Not All That, di totalizzyness - tradotta da LaTuM

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LaTuM
view post Posted on 8/11/2012, 14:28




Titolo: Not All That
Autore: totalizzyness
Originale: qui
Traduttrice: LaTuM
Capitoli: 20 (conclusa)
Stato: in traduzione
Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester, Castiel Novak e la famiglia Novak (Gabriel, Anna, Balthazar, Crowley e altri)
Pairing: Dean/Castiel (e Sam/Jessica)
Rating: R
Genere: Commedia, Romantico
Avvisi: High School AU
Conteggio parole: originale +100.000 // ? traduzione
Riassunto: High School AU - Alla Kripke High vige un'unica regola: non si parla con i Novak. Dean Winchester ha infranto questa stessa regola il suo primo giorno di scuola.

Capitolo 1 - Capitolo 2 - Capitolo 3 - Capitolo 4 - Capitolo 5 - Capitolo 6 - Capitolo 7 - Capitolo 8 - Capitolo 9 - Capitolo 10
Capitolo 11 - Capitolo 12 - Capitolo 13 - Capitolo 14 - Capitolo 15 - Capitolo 16 - Capitolo 17 - Capitolo 18 - Capitolo 19 - Capitolo 20


Disclaimer: Supernatural è della CW. La storia invece appartiene a totalizzyness. L'originale potete trovarla qui.

notallthat



Not All That

Capitolo 1

Non si parla con i Novak



Dean fece un respiro profondo mentre guardava l'ampio corridoio in cui si stavano riversando gli studenti.

“Dov'è il tuo armadietto?” gli domandò Sam osservando con attenzione il pezzo di carta che aveva in mano e sul quale erano riportati il numero del suo armadietto, la combinazione per aprirlo e qualche altra informazione essenziale per il suo primo giorno.

“Il due-due-cinque, laggiù.”

Sam sospirò.

“Accidenti! Il mio è dalla parte opposta. Ci vediamo al tuo a fine giornata?”

“Certo Sammy! Buona fortuna!”

Il piccolo dei Winchester sorrise dolcemente e si allontanò con aria tesa. Dean fece un respiro profondo e coraggiosamente cercò di aprirsi un varco tra la folla di studenti. Un paio di persone notarono che era un nuovo acquisto della Kripke High e smisero di parlare per sussurrarsi all'orecchio qualcosa che probabilmente lo riguardava. Mantenendo gli occhi fissi sul numero dell'armadietto, Dean affrettò il passo per raggiungere la tanto agognata meta in fondo al corridoio. Quando inserì la combinazione però non si stupì più di tanto di trovarvi già degli oggetti all'interno.

“Hey!”

Dean si girò di scatto vedendo due ragazzi che gli stavano venendo incontro. Il più basso aveva una pettinatura che gli ricordava molto quella di suo fratello e, anche se al momento non sembrava troppo entusiasta, era impossibile non notare il ghigno che aveva dipinto sul viso. L'altro era leggermente più alto, con i capelli scuri arruffati che gli davano l'aria di uno che fosse appena uscito dal letto, un accenno di barba incolta e gli occhi più blu e penetranti che Dean avesse mai visto. La cosa più strana del ragazzo era l'abbigliamento, sicuramente più adatto per un colloquio di lavoro che per una giornata tra i banchi di scuola: camicia, cravatta e un cappotto, tutto il contrario del suo amico che indossava una maglietta del Diavolo della Tasmania e una giacca verde scuro.

“Cosa stai facendo con il mio armadietto?” gli domandò il ragazzo più basso.

Dean aggrottò le sopracciglia.

“Il tuo armadietto?”

“Beh, diciamo il mio armadietto di riserva.”

Il ragazzo più alto alzò gli occhi al cielo.

“Gabriel, credo ti debba trovare un altro armadietto per le tue cianfrusaglie visto che questo è stato assegnato a...”

“D-Dean Winchester” balbettò Dean, incapace di concentrarsi davanti a quegli occhi blu così penetranti che lo osservavano.

“Questo ora è l'armadietto di Dean.”

“E ora dove la metto tutta la mia roba?” borbottò il più piccolo.

“Nel tuo armadietto, magari?” gli suggerì Dean.

“Se nel mio armadietto ci fosse ancora spazio non pensi che userei quello?”

“Chiedi a Crowley e basta!” fece esasperato il ragazzo con gli occhi blu.

“Bene!”

Gabriel iniziò a liberare l'armadietto dalle sue cose, brontolando mentre Dean e l'altro lo stavano a guardare.

“Comunque... piacere di conoscerti Dean. Io sono Castiel” disse il ragazzo porgendogli la mano.

Dean esitò un attimo e dopo averlo nuovamente guardato in faccia, gli porse la sua.

“L'angelo del Giovedì” disse Dean piano, ma con un tono di voce sufficientemente alto perché Castiel lo sentisse mentre un enorme sorriso gli si dipingeva sul viso.

“Sei la prima persona che incontro a saperlo!”

Dean gli rivolse un dolce sorriso di rimando e si riappropriò della propria mano dopo una presentazione durata anche fin troppo. “Beh, mia madre era un'appassionata di teologia e nello specifico di angeli” spiegò poi.

Castiel annuì e indicò il ragazzo che stava svuotando l'armadietto.

“Lui è mio cugino Gabriel e, prima che tu lo chieda, abbiamo tutti nomi di angeli... o almeno, quasi tutti noi. ”

“Noi?” domandò Dean mentre annuiva scetticamente.

“Ho due fratelli, Lucifer e Michael e mio padre si chiama Raphael. Da parte di Cas invece abbiamo Balthazar, Zachariah e Anna – che è il diminutivo di Anael. Abbiamo anche degli altri cugini come Joshua, Rachel, Alastair, Crowley, anche se questi ultimi sono demoni... sai com'è. La nostra è una famiglia molto religiosa” disse Gabriel smettendo di svuotare l'armadietto per prendere parte alla conversazione.

“Oh... capisco” fece Dean strabuzzando gli occhi.

“E quasi tutti noi andiamo ancora al liceo, tranne Balthazar che è al college a tirarsela. Benvenuto alla Kripke High, casa della famiglia Novak ed ecco il tuo armadietto! Il resto lo porterò via dopo altrimenti rischio di fare tardi a lezione e faresti meglio a darti una mossa anche te. Dove devi andare?”

Dean provò a dire qualcosa ma Gabriel aveva monopolizzato l'intera conversazione e recuperò l'informazione che gli serviva direttamente dal biglietto che Dean aveva ancora in mano.

“Sei con Cas! Beh, divertitevi! E' stato un piacere conoscerti Dean-O e grazie per avermi fregato l'armadietto! Ci vediamo dopo Cassie!”

Gabriel sorrise e si allontanò velocemente mentre Dean non era riuscito a muovere un muscolo, stranito com'era dall'assurdità di quegli ultimi minuti.

“Vieni? Non credo faresti una gran bella impressione arrivando in ritardo il tuo primo giorno” gli disse Castiel osservando Dean in attesa di una sua reazione.

“Sì... certo...”

Dean mise velocemente alcuni oggetti nell'armadietto e seguì Castiel verso l'aula dove avrebbero avuto lezione. Non appena entrò venne agguantato dalla professoressa, una donna bassa e paffutella con i capelli grigi e le guance particolarmente rosate, e rimase fermo davanti alla classe cercando di nascondere il suo imbarazzo mentre osservava Castiel passare oltre un gruppo di studenti che lo stavano chiamando, cercando di attirare la sua attenzione.

“Datevi una calmata ragazzi! Devo segnare gli assenti e informarvi di alcune cose. Prima di tutto però, vi presento il vostro nuovo compagno.”

Ognuno dei presenti prese posto e rimase a fissare Dean con un'espressione imbambolata.

“Dicci qualcosa di te” disse l'insegnante sorridendogli e sedendosi dietro la cattedra. Dean aveva viaggiato abbastanza cambiando scuola così spesso da sapere come presentarsi in poche parole d'effetto. Si schiarì la voce e si aggiustò la borsa sulla spalla.

“Mi chiamo Dean Winchester. Mi sono trasferito qui dal Kansas insieme a mio fratello minore che ha appena iniziato il suo primo anno.”

La classe lo fissò apatica.

“Fantastico... e dove vivete?”

“Uhm, con mio zio Bobby. A dire il vero credo che insegni in questa scuola...”

“Il signor Singer, sul serio?”

Dean annuì confuso guardando oltre le espressioni vuote dei suoi compagni.

“Beh, accomodati allora.”

Dean si guardò in giro e vide un solo posto libero accanto a un ragazzo con un'aria parecchio arruffata intento a scrivere come un pazzo sul suo quadernetto. Si sedette tranquillamente accanto a lui, posando la borsa sul banco. Il ragazzo interruppe per un attimo di fare quel che stava facendo e gli rivolse un'occhiata furtiva prima di concentrarsi di nuovo sul suo libro. Dean si mise a osservare la classe: l'unica persona che conosceva – Castiel – era seduto a un banco in mezzo alla classe circondato da persone che continuavano a mormorargli qualcosa e passargli bigliettini. Di tanto in tanto rivolgeva qualche parola a uno o due di loro, ma preferiva di gran lunga rimanere con lo sguardo fisso verso la lavagna mentre teneva le mani compostamente posate sul banco di fronte a lui.

“Io sono Chuck” disse improvvisamente il ragazzo accanto a Dean, pulendosi la mano nella camicia di flanella che indossava prima di porgergliela. Dean sorrise e ricambiò la stretta preferendo non chiedersi per quale ragione Chuck avesse sentito il bisogno di pulirsi la mano.

“Dean.”

“Ti ho visto entrare in classe con Castiel... lo conosci?”

Dean scosse la testa, negando.

“No, ma a quanto pare mi hanno assegnato l'armadietto di suo cugino.”

“Gabriel? Lui ha una miriade di armadietti sparsi per tutta la scuola... uno in meno non lo ucciderà. Hai parlato con loro?”

“Diciamo che Gabriel mi ha praticamente nominato ogni membro della sua famiglia ma-”

“Li incontrerai quasi tutti oggi. Sono una famiglia piuttosto numerosa, nonché 'i padroni della scuola'... se capisci quello che intendo. Sono piuttosto ricchi. Stra-ricchi, a dire il vero e questo li rende parecchio popolari.”

“...ok?” disse Dean annuendo scettico.

“La sorella di Castiel, Anna, è il capitano delle cheerleader. Gabriel è il buffone della scuola... è uno a posto ma non voltargli mai le spalle. Crowley è... hai mai letto Le ali della Libertà?”

“...ho visto il film?”

