“Niente veleno o altro?”

Castiel mandò giù e ridacchiò.

“Allora è per questo che ti servo! Assicurarti che Gabriel non ti propini cibo avvelenato?”

“Nah, ho solo pensato che volessi assaggiarlo per primo! Guarda che sono un gentiluomo, io!”

“Per quanto puoi essere carino e affascinante, non ti descriverei esattamente come un gentiluomo.”

“Cosa?! Ma se sono un cavaliere nato! Apro le porte... l'ho fatto anche te! E metto i bisogni degli altri prima dei miei...”

“Dean, a parte con me, non ti ho mai visto comportarti così con nessuno. Nemmeno con Sam! Anzi! Ti ho visto spesso superarlo, aprire la porta e chiudergliela in faccia!”

“Beh, ma è Sam!

“Vedi che ho ragione Dean! Con me ti sei solo comportato da gentiluomo, ma non lo sei!”

Gabriel riusciva a origliare tutta la conversazione e dovette fare del suo meglio per non andare da loro e dargli una scrollata, cercando di fargli capire quanto fossero duri di comprendonio. Alla fine trovò il modo di mantenersi occupato dall'altro lato del negozio, dietro al bancone. Da quella postazione riusciva a vedere Dean e Castiel imboccarsi a vicenda con il gelato e appoggiare la fronte uno all'altro quando bevevano contemporaneamente dalle rispettive cannucce. Immortalò con una foto quella scena così intima e la mandò a Balthazar e Sam. La risposta da parte del cugino fu il solito “aawww, che carini! Sono davvero una bella coppia!” mentre Sam, anche lui come al solito, gli rispose “ahahahahahaah! OMG! Che coppia di ragazzine!”

Dopo un po' i due terminarono il loro gelato, pagarono e se ne andarono. Gabriel sospirò affranto visto che con loro se n'era andata anche la sua fonte di divertimento... probabilmente i due erano andati a imboscarsi da qualche parte a sbaciucchiarsi e cose simili, così decise di passare al piano B e disturbare Sam.


“Allora, come va con Jess?”

“OMG Gabe! Oramai sono tre giorni che stiamo insieme!”

“Beh, è arrivato il momento allora...”

“Non sono cose che ti riguardano!”

“Bene! Fammi sapere se succede qualcosa però, ok? Ti organizzerò una festa per l'occasione!”

“No!”

“Va bene, niente festa!”

“Non ti dirò quando perderò la verginità!”

“Fa niente, me lo dirà Dean!”

“...non lo dirò nemmeno a lui!”

“Ahah! Lo capirà lo stesso. Tra fratelli certo non sfuggono!”

“Cos'è successo quando l'hai persa tu?”

“Io, Balth e Crowley ci siamo ubriacati e guardando film erotici!”

“Avete guardato un porno?”

“Ho detto film erotici. Hanno una trama e molte scene di nudo. E quando ho compiuto diciassette anni mi hanno persino portato a uno spettacolo!”

“Uno squallido strip-club?”

“Uno spettacolo di burlesque... quando diventerai maggiorenne ti ci porterò!”

“No, grazie.”

“Ti piacerà, te lo prometto!”

“Hai ancora tre anni per convincermi!”


***

Dean e Castiel erano seduti sul cofano dell'Impala che era stata ancora una volta parcheggiata vicino al lago anche se, a differenza dell'altra sera, faceva particolarmente freddo visto che non c'era neanche una nuvola in cielo. Castiel aveva provato a spiegare all'altro che le nuvole erano una specie di coperta che tratteneva il calore al di sotto di esse mentre senza di loro l'aria calda saliva verso l'alto. Dean però aveva alzato le spalle e dato una risposta alquanto singolare.

“Non importa, dopo aver passato un inverno in Alaska sono diventato abbastanza indifferente al freddo.”

“Beato te!” disse Castiel incrociando le braccia nella speranza di scaldarsi.

Dean sorrise e continuò a guardare verso il lago, notando però con la coda dell'occhio che l'altro stava tremando. Senza farsi troppi problemi il ragazzo si tolse la giacca di pelle e la mise sulle spalle di Castiel.

“Se hai freddo posso portarti a casa.”

Senza smettere di sorridere Castiel fece segno di no con la testa e si strinse maggiormente addosso la giacca che gli aveva dato Dean, beandosi del calore del corpo dell'altro che ancora riusciva a sentire.

“No, grazie. Preferisco di gran lunga essere qui al freddo che a casa. Quando è tardi la mia famiglia diventa ancora più insopportabile di quanto già non lo sia di solito.”

“Mi dispiace, ma se non altro avete un minimo di stabilità. Nella nostra vita io e Sam non abbiamo fatto altro che spacchettare e impacchettare di nuovo le nostre – poche – cose. Come fai a metterti comodo quando sai che dopo una settimana dovrai già ripartire?”

“Stai per partire?” domandò Cas aggrottando la fronte.

“No, stavolta siamo qui per rimanere. Il fatto è che fa praticamente parte del nostro DNA. Raramente ci siamo fermati in un posto per più di due mesi.”

“Perché?”