“Beh, Crowley è Red.”

Dean annuì; la sua giornata stava diventando sempre più strana ogni minuto che passava e per qualche ragione sembrava che ogni nuovo studente dovesse essere informato in merito alla famiglia Novak.

“Meg è del nostro anno e la si può semplicemente etichettare come la puttana della scuola. Joshua è al terzo anno ed è un ottimo giocatore di football. Zacharia, che ha appena iniziato il primo anno, è già anche lui nella squadra. Lucifer e Michael – i gemelli – sono melodrammatici e non a caso fanno parte del club di teatro insieme a Gabriel. Alastair spera di riuscire a seguire le orme di Crowley, mentre Ruby sta seguendo quelle di Meg e Anna...”[1]

“... perché mi stai raccontando tutto?”

“Mentre Castiel è il nerd della scuola. Sa praticamente tutto! Sembra non debba nemmeno provarci! Ha A in tutte le materie ma è il più popolare del gruppo. E ricorda, non devi mai provare, neanche per sbaglio, a parlare con uno di loro.”

Dean rivolse uno sguardo alla classe prima di riportare l'attenzione su Chuck.

“Perché?”

“Gerarchia sociale. Al momento sei quello nuovo e sei al gradino più basso, insieme a me. Non attaccare bottone con nessuno dei Novak, a meno che non voglia passare un anno d'inferno.”

“Non ti pare un po' ingiusto?”

“Sì, lo so. I Novak sono abbastanza carini, il problema è il loro piccolo entourage - o fanclub, come preferisci. Ognuno di loro vorrebbe essere amico dei Novak. Molte delle persone che in questo momento sono sedute accanto a Castiel stanno provando a farselo amico da anni oramai!”

“Non sono i suoi amici?”

“Non nel senso stretto del termine. Sono più che altro dei parassiti, ma se provi a parlare con lui, non ti renderanno di certo la vita facile!”

“... e se è lui il primo a rivolgermi parola?”

Chuck scrollò le spalle con indifferenza e riprese a scribacchiare sul quaderno.

“Non importa: non si parla con i Novak.”

“Ok, a questo punto posso dirlo: questa è di gran lunga la scuola più strana che abbia mai visto!”

Chuck sbuffò e riprese a scrivere mentre Dean, con un sospiro affranto, mi mise nuovamente a osservare la classe, chiedendosi in che razza di guai si era cacciato per aver chiacchierato con Gabriel e Castiel proprio durante il suo primo giorno. Quando finalmente la campanella suonò, Dean recuperò il suo orario e si diresse velocemente verso l'aula di letteratura inglese, riuscendo sorprendentemente ad arrivare in tempo. Lo accolse un insegnante sorridente che, dopo avergli messo in mano una copia di 1984 di George Orwell, gli indicò un banco vuoto al quale andare a sedersi.

“Non sei rimasto molto indietro con il programma, per oggi limitati pure a leggere, a fine lezione ti darò del materiale integrativo per rimetterti in pari.”

Dean annuì e si diresse verso il banco che gli era stato assegnato lasciando cadere la borsa ai suoi piedi per coi concentrarsi sul libro. Non era mai stato un grande amante della lettura, ma Sam non aveva fatto altro che tessere le lodi di George Orwell, così decise di dargli una possibilità, anche perché non è che potesse fare altrimenti. Aveva appena finito di leggere la contro-copertina quando si accorse che qualcuno aveva posato la borsa sul banco accanto al suo. Alzando lo sguardo si rese conto di essere decisamente nei guai: accanto a lui si stava sedendo niente meno che Castiel.

“Ciao.”

Dean sorrise debolmente e tornò a concentrarsi sul libro cercando di non fare nulla di sbagliato. Alzò lo sguardo da 1984 e vide che alcuni lo stavano osservando mentre, con la coda dell'occhio, notò che Castiel stava prendendo diligentemente appunti di tutto quello che l'insegnante stava dicendo. La sua scrittura era a dir poco perfetta, un corsivo elegante ma leggermente difficile da decifrare. Dean aveva qualche problema a leggere qualunque cosa non fosse scritto in stampatello, sebbene anche la sua stessa calligrafia fosse alquanto criptica. Ogni appunto di Castiel era invece scritto perfettamente e contraddistinto da un colore preciso, a differenza dei suoi che erano scritti con la prima penna che gli capitava sotto mano, pieni di scarabocchi, frecce e asterischi per aggiungere le parti che si era dimenticato, e delle cornici raffazzonate racchiudevano alcune nozioni che esulavano dal contesto. Rendendosi conto che non era molto educato stare lì a fissare, il ragazzo tornò a concentrarsi sul libro, incontrando però non poche difficoltà nel capire l'atmosfera, ma riuscendo comunque a farsi un'idea a riguardo. Alla fine della lezione finì, Dean stava mettendo via le sue cose e, quando Castiel gli porse il suo quaderno, non riuscì a non rivolgergli uno sguardo perplesso.

“Tieni. Copia pure i miei appunti, così riuscirai a capirci qualcosa. Non hai perso molto, ma questo libro è abbastanza difficile per comprenderne dopo un solo capitolo il senso e l'atmosfera. Ti chiedo solo di restituirmeli domani mattina.”

“Ti ringrazio ma il prof ha detto che-”

“I miei appunti sono meglio di qualunque materiale integrativo ti possa dare. Prendili.”

Castiel obbligò Dean a prendere il blocco che gli stava offrendo per poi aggiustarsi la borsa sulla spalla. Dean rimase a fissare gli appunti che Castiel gli aveva lasciato come se avesse tra le mani un bambino morto: questo probabilmente gli aveva appena regalato un biglietto di sola andata per l'Inferno. Alzò lo sguardo ma fece solo in tempo a vedere Castiel uscire dalla classe a passo sostenuto. Con un sospiro affranto mise il quaderno del ragazzo in borsa e andò dall'insegnate per recuperare il materiale che gli era stato promesso all'inizio della lezione, dopo di che uscì nuovamente in corridoio e si diresse dirigersi verso la prossima lezione.


Durante la pausa pranzo Dean raggiunse Sam a mensa, prendendo posto al tavolo vuoto che il fratello aveva occupato e discutendo del loro primo giorno alla Kripke High.

“Durante la prima ora ho incontrato questa ragazza, Jessica. E' stata molto carina, mi sta aiutando a orientarmi in modo da non rischiare di perdermi” ghignò soddisfatto Sam prima di addentare il suo panino.

“Beato te!”

“E' successo qualcosa?” domandò Sam aggrottando la fronte.

“Pare che ci sia una regola qui a scuola: non parlare con i Novak. E indovina un po' cosa mi è successo? Sono loro a parlare con me! A quanto pare ho rubato l'armadietto di Gabriel, sono entrato in classe con Castiel e lui mi ha pure prestato i suoi appunti! Mi faranno un culo così, ne sono certo!”

“...perché? Nel senso sono loro a-”

“Non importa! Non bisogna interagire in alcun modo con loro! Si tratta di gerarchia sociale o qualcosa del genere. E' solo il mio primo giorno e ho già infranto la regola più importante di tutte!”

Sam diede un altro morso al panino riflettendo su quanto Dean gli aveva appena detto.

“Cos'è che hanno di cosi speciale?”

“Non ho idea. ” rispose Dean scrollando le spalle iniziando a rimuovere le croste dal suo panino “Sono straricchi. In più tutta la loro famiglia frequenta questa scuola e ognuno di loro e tipo il re o la regina in quello che fanno: capitano delle cheerleader, miglior giocatore di football di tutta la scuola, puttana della scuola... dì un nome e sta pur certo che sono i migliori.”

“Wow... sì, sta certo che ti faranno passare dei brutti quarti d'ora!” ridacchiò Sam “Ma quello non è uno di loro?”

Dean alzò lo sguardo vedendo Gabriel che andava in giro a zonzo per la mensa con un ghigno scolpito sul viso.

“Hey Dean! Oh Dean? Ho finito di svuotare il l'armadietto, è tutto tuo adesso. Tuttavia... potrei avertelo manomesso leggermente. Mi spiace, non sono riuscito a evitarlo. Non per niente mi definiscono il burlone della scuola. Comunque non preoccuparti, fa parte del gioco dell'essere il nuovo arrivato, non è niente di che. A proposito, chi è questo armadio in miniatura con te?”

Dean guardò il fratello vedendo che aveva la stessa espressione sconvolta che aveva avuto lui la prima volta che aveva incontrato Gabriel.

“Lui è mio fratello Sam, è al primo anno.”

Se possibile, il ghigno sul volto di Gabriel divenne ancora più grande.

“Primo anno, eh? Mi spiace amico, ma te ne faremo passare una. Niente di personale, è solo che è così che vanno le cose qui da noi. Non preoccuparti, non ci andrò giù troppo pesante all'inizio, solo cose tipo bigliettini attaccati alla schiena che invitano a prenderti a calci e cose simili. Le cose serie arriveranno più avanti. Ti sta bene? Perfetto, mi tratterei ancora a lungo a discutere di affari con voi, ma ora devo tornare dalla famiglia: potrebbero sentire la mia mancanza se stessi via troppo a lungo. Sono il preferito praticamente di tutti. E' stato un piacere rivederti, Dean – e scusami in anticipo. Sam, è stato un piacere conoscerti e anche per te, le mie scuse in anticipo per tutta la merda che ti verrà buttata addosso quest'anno. I miei saluti a entrambi... ciao, ciao!” e dicendo ciò, Gabriel alzò i tacchi e sparì velocemente, lasciando i due fratelli a scambiarsi uno sguardo decisamente perplesso.

“Cosa diavolo era quello?!” sibilò Sam prendendo da bere.

“Quello era Gabriel e il tuo biglietto di sola andata per la Valle dei Calci in Culo!”

“Grazie tante, Dean!” fece Sam gemendo frustato.

Prima che Dean potesse rispondergli in alcun modo, qualcuno posò il suo pranzo sotto i loro nasi e accomodandosi al tavolo.

“Winchester, cosa ti ho detto fa in merito ai Novak?”

“Sam, lui è Chuck. Chuck, questo è mio fratello Sam e, da come hai potuto vedere mi stavo facendo tranquillamente gli affari miei! Non sono stato io il primo ad attaccare bottone con loro!”

“Non importa! Hai chiacchierato con Gabriel, preso gli appunti di Castiel – sì, la notizia ha già fatto il giro della scuola!”

“Oh cazzo! Dannazione!”

Dean cadde con la faccia sul tavolo per la disperazione mentre Sam lo guardava, aggrottando le sopracciglia perplesso.

“E ora che succederà?”

Chruck scrollò le spalle iniziando a mangiare.