Dean sospirò pesantemente mentre Castiel si morse le labbra con fare nervoso, timoroso di aver oltrepassato la linea.

“Mio padre è un ingegnere militare e il lavoro lo costringe a viaggiare parecchio. E' sempre andato tutto bene finché mia madre non è morta in un incidente stradale.”

“Oh... mi dispiace.”

“E' tutto ok, oramai sono passati undici anni. Quando è morta però, abbiamo dovuto iniziare a viaggiare con lui e così è stato per undici anni. Io e Sam abbiamo sempre vissuto con una valigia in mano e senza mai avere dei veri amici. L'unica casa che abbia mai conosciuto è la mia Piccola. Abbiamo dormito qui dentro molte più volte che in un letto. E con dormire intendo restare distesi in uno stato di semi-incoscienza mentre mio padre russava come un dannato dopo essersi preso una sbronza. Non è mai stato un alcolista, ma dormire al posto del guidatore può essere alquanto scomodo e un piccolo aiuto non guasta. E poi ci sono i calci di Sam. Il sedile posteriore è grande, ma non abbastanza per due tizi alti più di un metro e ottanta. Inoltre Sam è completamente incapace di tenere fermo le gambe quando dorme. La seconda notte che eravamo qua non riuscivo a dormire, così sono uscito e ho provato a dormire in auto, solo che non riuscivo a dormire nemmeno qui perché mi mancava sentire mio padre russare e i calci di Sam... tuttavia credo di essere riuscito ad abituarmi a letti, finalmente.”

“Perché tuo padre ti ha lasciato la macchina?” domandò Castiel timidamente.

Dean alzò le spalle.

“Credo che in parte sia stato un modo per chiedermi scusa per la vita che mi ha fatto fare - non che lo condanni per questo, affatto – e perché in fondo anche lei fa parte della famiglia. Fin da quando sono nato ha sempre pensato di darla me quando avrei imparato a guidare, anche se purtroppo nel frattempo molte cose sono cambiate.”

Castiel fece un respiro profondo e, senza il coraggio di guarda Dean, iniziò a raccontare la sua storia.

“Non ho mai conosciuto mio padre. O mia madre. Lei è morta quando sono nato io... qualcosa causato dall'avere avuto due figli a breve distanza di tempo l'uno dall'altro, ma da quello che mi hanno assicurato Balthazar e lo zio Raphael, lei era davvero un angelo. Era estremamente generosa e ha sempre usato le risorse economiche della famiglia per fare del bene, ha fondato delle organizzazioni benefiche, è andata dei paesi del Terzo Mondo per aiutare in prima persona... a dire il vero è proprio lì che ha incontrato mio padre. In Etiopia per la precisione: stavano lavorando alla costruzione di qualcosa e si sono innamorati.”

“Romantico” commentò Dean con uno sbuffo divertito che fece sorridere Castiel.

“Se per te le zanzare, un terreno pieno di liquami e un villaggio pieno di persone prossime alla morte non sono un problema... ”

“Questo però non ha comunque fermato i tuoi genitori.”

“Si amavano molto.”

“Hey, aspetta. Ma Zacahria allora?”

“Non voglio parlar male di Casey, ma lei era veramente una matrigna cattiva. Per anni si è approfittata del dolore di mio padre per la perdita di mia madre. E così è nato Zacahria. Mio padre ha sempre viaggiato molto per stare il più possibile lontano da lei e divorziarono quando lui scoprì che Casey aveva picchiato Balthazar.”

“Cosa?”

“Balthazar stava prendendo giro Zacahria, lei ha avuto una reazione esagerata e gli ha dato uno schiaffo. Rapahel era al telefono con mio padre proprio in quel momento e due giorni dopo a Casey sono stati recapitati i documenti per il divorzio.”

“Wow... e Zach la vede mai sua madre?”

“No, se n'è andata e nessuno l'ha più rivista. Questo ti fa capire perché è così indisposto nei nostri confronti, soprattutto quelli di Balthazar. Secondo lui è colpa sua se ora non ha più una madre.”

“Cavoli... e che è successo a tuo padre?”

Castiel alzò le spalle assicurandosi però di avere ancora stretta a sé la giacca di Dean.

“Qualcuno dice sia morto, nessuno di noi lo sa di preciso e se anche passasse di qui, credo che nessuno di noi riuscirebbe a riconoscerlo. Tenendo conto che è successo solo quando ero piccolo, quindi non ne sono certo al cento per cento, credo di aver visto mio padre non più di quattro volte in tutto. Ho una vaga di che faccia abbia grazie alle fotografie. Lo zio Raphael invece dice che Balthazar è la sua copia sputata.”

“Cavoli amico! Siete belli incasinati pure voi!”

“E' tutto a posto. Per fortuna c'è sempre stata la mia famiglia” ammise Castiel con un sorriso.

“Immagino che questa si possa considerare una fortuna.”

“Molto. Una benedizione, direi. E non posso nemmeno dire aver sofferto a causa della mancanza dell'amore materno o paterno, anche se Balthazar continua a dire che in realtà ho subito dei danni a livello emozionale per questo.”

“Beh, ho anch'io ho un rapporto parecchio incasinato con mio padre... direi che possiamo tranquillamente commiserarci insieme!”

“Come?”

“Mangiando un sacco di gelato e cioccolato e guardando film per ragazze.”

Castiel ridacchiò e infilò le braccia delle maniche della giacca di pelle.

“Credo che passerò, ma grazie lo stesso. Non sono quel genere di persona che ama commiserarsi.”

“Nemmeno io, ma voglio dire! Gelato e cioccolato, vuoi mettere?!”

“Beh, che cosa stiamo aspettando allora?”

Entrambi scesero dal cofano dell'Impala ritrovandosi l'uno davanti all'altro con un sorriso dipinto sul viso.

“Sai una cosa Cas? La mia giacca ti da proprio l'aria di uno che spacca!”

“Uhm... grazie?”

“Forse per Halloween dovresti travestirti tu da Indianna!”

“No, non sono abbastanza sicuro di me per reggere la parte.”

Dean gli mise un braccio intorno alle spalle e lo avvicinò a sé.

“Sei proprio fuori Cas, e nemmeno te ne rendi conto!”

L'altro arrossì furiosamente, cosa che ultimamente stava capitando troppo frequentemente in presenza di Dean.

“E' una brutta cosa?”

“Nah, ognuno di noi è fuori a modo suo. Nel tuo caso significa che se mai dovessi trovare una ragazza, non potrà mai perderti di vista. Hai un cartello con su scritto 'Aggiustami' che ti spunta dalla testa e a qualche persona piace. Sei quello che loro definirebbero una missione.”

“Oh...”

“Non prenderla come un'offesa. Qualsiasi ragazza sarebbe fortunata ad averti; a livello emozionare hai davvero tantissimo da dare.”

“Lo credi davvero?”

“Sì e ti assicuro che invidio non poco chi riuscirà ad averti.”

“E di te cosa mi dici? Sei anche tu complessato a livello emozionale?”

“Ovvio, ma io sono un missione impossibile! Nessuno è disposto a prendersi la briga di mettere a posto uno come me e, a dirla tutta, non credo di essere ancora pronto all'idea che qualcuno lo faccia. Ho una schiera lunghissime di storie da una sola notte e relazioni non più lunghe di una settimana... l'unica che è durata un po' di più è stata una storia di tre settimane con tizio di nome Ash. Era strano, ma ci stava dentro. Probabilmente sarebbe durata di più se non ci fossimo trasferiti.”

“Balthazar non stava mentendo, allora!”

“Ha detto che sono un missione impossibile?”

“No, mi ha raccontato che uscivi con un ragazzo!”

“Oh, sì. Diciamo che sono una puttana in jeans e giacca di pelle e non m'interessa se faccio sesso con un uomo o una donna.”

“Io non ti definirei così... credo semplicemente che tu sia alla disperata ricerca d'amore e che per questo lo confondi con il sesso. Tu avresti davvero bisogno che qualcuno...si prendesse cura di te, parafrasando quello che hai detto tu stesso.”

Dean sospirò pesantemente e, in un gesto inconscio, stringe gentilmente Castiel a sé.

“E dove lo trovo io qualcuno che è sentimentalmente menomato come me?”

A quelle parole Castiel si stupì del suo autocontrollo che lo trattenne dal gridare 'SONO QUI!'.

L'altro ragazzo scrollò le spalle e si allontanò da lui per aprirgli la portiera della macchiane farlo salire.

“Coraggio Cas, la tua stupenda carrozza ti attende!”



Note della Traduttrice:

[1] Letteralmente è whip out the big guns, ovvero tirar fuori l'artiglieria pesante, ma l'asso nella manica mi sembrava più adatto al contesto.

[2] In originale è day-um, che equivale tipo a damn! [fonte Urban Dictionary]

[3] Pipsqueak... lunga storia, ma non vi dico il mio entusiasmo quando ho visto che Lizzie ha usato questa parola! PISQUANO! Io adoro questo termine <3

[4] Nell'originale Gabriel lo chiama Samsquatch dove squatch è una versione più slang e volgare di pussy... il succo è che Gabe da della ragazza a Sam in modo molto colorito, ma ho preferito ignorare la sfumatura slang.

In questo capitolo il mio spirito di fangirl è andato alle stelle. Voglio dire, uno dei miei pairing preferiti che ciancia sul mio scrittore e sul mio libro preferito?! WOW XD Della serie, amo talmente tanto Orwell che la mia tesina di maturità era incentrata proprio su 1984 e i totalitarismi della Seconda Guerra Mondiale XD

Btw... sappiate solo che mi è servito un mese (10/12-07/01) per tradurre questo capitolo. Vero che ho avuto millemila altre cose da fare, ma è stato una tortura lunga 7.666 parole! Non vi dico la mia gioia quando ho scritto l'ultima frase!


Stay tuned per il prossimo... posso assicurarvi che non vorreste perdervelo per nulla al mondo XD

Stay tuned sul mio Twitter (@latum) o sulla mia pagina Facebook!
 
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30 replies since 8/11/2012, 14:28   443 views
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