“Probabilmente, visto che sei nuovo, per oggi le caverai con una nota d'avvertimento, ma sul serio Dean, tutto questo deve finire!”

“Ma sono loro a venire da me!”

“Te l'ho già detto: non ha importanza! Devi ignorarli a qualunque costo!”

“Non è colpa se alla lezione d'inglese mi hanno assegnato il posto accanto a Castiel!”

“Cambia banco!” rispose Chuck scrollando nuovamente le spalle.

“Fanculo! A questo punto non mi resta che unirmi al primo circo di passaggio, almeno lì nessuno potrà farmi il culo perché parlo con qualcuno!”

“Calmati Dean! Non può essere davvero così grave...”

Dean sbuffò infastidito e finì velocemente il suo pranzo, sperando di riuscire a trovare in fretta un posto in cui nascondersi e dove i Novak non avrebbero potuto parlargli. Durante le prime due lezioni dopo pranzo nessun segno di loro, il resto delle persone pareva ignorarlo e lui era perfettamente in grado di stare al passo con il programma. La lezione di storia però - l'ultima della giornata - fu la peggiore: non ce n'era uno, bensì tre Novak. Dean gemette sconsolato vedendo che l'unico posto disponibile rimasto era proprio al tavolo dei Novak dove i ragazzi stavano bisbigliando e chiacchierando tra di loro. L'insegnate fece cenno a Dean di prendere posto proprio a quel tavolo e lui non poté fare altro che obbedire, cercando di ignorare gli sguardi che il resto della classe gli stava rivolgendo nel momento in cui si sedette accanto a Gabriel, che non aveva smesso per un secondo di sorridere con quel suo insopportabile ghigno.

“Dean-O! Dovremmo smetterla di scontrarci sempre così per caso. Che fai, ti unisci a noi?”

“E' l'unico posto disponibile...” mormorò il ragazzo guardando fisso per terra.

“Così mi ferisci... non ti va di lavorare con noi?”

“Smettila Gabriel. Io sono Anna, piacere di conoscerti.”

“Dean" rispose lui alzando gli occhi e rivolgendo un sorriso alla rossa.

“Come sta andando il tuo primo giorno?”

“Credo bene” rispose Dean spostando lo sguardo verso Castiel che stava sfogliando le pagine di un libri di testo.

“Qualcosa non va?”

“No...”

“Perfetto, perché stiamo facendo un lavoro di gruppo – il trenta per cento del nostro voto degli esami finali dipenderà da questo corso – e dobbiamo lavorare parecchio dentro e fuori le mura scolastiche.”

Dean sentì la sua gola diventare secca: poteva anche essere il nuovo arrivato, ma non c'era verso che questo potesse salvarlo dal pestaggio che avrebbe ricevuto se si fosse immischiato in una cosa del genere. Gabriel lo guardò sospettoso.

“Sei sicuro che vada tutto bene? Sei impallidito di botto!”

“No, sul serio. E' tutto ok” fece Dean scuotendo la testa.

Per la maggior parte della lezione Castiel rimase concentrato sul suo lavoro, ogni tanto Anna si segnava alcuni passaggi particolarmente significativi mentre Gabriel rimase seduto tutto il tempo a scarabocchiare degli insulsi disegnini - insistendo però su quanto questi fossero importanti al fine del progetto – mentre Dean si limitò a leggere un articolo per i fatti suoi. Il loro progetto riguardava la Seconda Guerra Mondiale e, più nello specifico, il tema del nazismo. Dean provò a concentrarsi sulla lettura di alcuni testi in merito alla morte di Reinhard Heydrich ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare, mentre lanciava occhiate furtive allo schema del progetto, era un modo per riuscire a saltare la scuola il giorno successivo.

“Dean?”

Il ragazzo si scosse un attimo, cercando di risvegliarsi, notando Castiel che lo guardava in attesa di una risposta.

“Scusami, non ti ho ascoltato. Potresti ripetere?”

“Ti avevo chiesto se domani sera sei impegnato” fece l'altro.

“Uhm, no, non mi pare.”

“Noi andremo in biblioteca per andare avanti con il nostro progetto. Se ti va di venire... beh, saresti d'aiuto.”

“Oh, certo...” disse lui, annuendo.

“Fa così, dammi il tuo numero” disse Gabriel recuperando il cellulare dalla tasca della giacca. Dean lanciò uno sguardo furtivo al resto della classe notando che lo stavano ancora fissando. Con un sospiro rassegnato, Dean prese a sua volta il cellulare e lesse il suo numero.

“Ti chiamerà domani per farti sapere dove ci vedremo. Tu guidi, vero?” gli domandò Castiel mentre iniziava a mettere via le sue cose.

“Sì...” rispose Dean guardandosi attorno e fissando l'orologio al di sopra della porta: la lezione era passata più velocemente di quanto si aspettasse.

“Bene, perché la biblioteca è un po' fuori città e per domani hanno previsto pioggia. A meno che tu non ti voglia infradiciare completamente, potrebbe servirti l'auto.”

Dean annuì e, come aveva fatto Castiel, cominciò a mettere via a sua volta i suoi libri. Quando finalmente la campanella suonò, tutti si precipitarono fuori dall'aula mentre Dean si faceva pian piano strada seguendo la folla. Quando raggiunse il suo armadietto notò che Sam era già lì ad aspettarlo.

“Allora, com'è andata oggi?”

Dean rispose con un qualcosa molto simile a un ringhio mentre sbatteva la testa contro l'armadietto.

“Sono appena uscito dalla lezione più brutta di tutta la mia vita! Ho un cazzo di appuntamento di studio con loro: non uno ma tre di loro!”

“Mi dispiace...”

“Hey! Winchester!”

Dean si girò e vide due ragazze e un ragazzo che gli stavano venendo incontro di buon passo e nessuno dei tre pareva avere un'espressione amichevole.

“Lo sappiamo che sei nuovo, ma sappi che se continuerai a parlare così con i Novak non resisterai molto a lungo in questa scuola.”

“Sentite: non voglio guai. Sono loro che parlano con me. L'unico posto rimasto libero nell'aula di storia era al loro tavolo. Io non voglio parlare con loro!”

“E allora smettila di farlo!”

“Non... non posso. Dobbiamo lavorare insieme a un progetto.”

Il ragazzo gli rivolse uno strano sorrisetto e si fece più vicino. Dean non poté fare a meno di notare Sam, cercare di farsi il più piccolo possibile, in modo da non rimanere invischiato in qualcosa che non voleva.

“Bene, e allora? Digli che non puoi. Sei appena arrivato, non vorrai mica pretendere di diventare il migliore amico di Castiel così da un momento all'altro. Anzi, al massimo questo ti offrirà la possibilità di fare un giro un giro turistico per la scuola a calci nel culo... ci siamo capiti?”

Dean annuì, rendendosi conto di avere la gola secca e qualche problema nel deglutire. Il ragazzo fissò Dean a lungo prima di scoppiare a ridere e incamminarsi da dove era venuto insieme alle due ragazze. Dean sospirò affranto e si spiaccicò contro il suo armadietto.

“Sul serio Sam: perché l'unica scuola in cui decidiamo di rimanere si sta rivelando essere una fonte di guai?”

“Forza, andiamo” disse Sam aggrottando le sopracciglia e mettendo una mano sulla spalla del fratello.

Dean recuperò alcune cose dal suo armadietto e s'incamminò verso l'uscita della scuola quando qualcuno attirò la sua attenzione gridando il suo cognome in mezzo al corridoio.


[1] I liceo in America è di quattro anni: freshman (primo anno), sophomore (secondo), junior (terzo) senior (quarto).

* a differenza del telefilm doppiato, i nomi degli angeli li ho lasciati in originale visto che il fandom apprezza maggiormente gli inglesismi (e io pure :3)



Note della Traduttrice:
Prima di tutto, ciao! Sono LaTuM e traduco per conto di totalizzyness. Frequento l'ultimo anno della scuola per interpreti e traduttori e, siccome non ho già abbastanza da studiare tra continui parziali/prove in itinere e tesi da scrivere, ho deciso di imbarcarmi in questo progetto. Non amo particolarmente tradurre (wtf?! sì, lo so) però mi piace scrivere e dato che l'esercizio non fa mai male, ho scelto una storia che mi ha letterlamente folgorata. Il 26 settembre 2012 mi era venuta voglia di Destiel High School AU e ho avuto la fortuna di incrociare questa storia. L'ho amata follemente dal primo capitolo e mentre leggevo non facevo altro che pensare come riscrivere le scene in italiano. Inoltre l'autrice è inglese e personalmente ho una predilizione per i testi scritti da autori britannici. L'originale è già conclusa e conta 20 capitoli e più di 100mila parole, l'equivalente di un libro di 300 pagine circa, ma il lavoro procede e generalmente riesco a dedicare almeno un'oretta al giorno alla traduzione di qualcosa di più entusiasmante e divertente dei soliti testi di sociologia, medicina, ambiente o economia.

Beh, che dire... Spero che la storia possa piacervi tanto quanto è piaciuta a me.

Ovviamente se vi va di lasciare un commento, riporterò ogni vostra singola parola all'autrice che sicuramente apprezzerà il vostro interessamento :3

A presto!

LaTuM

Edited by LaTuM - 25/3/2013, 17:33
 
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view post Posted on 8/11/2012, 23:11
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Bellissimo capitolo e bellissima traduzione! E' bello poter leggere qualcosa di ben scritto in italiano, visto che per quanto apprezzi gli scritti inglesi, faccio fatica a leggermi tutto in inglese e mi è decisamente più facile in italiano XD Quindi ti ringrazio tantissimo per aver preso questo impegno, che poi è davvero un bell'impegno, 20 cap non sono pochi :D
Passando al capitolo in sè, la storia mi interessa molto. Avevo iniziata a leggerla in inglese molto tempo fa, ma non mi ricordo perchè non l'ho mai finita. Ora grazie a te potrò apprezzarla anche nella mia lingua. Dean è così adorabile, alla fine non è lui che va in cerca di guai, ma sono i guai che vanno in cerca di lui. E Castiel? Amico di nessuno, eppure arriva Dean e gli si è spiaccicato addosso come una piovra, cioè, è CANON! XD Gabriel? Mi ha fatto morire dalle risate e povero Sam, quante ne passerà per mano sua :D
Non posso che complimentarmi con te, ringraziarti e incitarti a continuare! Brava!
 
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LaTuM
view post Posted on 9/11/2012, 01:15




CITAZIONE (°°°bacinaru°°° @ 8/11/2012, 23:11) 
Bellissimo capitolo e bellissima traduzione! E' bello poter leggere qualcosa di ben scritto in italiano, visto che per quanto apprezzi gli scritti inglesi, faccio fatica a leggermi tutto in inglese e mi è decisamente più facile in italiano XD Quindi ti ringrazio tantissimo per aver preso questo impegno, che poi è davvero un bell'impegno, 20 cap non sono pochi :D
Passando al capitolo in sè, la storia mi interessa molto. Avevo iniziata a leggerla in inglese molto tempo fa, ma non mi ricordo perchè non l'ho mai finita. Ora grazie a te potrò apprezzarla anche nella mia lingua. Dean è così adorabile, alla fine non è lui che va in cerca di guai, ma sono i guai che vanno in cerca di lui. E Castiel? Amico di nessuno, eppure arriva Dean e gli si è spiaccicato addosso come una piovra, cioè, è CANON! XD Gabriel? Mi ha fatto morire dalle risate e povero Sam, quante ne passerà per mano sua :D
Non posso che complimentarmi con te, ringraziarti e incitarti a continuare! Brava!

Prima di tutto, grazie XD
Il merito è di totalizzyness, ma sono contenta di essere riuscita comunque a renderle onore con il primo capitolo. Lei scrive molto bene, fa sorridere un po' troppo i personaggi, ma ha un bel modo di costruire frasi e concetti, ammetto che mi sto davvero divertendo con questo lavoro. Ho appena finito il sesto capitolo, quindi le cose procedono :3
Anch'io generalmente preferisco leggere le traduzioni perché è più comodo e le storie si apprezzano meglio, ma ogni tanto qualcuno deve fare lo sporco lavoro del traduttore. E per questa storia lo farei sempre XD

La storia in sé secondo me è geniale, certo, Dean è abbastanza pacato, ma secondo me non andrà troppo OOC (... i guai che vanno a cercare lui? Dean Potter XD). E il fatto che subito sia preso di mira dalla famiglia Novak che lo vede come un potenziale amico? Fantastico, ci saranno delle scene parecchio divertenti e il rapporto tra Dean e Cas sarà qualcosa di singolare e decisamente interessante :3
Che dire... grazie mille per aver apprezzato e avere avuto la pazienza di aspetare questo primo capitolo che vi avevo promesso tipo un mese e mezzo fa XD

Grazie ancora cara a nome mio e dell'autrice <3
 
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view post Posted on 9/11/2012, 14:18
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Di nulla, tutto complimenti meritati, sia per te che per l'autrice =)

CITAZIONE
E il fatto che subito sia preso di mira dalla famiglia Novak che lo vede come un potenziale amico? Fantastico, ci saranno delle scene parecchio divertenti e il rapporto tra Dean e Cas sarà qualcosa di singolare e decisamente interessante :3

Mi hai incuriosita troppo! XD
Comunque è vero, Dean è un po' più pacato del solito, ma bisogna pur considerare che si tratti di AU e che quindi certi fattori vanno ben dosati e fino a quando Dean non si mette a citare Shakespear o raccogliere margherite è apposto XD L'unica cosa che mi sconcerta un po' è Zaccaria nella squadra di football, ahahah, cioè, lo so che in questa storia dovrei immaginarmeli tutti un po' più giovani, ma non mi viene molto bene e mi vedo Zaccaria in pantaloncini, coi calzettoni e la maglietta che corre appresso una palla, cioè, credo di aver avuto un grave attacco di risare dopo questa immagine XD
 
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LaTuM
view post Posted on 9/11/2012, 16:52




CITAZIONE
Zaccaria in pantaloncini, coi calzettoni e la maglietta che corre appresso una palla, cioè, credo di aver avuto un grave attacco di risare dopo questa immagine XD

Sì, anche per me questa è stata la parte più sconcertante XDD
Però posso dire che non sarà un personagigo di grande rillievo, possiamo ritenerci fortunate. Niente calzoncini e calzetti per Zac XD
 
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LaTuM
view post Posted on 22/11/2012, 12:16




Disclaimer: Supernatural è della CW. La storia invece appartiene a totalizzyness. L'originale potete trovarla qui.

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Not All That

Capitolo 2

Allora abbiamo un accordo?




“Ecco i Winchester! E' un piacere fare la vostra conoscenza. Io sono Crowley.”
“Un altro!” Dean gemette e si girandosi verso Sam esasperato.
Crowley sorrise compiaciuto avvicinandosi al ragazzo come se stesse parlando con un vecchio amico.
“Non esattamente. Il mio cognome non è Novak, sono imparentato con loro solo per via di mia madre, non è che faccia davvero parte del gruppo, quindi puoi parlare con me, anche se ho visto che ti sei già dato da fare per essere il tuo primo giorno.”
“Beh, non è colpa mia! Sono i tuoi cugini che continuano a rivolgermi parola!”
“Non preoccuparti” disse Crowley ridendo e mettendo un braccio sulle spalle di Dean “Senti, posso darti una mano. In fondo è quello che so far meglio: hai bisogno delle risposte di un test? Sai a chi rivolgerti. Ti serve un armadietto in più? Fatto. Vuoi che i Novak ti siano lontano? Basta che tu lo dica!”
Dean rivolse uno sguardo al fratello che si limitò a scrollare le spalle.
“Ok, e dove sta la fregatura?”
“Nessuna fregatura!”
“Nessun uomo d'affari offre qualcosa senza ricevere nulla in cambio” gli fece notare Dean assottigliando gli occhi.
Il sorriso di Crowley divenne un ghigno che fece venire i brividi a Dean.
“Consideralo una prova gratuita. Oppure, la metà di un patto da definire più avanti. In futuro, quando sarò essere io ad avere bisogno di un favore, saprò a chi rivolgermi e non dovrò fare altro che chiedere.”
“Non saprei...”
“Senti Winchester: i ragazzi di questa scuola per me sono una fonte di guadagno, soprattutto quando c'è di mezzo il piccolo Cas. Nonostante non ci sia una persona che non voglia diventare il suo migliore amico, lui ha solo la sua famiglia,!”
Dean riuscì finalmente a sfuggire dalla morsa di Crowley e lo guardò perplesso.
“Che intendi dire?”
“Gabriel ha un sacco di amici, è come se fosse l'amico di tutti, Anna ha il suo gruppo di cheerleader, Joshua la squadra di football. Cas invece non ha nessuno. Nessuna cricca, nessun piccolo gruppo di amici... ha solamente noi e a lui va bene così. Sono quattro anni che a scuola tutti cercano di entrare nelle sue grazie e nessuno ci è ancora riuscito.”
“E che c'entro io scusa? Perché se la prendono con me?! Non è colpa mia se non ha avuto interazioni sociali per quattro anni, poi all'improvviso arrivo io e lui vuole diventare mio amico!” gemette Dean.
“Le cose strane capitano, caro mio. Inoltre, non devi fare altro che piacere a Gabe per piacere al resto della famiglia, compreso Castiel. E ora direi di tornare al tuo piccolo problema con i Novak e il resto della scuola: questa sera potrei parlare con i ragazzi e dirgli di starti lontano per non crearti troppi problemi.”
“Loro lo sanno? Della regola, intendo.”
Crowley non riuscì a impedirsi di ridere.
“Ma certo che lo sanno! E' una delle principali ragioni per cui Castiel non ha amici: nessuno gli permette di averne e lui di certo non ne vuole. Ora tu vai a casa, copiati gli appunti e poi portami il quaderno di Cas, ok? Ci penserò io a farglielo riavere. Per quanto riguarda la vostra uscita per studiare, fuori da scuola puoi fare quello che ti pare. Vai pure a prendere the e biscotti a casa loro, l'importante è che nessuno lo scopra.”
Dean guardò attentamente Sam che pareva terrorizzato; Crowley gli stava offrendo un accordo niente male e Dean l'avrebbe accettato senza esitazioni se non avesse avuto dubbi in merito alla restituzione del favore.
“Allora, che ne dici... abbiamo un accordo?”
Dean fece un respiro profondo e cercò d'ignorare Sam che faceva segno di no con la testa.
“Affare fatto!”
Crowley gli porse la mano e Dean ricambiò la stretta con fermezza.
“E' un piacere fare affari con voi. A domani!”
Dean si risistemò la borsa sulla spalla e superò Sam continuando però a osservare Crowley procedere imperterrito lungo il corridoio.
“Perché l'ha fatto Dean? Quello ha tutta l'aria di essere un farabutto!”
“Era la scelta più semplice. E' il mio primo giorno e mi sono già cacciato nei guai! Se fossimo stati di passaggio come nostro solito, lo sai che non ci avrei pensato né uno né due a mettergli le mani addosso, ma siccome staremo qui più a lungo, preferirei non farmi riconoscere fin da subito. Adesso andiamo a casa e basta, sperando che nessuno ci blocchi nuovamente la strada.”
Sam alzò le spalle perplesso e seguì il fratello.
“Scusa ma... perché parlava come la regina d'Inghilterra?”
“Non ne ho idea” rispose Dean ridendo.

Quella sera Dean era seduto alla scrivania nella stanza che divideva con Sam a ricopiare diligentemente gli appunti di Castiel su 1984, passando la metà del tempo a meravigliarsi di quanto fossero completi ed esaustivi. Ogni tanto Sam compariva alle sue spalle, stupito dalle riflessioni di Castiel - a cui nemmeno lui era arrivato - in merito a libro.
“Quel ragazzo è un genio!”
Dean alzò le spalle con indifferenza.
“A quanto pare è ciò che lo contraddistingue. E' il nerd di famiglia.”
“Un nerd popolare? Ma che razza di scuola è questa?!”
“Non ne ho idea Sammy. Fammi un favore adesso, chiudi quella fogna così posso finire di ricopiare 'sta roba!”
Sam sbuffò e tornò ai suoi compiti, fermandosi solo di tanto in tanto a commentare certi passaggi interessanti durante il lavoro di entrambi.
Dean si stava cercando di decifrare a fatica alcuni appunti di Castiel quando il suo telefono vibrò. Non riconoscendo il numero, aprì con diffidenza il messaggio.

Hey! Ho appna prlto cn Crowley. Ha dtto ke ti mex nei kasini. Skusa! T staremo lntni @ lezione. Xò devi cmq venire x il progetto o Cas drà di matto! Gabe

“...cosa?!”
“Che succede?” domandò Sam alzando la testa dai libri.
“Mi è arrivato un messaggio da Gabriel ma non ho idea di cosa mi abbia scritto.”
Con un ghigno Sam prese il telefono del fratello e gli decifrò il messaggio, lasciando Dean completamente allibito.
“Non poteva scrivere normalmente?”
Sam non risucì a fare a meno di ridere.
“E' linguaggio sms... quando hai solo centosessanta caratteri a disposizione ti devi arrangiare.”
“E generalmente è per questo motivo che si telefona.”
“Come sei antiquato, Dean!”
“Va al diavolo, Sammy!”
Il minore rise e tornò ai suoi compiti mentre Dean, con uno sbuffo, mise il cellulare in tasca e finì di ricopiare gli appunti. Sam però fu più veloce e si appropriò in fretta e furia del computer per dedicarsi a qualche videogioco.
“Dean! Per favore, quando usi il mio computer ricordati di fare il log out dopo che hai controllato l'email!”
“Ops... mi spiace” rispose l'altro non troppo preoccupato dalla casa.
“Comunque ti è arrivato un nuovo messaggio.”
“Da...?”
Ci fu un rumore di tasti e di click prima che Sam rischiasse di soffocarsi per rispondergli.
“Castiel Novak!”
“COSA?!”
Dean ruotò sulla sedia prendendo il portatile dalle mani del fratello ignorando le proteste del più piccolo.

“Oggetto: Scuola
Ciao Dean. Prima di tutto sappi che ho avuto il tuo indirizzo e-mail da Crowley. E' stato un imperdonabile violazione della privacy, me ne rendo conto, ma avevo bisogno di parlarti e 160 caratteri non mi bastavano. Seconda cosa, mi hanno detto cos'è successo oggi a scuola e mi dispiace veramente molto. Quegli studenti mi ronzano intorno da un sacco di tempo e mi danno parecchio sui nervi. Tuttavia non volevo essere una fonte di guai per te e tuo fratello, considerato che oggi è stato il vostro primo giorno. Capisco perfettamente che tu preferisca non ridarmi di persona gli appunti, Crowley è la scelta migliore. Io, da parte mia, farò il possibile per evitarti, eccetto per quando saremo vicini di banco. La richiesta d'incontrarci in biblioteca però è ancora valida. Questo progetto va portato avanti e, per quanto intelligente possa essere, non posso fare da solo il lavoro di quattro persone e come tu stesso hai potuto constatare, Gabriel non è molto bravo a dare una mano (e disegnare donne nude con al braccio una fascia con su la svastica non è di grande aiuto). Credo di averti stordito abbastanza con le mie chiacchiere per il momento. Mi dispiace che ti abbiano infastidito per causa mia; spero comunque tu sia ancora disposto a darmi un passaggio domani in biblioteca. Rispondi appena ti è possibile, per favore.
Cordialmente, Castiel.”


Dean rilesse l'email due volte e fece un respiro profondo.
“Come diavolo ha fatto Crowley a scovare il mio indirizzo e-mail?”
“Ma non è Castiel che ti ha scritto?” domandò Sam sfilandogli il computer dalle mani.
“Sì, ma ha avuto il mio indirizzo da Crowley.”
“Te l'ho detto che quel tizio era infido!”
Dean scosse la testa prima di riappropriarsi del portatile.
“Non piangere Sam, devo solo rispondere all'email, poi potrai giocare al tuo stupido MMRGPs - o qualunque altra cosa sia - quanto ti pare!”
“MMORPGs! E non sono giochi stupidi!”[1]
“Sicuro... magari se la smettessi di perdere tempo fingendo di essere un elfo della notte e magari ti allenassi un po' di più, non dovrei controllare ogni tua mossa per essere certo che non finisca nei guai.”
“Non c'è bisogno che tu mi tenga d'occhio!”
“Sul serio? Eppure non mi sembravi molto sicuro prima! E facevo bene a essere lì, in caso avessi avuto bisogno d'aiuto.”
“Sì, beh, lo sai che ho sempre preferito il cervello ai muscoli!”
“Ma ci sono casi in cui non puoi cavartela con un po' di parlantina e basta!”
I due fratelli erano persone completamente agli antipodi: Dean era fiero di sé e della sua atleticità. Quando erano in viaggio da uno stato all'altro, Dean passava il suo tempo a sollevare oggetti pesanti per allenarsi, al contrario di Sam, il cui massimo dello sforzo era sollevare un libro. Dean era più che capace di cavarsela in uno scontro, riuscendo ad avere la meglio anche sui prestanti giocatori di football della loro ultima scuola. Tuttavia ci teneva a non replicare, almeno non il suo primo giorno di scuola. Non avrebbe avuto senso, così aveva dovuto ingoiare il rospo e l'orgoglio e cedere alle pressioni degli altri studenti.
Sam sbuffò sconsolato e distolse l'attenzione dal fratello. Aveva superato Dean in altezza ma era ancora goffo e poco coordinato, come se non avesse preso ancora sufficiente confidenza con il suo corpo e per questo sapeva perfettamente di essere più d'ostacolo che d'aiuto in caso di zuffa. L'ultima volta che era effettivamente arrivato alle mani con qualcuno, si era semplicemente spostato dal muro contro il quale l'avevano spinto, facendo sì che il ragazzo, nel tentativo di colpirlo, si rompesse una mano. Dean aveva riso come un matto, facendogli però notare quanto fosse necessario che imparasse a fare a pungi come si deve. Sam però era orgoglioso di definirsi l'intellettuale con la testa sempre china sui libri intento a leggere sia classici della letteratura, sia saggi. Aveva imparato da solo la maggior parte delle cose che sapeva. Nonostante fossero in viaggio continuo, aveva cercato di fare in modo di avere la possibilità di studiare come si deve e assicurarsi così un futuro. Ovviamente questa sua inclinazione era sempre stata al centro degli scontri che aveva con suo padre.
John Wincester lavorava come ingegnere per l'esercito e il lavoro lo costringeva a viaggiare continuamente su e giù per il paese. Dopo la morte di Mary in un incidente stradale, quando Dean aveva sette anni e Sam tre, i due ragazzi avevano sempre viaggiato con il padre. Per anni non era stato un problema, finché le tensioni tra il padre e il figlio minore non erano esplose. Avevano iniziato un liceo in Georgia; Dean aveva persino trovato un lavoro part-time come meccanico – a quanto pareva aveva ereditato i geni del padre ricoperti di olio per motori– e Sam era quasi riuscito a vivere la vita di un qualunque teenager fatta di buoni voti, amici e persino una ragazza. Si erano appena ambientati che il contratto di John alla base militare era terminato e si erano dovuti trasferire nuovamente. La prima notte dalla partenza Dean aveva dovuto fare, invano, da arbitro per evitare che il padre e il fratello si scannassero. Non si rivolsero parola per tre giorni finché John non li informò che loro due sarebbero andati a vivere definitivamente dallo zio Bobby.
“Tieni” sbuffò Dean restituendo il computer al fratello, il quale non riuscì a trattenere un borbottio scocciato mentre guardava lo schermo.
“E ancora una volta non sei uscito dal tuo account di posta!”
“No, perché nel caso dovesse rispondermi lo saprò subito.”
“Aaaww! Hai un nuovo amico di penna?” lo preso in giro con un ghigno Sam.
“Un'altra parola e ti strozzo! Va' a giocare al tuo World of Warhammer!”
Warcraft!”
“Sam... non me frega un accidente!”
Sam sbuffò e si riversò sul suo letto aprendo il gioco. Dean tornò alla scrivania per terminare i suoi compiti che era tutto fuorché facili. Aveva copiato gli appunti di Castiel, ma era lo attendevano una lunga serie di problemi di algebra da risolvere e alcune ricerche introduttive sull'Europa per la lezione di geografia. Non appena finì tutto quello che doveva fare, dalla cucina arrivò la voce di Bobby che li avvisava che la cena era pronta. Dean lanciò letteralmente la penna che aveva in mano dall'altra parte della stanza e si precipitò giù dalle scale. La casa di Bobby era abbastanza grande per un uomo che viveva da solo. Tuttavia la presenza di Sam e Dean l'aveva riempita completamente: c'erano scatole di cose indistinte, di libri e di vestiti ovunque. Dean saltò una scatolone contente dei vestiti lasciato in fondo alle scale e raggiunse la cucina dove trovò Bobby tranquillamente seduto sulla sua poltrona che stava cenando con pizza e l'immancabile bottiglia di birra al suo fianco.
“Tutto bene Bobby?” domandò Dean con un sorriso soddisfatto afferrando con ingordigia una scatola di pizza dal piano di lavoro.
“Dov'è tuo fratello?” bofonchiò Bobby come risposta.
“Era impegnato con uno dei suoi giochi. Ha accennato qualcosa in merito a una razzia o qualcosa del genere.”
“Quel ragazzo ha bisogno di farsi una vita. Allora... com'è andata a scuola oggi?”
Dean sbuffò e afferrò una bibita dal frigorifero.
“Il solito, sai com'è. Al momento sono ricercato da tutta la scuola reo per aver parlato con i Novak.”
“Sì, quelli lì sono spesso una fonte di guai.”
“Grazie per avermi reso partecipe della cosa.”
“Sei un ragazzo grande e forte Dean, sai come farti valere.”
Dean scrollò le spalle e si sedette.
“Non il mio primo giorno! Non riuscirò mai a farmi una reputazione decente! Ok, Sammy non se la farà mai. Se decidessero di sfidarlo in qualche universo fantasy, se la caverebbe senza problemi, ma al momento è il gigante più scoordinato che abbia mai incontrato.”
“Beh, se non altro adesso sai come stanno le cose” disse Bobby con un sorriso.
“Sì, mi sei stato di grande aiuto.”
Dean andava piuttosto d'accordo con l'uomo: entrambi amavano moltissimo le automobili, il lavoro di meccanico e la televisione. A dirla tutto Bobby era solo un amico di famiglia, neanche un vero zio, ma John si fidava abbastanza di lui per affidargli i suoi figli. Anche Sam andava abbastanza d'accordo con l'uomo, ma non avevano mai avuto molti argomenti di cui parlare e generalmente preferivano stare ognuno per i fatti propri.
“Quindi, fammi capire. Di preciso, quant'è che sei nella merda?”
“Oggi me la sono cavata con un avvertimento, ma ovviamente la cosa non finirà bene. Crowley ha detto che mi farà un favore-” rispose Dean addentando un grosso pezzo di pizza.
“No, Dean. Non Crowley! Ti sei già invischiato nei giri sbagliati?”
“E' solo un favore!”
Bobby sospirò e scosse la testa.
“Uno fa presto a diventare due, che a loro volta diventano cinque e che a loro volta ti porteranno a svegliarti una mattina in galera per aver fatto qualcosa di molto stupido. Crowley non è una persona che fa favori agli altri per puro spirito caritatevole.”
“Vorrà dire che gli starò alla larga...” provò a dire Dean.
“E' troppo tardi ormai. Se ha già fatto qualcosa per te, ora sei in debito con lui.”
“Bene... comunque, che sai dirmi dei Novak?”
Bobby bofonchiò e prese un altro sorso di birra prima di rispondergli.
“Sono un branco di ricconi. Vivono nel quartiere più elegante della città dove le case hanno anche le piste per l'atterraggio dei jet privati.”
Dean non riuscì a fare a meno di ridere: Bobby avrebbe dovuto essere più obiettivo quando si trattava di dire qualcosa in merito ai suoi studenti, ma l'odio profondo che aveva per i ricconi era qualcosa che andava al di là della sua etica professionale.
“Da quel che ne so sono quattro famiglie e vivono in due case diverse l'una accanto all'altra. Uhm, vediamo... Il padre di Castiel è da un po' che non si fa vedere mentre sua madre è morta quando erano piccoli. Vivono con loro zio Raphael e gli arcangeli-”
“Che sono Gabriel, Lucifer e...?”
“Michael. Mentre i Masters e gli altri Novak vivono nella casa accanto con la zia Lilith.”
Dean annuì.
“Ok... ma di preciso quanto sono ricchi?”
“Sono una famiglia benestante che si tramanda lavori molto remunerativi: dottori, avvocati, politici... spara una professione e di sicuro c'è un Novak che la esercita.”
“Capito... ma perché questi nomi così religiosi? Mi è parso di capire che hanno una predilezione per gli angeli.”
“Sai com'è... tradizioni di famiglia.”
“Mi sembra giusto.”
“Perché t'interessano così tanto?”
“E' tutto il giorno che racimolo frammenti d'informazione su di loro, ma almeno così ho un quadro completo.”
“Tuo fratello si decide a scendere o vuole andare a letto senza cena? Che sia chiaro che non ho intenzione di preparargli altro!”
“Vado a recuperarlo” disse Dean afferrando un'altra fetta di pizza e dirigendosi verso le scale, chiamando a gran voce il fratello. Attese qualche secondo ma, non ottenendo alcuna risposta, salì le scale per andare a vedere dove fosse finito Sam. Lo trovò rannicchiato in un angolo del letto con gli occhi fissi sullo schermo del computer.
“Sammy! È pronta la cena!”
“Sì, ancora un attimo!”
“No, Sam, adesso. O non ci sarà altro.”
“Immagino che allora andrò a letto senza cena.”
“Sam!”
“Ok, scendo!”
Con un sospiro affranto il ragazzo lasciò il computer sul letto e, uscendo, diede di proposito una spallata a Dean. Questo non poté non trattenere una risata divertita e raggiunse il portatile, riducendo a icona il gioco e aprendo la sua casella e-mail. Castiel gli aveva risposto.

“RE: RE: E' tutto ok
Dean,
L'ultima cosa che voglio è che tu debba “arrangiarti per conto tuo” a risolvere problemi che non avresti nemmeno dovuto avere e soprattutto non a causa della mia famiglia. Potrei parlare con i ragazzi che ti hanno minacciato a scuola, ma ho paura che questo non farebbe che peggiorare le cose. Se ci fosse un modo per mettere tutto a posto, lo farei volentieri... non mi piace vedere le persone maltrattate in mio nome e non voglio nemmeno che mi arrivi la notizia di un tuo coinvolgimento in uno scontro. So che hai detto di essere perfettamente in grado di difenderti, ma saresti comunque uno contro molti. Vorrei poter fare qualcosa per aiutarti, sinceramente non ho idea come gli altri abbiano sviluppato questo interesse morboso per me e la mia famiglia. Io stesso ne ho preso coscienza solamente questo settembre! Ma non voglio annoiarti con i miei problemi, quindi passiamo oltre.
Grazie mille per aver comunque accettato di venire con noi in biblioteca. In futuro troverò un modo perché tu possa prendere parti al nostro lavoro di gruppo senza che gli altri ti vedano insieme a noi. So perfettamente quanto i pettegolezzi viaggino velocemente nella nostra scuola e non voglio rischiare la tua incolumità durante la lezione di storia.
Cordialmente, Castiel”


Dean sorrise davanti all'email di Castiel ed era alquanto tentato di scrivergli subito una risposta, ma il suo stomaco iniziò a ruggire, ancora bisognoso di pizza. Si affrettò a scendere le scale e si unì a Sam e Bobby in cucina sperando che la sua presenza spezzasse il silenzio imbarazzante in cui si trovavano i due.
“Allora Bobby, come ti devo chiamare durante la lezione di educazione tecnica? Signor Singer? Bobby? Zio Bob?”[2]
Sam ghignò divertito e Bobby alzò gli occhi al cielo.
“Signor Singer!”
“Tranquillo, non ti scaldare. Volevo solo essere sicuro. Tanto per sapere... ci sarà qualche Novak in classe con me?”
“Non saprei, dovrei controllare...”
“Ok...”
“Castiel ti ha risposto?” domandò Sam con la bocca piena di pizza.
Dean annuì.
“Mi ha detto che troveremo un modo per riuscire a lavorare al progetto senza che gli altri lo sappiano.”
“Ti stai scambiando delle e-mail con uno di loro?” chiese Bobby guardandolo sorpreso.
“Beh, stiamo lavorando insieme a un progetto, quindi in un modo o nell'altro dovremmo parlarci...”
L'uomo scosse la testa.
“Evita di fare in modo che qualcuno a scuola ne venga a conoscenza e finirai appeso per le budella!”
“Beh, ho iniziato andando in giro a testa bassa, ma nulla mi vieta di alzarla e prenderli a calci nel culo e basta!”
“Che ne dici di guadagnarsi il respetto degli altri in modo normale? Sei un discreto giocatore di football, perché non entri nella squadra?”
Dean fece segno di no con la testa mentre prendeva un'altra fetta di pizza.
“No, già la scuola mi darà del filo da torcere e inoltre voglio lavorare nell'officina. Non avrei il tempo materiale per fare tutto.”
“Si tratta semplicemente di capire quali sono le priorità, Dean.”
“Esatto, prima la scuola poi il lavoro. Non ho tempo per giocare. E il resto del tempo voglio passarlo ad ammuffire sul divano davanti alla televisione e non a mettere a tappeto dei tizi.”
Sam sbuffò e finì la sua fetta di pizza prima di prenderne un'altra. La vita a casa di Bobby pareva relativamente tranquilla: l'uomo voleva che rispettassero giusto qualche regola, per il resto gli aveva sempre lasciato la piena libertà a patto che mettessero in ordine, sparecchiassero e non rompessero nulla. Sam generalmente stava rintanato nella loro stanza a giocare al computer mentre Dean preferiva di gran lunga piazzarsi sul divano a guardare la televisione. Generalmente non erano rimasti più di qualche giorno a casa di Bobby, ma se non altro avevano già una routine che sapevano funzionare. Dean si era anche procurato un lavoro all'officina dello zio per riuscire a guadagnare qualcosa che avrebbe messo da parte per il futuro. Al momento tutto ciò era la cosa più vicina a una vita normale che avessero mai avuto.


Note della traduttrice:
[1] Massively multiplayer online role-playing game, ovvero giochi di ruolo online multigiocatore di massa come Extremelot o World of Worldcraft (fonte: Wikipedia)
[2] letteralmente è shop class, che consiste in un laboratorio di meccanica o affini, l'ho tradotto con educazione tecnica perché nella mia esperienza scolastica è la cosa che più si avvicini alla materia.

Ok, secondo capitolo: abbiamo conosciuto Crowley, abbiamo visto Bobby in azione e il primo scambio di e-mail (sì, ce ne saranno diversi) tra Dean e Cas. Per chi aveva avuto dei dubbi in merito al Dean non aggressivo davanti alle minacce dello scorso capitolo... beh, l'autrice ha risolto il problema, e credo anche in modo abbastanza plausibile. Io intanto vi ringrazio moltissimo per la fantastica accoglienza che avete riservato a questa storia e spero continuerete a seguirla.
I capitoli sono tutti piuttosto corposi – circa 4.000 parole i primi 10, poi la media aumenta – quindi gli aggiornamenti saranno circa ogni due settimane, di mercoledì o giovedì, devo vedere quando gli orari – tra università e lavoro – me lo permettono :3
Spero il capitolo vi sia piaciuto!
A presto!
LaTuM

Edited by LaTuM - 6/12/2012, 12:46
 
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view post Posted on 23/11/2012, 13:02
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Anche questo capitolo è bellissimo! E la traduzione è davvero eccellente! Inoltre, se nel primo capitolo Dean risultava poco poco OOC, in questo, così come hai detto tu, l'autrice ha risolto benissimo il problema. Mi ha divertito molto lo scambio di email con Castiel, soprattutto per l'eccessiva formalità di quest'ultimo, che alla fine pare strana se riferita a un ragazzo di quell'età, ma stiamo parlando di Castiel, quindi quella formalità è perfettamente in linea con il personaggio. Come ho già detto, la traduzione è meravigliosa e ti ringrazio per averci regalato un altro bellissimo aggiornamento! ^_^
 
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LaTuM
view post Posted on 23/11/2012, 17:44




CITAZIONE (°°°bacinaru°°° @ 23/11/2012, 13:02) 
Anche questo capitolo è bellissimo! E la traduzione è davvero eccellente! Inoltre, se nel primo capitolo Dean risultava poco poco OOC, in questo, così come hai detto tu, l'autrice ha risolto benissimo il problema. Mi ha divertito molto lo scambio di email con Castiel, soprattutto per l'eccessiva formalità di quest'ultimo, che alla fine pare strana se riferita a un ragazzo di quell'età, ma stiamo parlando di Castiel, quindi quella formalità è perfettamente in linea con il personaggio. Come ho già detto, la traduzione è meravigliosa e ti ringrazio per averci regalato un altro bellissimo aggiornamento! ^_^

Grazie mille cara!
Sono contenta che la spiegazione del comportamento di Dean che pareva andare OOC sia comunqe stata abbastanza esastiva da correggere un po' il tiro del primo capitolo... ok un po' di OOC, ma almeno si capisce il senso.
Per quanto riguarda le email di Cas... posso dire che mi fanno penare non poco? Così come in generale il suo modo di parlare. Se con Dean vado tranquilla e scelgo le parole senza rifletterci troppo usando anche termini più di uso corrente, con Castiel devo soppesare ogni parola e accertarmi che siano sempre un po' più fromali della media. Non sempre riesce, ma ci provo XD
Grazie mille davvero per aver apprezzato sia il capitolo che la traduzione... Da parte io devo ancora leggere la tua di PH, ma ammetto che è ancora tra le seguite su EFP ma tra tesi, esami, lavori e traduzioni non sto leggendo quasi nulla. Rimedierò, promesso. E quando dico che lo farò, presto o tardi, arriverò anch'io. Putroppo la mole di studio e documentazione per la tesi si è triplicata :S

Btw... grazie ancora da parte mia che da parte dell'autrice, siamo davvero contenti che il lavoro ti sia piaciuto/stia piacendo <3
 
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view post Posted on 23/11/2012, 18:03
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Tranquilla, io non metto fretta a nessuno XD E i complimenti ve li meritate entrambi U.U
 
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LaTuM
view post Posted on 6/12/2012, 12:45




Disclaimer: Supernatural è della CW. La storia invece appartiene a totalizzyness. L'originale potete trovarla qui.

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Capitolo 3

I vecchietti sono carini



Dean chiuse il suo armadietto facendo un salto all'indietro quando vide il ghigno di Crowley comparire davanti a lui.

“Buongiorno Raggio di Sole! Hai gli appunti?”

Dean annuì ed estrasse dalla borsa il quaderno di Castiel per poi metterlo con poca delicatezza nelle mani di Crowley.

“Come sei riuscito ad avere il mio indirizzo e-mail?”

Crowley ghignò nuovamente e si batté l'indice sulla punta del naso.

“Lo sai come dicono: un mago non svela mai i suoi trucchi. D'altra parte, il piccolo Cas ha insistito che era urgente...”

“Perfetto. Ok... ora devo andare in classe.”

“Molto bene.”

Dean si affrettò ad allontanarsi da Crowley e s'incamminò per i corridoi raggiungendo l'aula in cui avrebbe avuto lezione. Alcuni erano già arrivati e tra loro c'era anche Chuck. Dean buttò in malo modo la borsa sul banco e prese posto accanto allo strano ragazzo.

“Cosa stai scrivendo?”

“Il mio romanzo” rispose Chuck scrollando le spalle con indifferenza e continuando a scrivere come se non ci fosse un domani.

“Il tuo romanzo?”

“Prima o poi tutti nella vita scriviamo un romanzo e questo è il mio momento.”

“Già... di cosa parla?”

“Non posso dirtelo. Tu invece cosa mi dici dei tuoi piani per cercare di stare lontano dai Novak oggi? O ti sei psicologicamente preparato al fatto che ti faranno nero?”

Dean aggrottò la fronte e iniziò a giocare con la chiusura della borsa.

“Io ho solo... Mi sono organizzato per non rischiare d'incrociarli. E a loro volta mi hanno promesso che mi staranno alla larga.”

“E questo quand'è che te l'avrebbero detto?”

“Ieri sera ho ricevuto un messaggio da Gabriel e Castiel mi ha mandato un'email” rispose Dean senza dare troppa importanza alla cosa.

Chuck alzò gli occhi dal libro guardandolo esterrefatto.

“Hanno il tuo numero di telefono e il tuo indirizzo e-mail?”

“Ehm... sì. Perché?”

Chuck fece energicamente segno di no con la testa prima di tornare a concentrarsi sui suoi scritti.

“Nulla, solo che non avrei mai pensato di dirlo: qualcuno che conosco è in contatto con i Novak.”

Dean sorrise divertito.

“Ti considerano davvero così lontano dalla loro portata?”

“Uhm... Nessuno sa il mio nome, sono solo quello strambo che passa il suo tempo seduto in un angolo a scrivere.”

“Oh, beh... se ti può consolare io sono quello a cui verrà fatto il culo a strisce!”

Chuck questa volta sorrise a sua volta.

“Beh, se non altro non ricercato con l'accusa di alto tradimento.”

“Senti ma... perché tutti vogliono essere loro amici? Cos'hanno di così speciale?”

“Oltre al fatto che sono ricchi sfondati? Qui le persone non sono molto profonde, quindi immagino che sia per questo. Perché la gente vuole essere amica di Johnny Depp? Nessuna in particolare, semplicemente perché è Johnny Depp. Lo stesso vale Castiel Novak... lui è un po' il George Clooney della Kripke High.”

L'espressione di Dean si fece ancora più corrucciata.

“Quindi è tutta una ragione di status sociale?”

“Puoi vederla così. La colpa è un po' di Baltahzar, è lui ha che lasciato qui una sorta di fan club. E' fondamentalmente un cretino ma ai suoi tempi era il più popolare della scuola. E se lo era lui, di conseguenza anche la sua famiglia deve esserlo. Ovvio, che solo persone come Gabriel e Anna sono in grado di reggere il paragone.”

“Sento che c'è un ma in arrivo...”

“No, nessun ma. O meglio. E' Castiel che è veramente strano, lui vuole solo essere lasciato in pace. E' troppo timido per avere contatti con le altre persone. Un tempo stava addirittura pensando di lasciare la scuola e seguire delle lezioni private da casa, poi Gabriel è riuscito a dissuaderlo.”

“Come fai a sapere tutta questa roba?”

“Passo piuttosto inosservato e questo fa sì che la gente parli senza rendersi conto che posso sentirli: mi arrivano tutte le notizie in anteprima ma non ho nessuno con cui condividerle.”

“Anche tu hai pochi amici?”

“Ne ho una, Becky, ma se non ti piace Buffy lei non ti prende nemmeno in considerazione.”

Dean sbuffò e appoggiò la testa sulla borsa osservando Chuck che stava continuando a scrivere.

“Buffy?”

“Sì, L'Ammazzavampiri, ne è ossessionata e non fa altro che scrivere fanfiction a riguardo.”

“Ma il telefilm è finito secoli fa!”

“Non lo so! Posso giurarti di aver letto non so quante lettere indirizzate a Joss Whedon nelle quali gli ordinava di girare delle altre stagioni concentrandosi soprattutto sul rapporto tra Buffy e Spike.”

Dean sbuffò nuovamente.

“Sembra un tantino psicopatica. Comunque... ma non l'avevano fatto? Voglio dire, l'ultima volta che l'ho visto mi pare stessero facendo sesso.”

Chuck scoppiò a ridere nervosamente.

“Lo so! La voce di Becky si alza di qualche ottava ogni volta che rivede quegli episodi.”

Dean scosse la testa e iniziò a guardarsi in giro notando che la classe si era oramai riempita di studenti che stavano discutendo animatamente di cosa avevano fatto la sera precedente e un professore era fuori dall'aula intendo a leggere una circolare. L'attenzione di Dean però fu improvvisamente catturata dall'entrata in scena di Castiel, ancora vestito di tutto punto con una camicia elegante, cravatta e un impermeabile. Il ragazzo gli sorrise in modo impercettibile prima di raggiungere il suo posto.

“Hey, Chuck! Sai dirmi perché si veste sempre così?”

Il ragazzo alzò lo sguardo e diede una rapida occhiata a Castiel.

“E' un po' la sua divisa. Aspetta di vederlo in jeans e maglietta, ti posso assicurare che è la cosa più strana che mi sia mai capitato di vedere!”

Dean rise e, in attesa che gli annunci della mattina finissero e che la lezione avesse inizio, appoggiò nuovamente la testa sulla borsa osservando Chuck che continuava a scribacchiare alcune idee per il suo romanzo - senza però riuscire a decifrarne neanche una parola.

La prima ora della mattinata era una lezione d'informatica e, ancora una volta, in classe con lui c'era Castiel. Almeno stavolta però Dean non dovette preoccuparsi del rischio di trovarselo vicino, visto che l'unico posto disponibile rimasto era in fondo all'aula. Come ogni studente, Dean entrò nel computer con l'account della scuola e la prima cosa che fece fu andare in internet, constatando però che quasi tutti i siti che potevano interessargli erano stati bloccati. Deluso, decise di aprire la sua casella e-mail notando che c'era un messaggio ancora non letto nella posta in arrivo e, ancora una volta, da parte di Castiel.[1]


“Oggetto: Stasera

Dean,

Ieri hai detto che sai guidare... posso chiederti se hai anche una macchina?

Castiel”



Dean si girò verso il resto della classe, vedendo Castiel seduto dall'altra parte della stanza apparentemente immerso nel suo lavoro. Dato che l'insegnante non era ancora arrivato, il ragazzo approfittò di quel momento per rispondere all'email.


“Certo che ho la macchina Castiel, perché?

-D”



Finalmente il professore entrò in classe con un aspetto decisamente scarmigliato: dei fogli indistinti sbucavano fuori dalla sua ventiquattrore, la cravatta era allacciata tutta storta e aveva ancora in mano una tazza di polistirolo piena di caffè.

“Scusate il ritardo ragazzo! Troppe cose da fare e troppo poco tempo per farle. Potete cominciare subito con il vostro lavoro!”

L'uomo non sembrava aver notato la presenza di Dean e il suo non aver nulla da fare. Per fortuna gli venne in aiuto Castiel.


“Dean,

mi spiace chiedertelo ma nonostante sia Gabriel che Anna abbiano la patente, non è facile avere un'auto a nostra disposizione e non abbiamo modo arrivare in biblioteca. Ti scoccerebbe darci un passaggio? Saremo più che contenti di dividere la benzina.

Inoltre... al momento stiamo lavorando a un progetto che consiste nel creare un database fittizio per un'azienda a nostra discrezione. Se vai sul server pubblico della scuola e selezioni la cartella ICT [sottocartella classe 6] trovi le istruzioni dove ti viene spiegato come iniziare e il lavoro e tutto quello che c'è da fare.

Castiel.”


“Castiel,

certo che posso passare a prendervi! E non preoccuparti per i soldi della benzina... tanto dovrei guidare fin lì comunque, no?

Immagino di doverti ringraziare, mi stavo giusto chiedendo come procedere visto che non avevo alcun progetto a cui lavorare e quei buoni a nulla della scuola hanno persino bloccato i giochi preinstallati del computer! Chi può essere così crudele?!

-D”



Quando Dean iniziò a cercare nel server il materiale che gli aveva indicato Castiel, lanciò un'occhiata al ragazzo notando che stava ridendo fra sé e sé. Convito di essere lui la fonte di quell'allegria, Dean aprì il file introduttivo che spiegava come procedere con il lavoro senza riuscire a trattenere un ghigno soddisfatto. Si era appena messo sotto con il progetto vero e proprio quando notò che c'era una nuova e-mail non letta nella casella della posta in arrivo.


“Dean,

grazie mille, sei davvero molto gentile. Hai presente il cenotafio appena fuori dal parco? Ti aspetteremo lì.

Molto divertente, ma davvero, credo che quei 'buoni a nulla' abbiano agito così perché durante le lezioni devi lavorare e non giocare. Non sono sicuro che tu l'abbia notato, ma non c'è molto da fare su questi computer. La scuola è comunque un posto dove si viene per imparare, non per divertirsi.

Castiel”



Se possibile il sorriso di Dean si fece ancora più grande. Era stato lui a far ridere Castiel e la lezione si prospettava essere meno incentrata sul progetto e più uno scambio di e-mail con Castiel, il ragazzo senza amici che aveva scelto di parlare con lui. L'altro avrebbe potuto semplicemente chiedergli un passaggio e spiegargli cosa doveva fare a lezione, ma ogni volta che Dean gli rispondeva, Castiel gli mandava una nuova e-mail.


“Castiel, sei sicuro che il parco sia una buona idea? Pioverà e vi bagnerete tutti e non voglio che la mia Piccola si ritrovi con tutti i sedili inzaccherati. Ho notato che questa scuola è priva di qualsiasi cosa possa ritenersi divertente e andando avanti di questo passo potrei rimetterci la mano destra! Tuttavia ho trovato un amico. E' parecchio strano ma i barboni come me non possono fare troppo gli schizzinosi. A differenza di te che hai stuoli di persone pronte a gettarsi ai tuoi piedi... comunque, tu non hai del lavoro da fare?

-D”



“Dean, posso assicurarti che il parco non è un luogo poi così frequentato e per quanto concerne la pioggia, farò del mio meglio per rimanere asciutto. L'ultima cosa che voglio e bagnare la tua Piccola, dato che sei anche così gentile da darci un passaggio. Tuttavia, se dovesse succederle qualcosa, sarò lieto di ripagare i danni. Mi fa piacere sapere che ti hai trovato un amico: è Chuck Shurly, vero? Ti ho visto parlare con lui... da quel che ho sentito dire è un bravo ragazzo.

Io, da parte mia, non ho mai sentito il bisogno di avere degli amici, soprattutto non in questa scuola. Nessuno vuole davvero essere mio amico, sono semplicemente interessati allo status che raggiungerebbero riuscendo a diventarlo. Se fossi stato una persona come tutte le altre, nessuno avrebbe nemmeno saputo il mio nome. Gli amici sono un lusso non strettamente necessario; una volta ho provato ad allacciare qualche rapporto, ma non è andata come speravo, così ho deciso mai più. Tuttavia mi piacerebbe avere quella giusta dose di coraggio e sicurezza per dire a tutti di lasciarmi in pace.

Al momento non sto facendo nulla perché ho già concluso il mio progetto e sarò nullafacente finché non inizieremo la nuova unità. Perché me lo chiedi? Ti sto distraendo dal tuo lavoro? Se lo desideri, posso inviarti parte del mio progetto, almeno ti sarà più facile capire su cosa stiamo lavorando. E ora che ci penso... ti sono serviti i miei appunti d'inglese?

Castiel”



Dean osservò esterrefatto l'ultima e-mail di Castiel, sorpreso di vedere quanto avesse scritto e si fosse anche lasciato andare, parlandogli di alcune cose di cui probabilmente non aveva mai fatto parola con nessuno.


“Castiel, non preoccuparti, stavo scherzando riguardo la macchina. E se le succedesse qualcosa, sono perfettamente in grande di gestire la cosa visto che lavoro par-time come meccanico... o qualcosa del genere.

Sì, stavo parlando di Chuck. In effetti è uno a posto ed è anche l'unico che non mi fa minimamente pesare il solo fatto che ti guardi.

Deve essere abbastanza difficile per te essere stalkerato da tutti quei fuori di testa! Perché non capiscono che uno possa voler stare da solo? Se non sono indiscreto, posso chiederti cos'è successo con il tuo amico? Ovviamente non sei tenuto a rispondermi. Nel senso... nemmeno mi conosci, capisco che possa non aver voglia di raccontarmi i fatti tuoi.

Distraimi pure quanto ti pare e piace, non m'interessa, davvero! E non preoccuparti d'inviarmi i tuoi file. Preferisco avere un'insufficienza per i fatti miei piuttosto che prendere una A copiando da te. E sì, in effetti non ho capito moltissimo i tuoi appunti - usi un sacco di parole lunghissime! - ma mi sono stati comunque d'aiuto. Pure mio fratello adesso ha una venerazione per te: lui adora 1984 e ha trovato alcune delle tue osservazioni davvero grandiose... sì, è NERDISSIMO!

-D”



Castiel però non gli rispose più per il resto della lezione. Dean prese in seria considerazione l'idea di prendere a testate la tastiera... che diritto aveva lui di chiedere all'altro delle cose così personali? Oppure era stata colpa del commento sui nerd, anche se in fondo era indirizzato a Sam. Qualunque cosa fosse, Dean passò il resto della lezione mordendosi la lingua per essere andato troppo oltre. Non vide nessuno dei Novak per il resto della mattinata, tuttavia ricevette due messaggi da Gabriel con delle barzellette sconce. Suppose che fosse un messaggio cumulativo e che il suo nome fosse rientrato, come quello di molti, nella casella d'invio, ragion per cui si stupì non poco quando l'altro, durante l'ora di pranzo, il ragazzo lo trascinò in un angolo per parlargli.

“Hai ricevuto i messaggi con le barzellette?”

“Uhm, sì...” rispose Dean guardandolo confuso.

“Benissimo! Immaginavo ti sarebbero piaciute. Senti, c'è Sammy da queste parti? Ho bisogno di aiuto per fargli uno scherzo e mi servono informazioni. Ha paura di qualcosa in particolare? Ragni? Vermi?”

“...pensavo avessi detto che mi saresti stato lontano.”

“Non preoccuparti, qui nessuno può vederci, quindi sputa il rospo! A proposito, Cas mi ha detto che prima vi stavate scambiando delle e-mail ma poi ha dovuto smettere perché dei tizi hanno iniziato a chiacchierare con lui e non voleva che qualcuno sospettasse della vostra corrispondenza. Come vedi, stiamo mantenendo la parola data. E grazie per il passaggio... mio padre diventa davvero insopportabile quando si prospetta l'idea di uno di noi al voltante. Comunque, tornando al discorso di prima, che puoi dirmi di Sam, di cos'è che ha paura?”

Dean annuì cercando di metabolizzare tutte le informazioni che Gabriel gli aveva dato nel giro di pochi secondi.

“Capisco... a dire il vero pensavo di aver detto qualcosa di sbagliato od offensivo. Comunque... Sam non è un gran fifone, le uniche cose di cui ha paura sono che gli scada l'iscrizione a qualcuno dei suoi giochi online o che gli si rompa il computer...”

“Sì, beh, ma questo non mi fa venire in mente nessuno scherzo divertente...” disse Gabriel aggrottando la fronte “A che cosa gioca comunque?”

“World of...”

“Warcraft?! Anche Michael ci gioca qualche volta. E con qualche volta intendo tutto il fottutissimo tempo, quindi... magari potrei fargli trovare un doppione online...”

Dean rise.

“Questo è davvero crudele da parte tua. Non hai idea di quanto s'incazzi quando qualcuno gli frega una qualche uccisione!”

Gabriel si unì alla risata di Dean.

“Fantastico, allora sarà proprio quello che farò! Ah, è probabile che mi sia dimenticato qualcosa nel tuo armadietto. A più tardi!”

Dean guardò confuso Gabriel allontanarsi e andare a sedersi al tavolo già occupato dal resto della sua famiglia. Dean aspetto alcuni secondi prima di raggiungere a sua volta il tavolo dove c'era Sam che stava fagocitando il suo hamburger. Il ragazzo non fece in tempo a sedersi che gli comparvero davanti Chuck e una biondina.

“Hey, Dean! Ti dispiace se...”

“Affatto” rispose Dean facendo segno di no con la testa “Siediti pure... Becky, giusto?”

La ragazza fece un sorriso compiuto nella sua direzione.

“Gli hai parlato di me?” domandò poi all'amico.

“Sì... piacere di conoscerti: io sono Dean, lui è Sam.”

“A voi due piace Buffy?”

Chuck sospirò affranto a cominciò a sua volta a mangiare mentre Sam rivolgeva un'occhiata stranita al fratello prima di dare una risposta piuttosto vaga.

“Ho visto giusto un episodio o due...”

“Dovete assolutamente vederlo! E' meraviglioso! E poi Spike e Buffy-”

Becky fu interrotta da un'altra ragazza che si avvicinò a Sam con un blocco per gli appunti tra le mano. Quando il ragazzo la notò, sul suo viso di dipinse un sorriso enorme.

“Hey Sam, ti è caduto questo mentre uscivi.”

“Cavolo... grazie mille, non me ne ero accorto.”

“Non c'è problema” rispose la ragazza con un sorriso “Lui è tuo fratello?”

“Sì, sicuro. Lui è Dean, Dean, lei è Jessica.”

Il sorriso di Dean non prometteva nulla di buono.

“Piacere di conoscerti Jess, Sam mi ha parlato tanto di te!”

Sam diede un calcio al fratello da sotto il tavolo cercando di continuare comunque a sorridere e non mostrarsi troppo imbarazzato.

“Che carino... comunque, ci vediamo al tuo armadietto dopo pranzo, ok?” rispose lei in direzione di Sam.

“Certo, a dopo!”

“Ciao Dean!”

“Ciao Jess!”

Dean salutò la ragazza con un sorriso e agitando la mano. Non appena lei sparì dalla loro vista, Sam si girò di scatto e tirò un pugno sulla spalla del fratello.

“Perché diavolo ti sei dovuto comportare così? Adesso penserà che sono uno strambo!”

“Certo, perché tu sei una persona perfettamente normale Sammy” gli fece notare Dean non riuscendo a trattenere una risata prima d'iniziare finalmente a mangiare il suo pranzo.

Sam aggrottò le sopracciglia e riprese a mangiare, lanciando solo di tanto in tanto qualche occhiata al fratello. Quest'ultimo però parve non farci caso, troppo impegnato com'era a fissare il tavolo dei Novak. Gabriel stava ridendo insieme ad Anna e quello che gli parve essere Joshua, a giudicare dalla stazza del ragazzo. Castiel sedeva a un angolo del tavolo prendendo di tanto in tanto qualche foglia d'insalata e, a differenza degli altri che stavano chiacchierando allegramente tra di loro, lui non proferiva parola. Sembrava che persino la sua famiglia lo considerasse un emarginato visto che non era interessato a intrattenere alcun tipo di rapporto sociale con loro.

“Tu non hai ancora incontrato nessuno dei Novak?” domandò Dean girandosi verso il fratello.

“Solo i gemelli, anche se ovviamente mi sono ben guardato dal rivolgergli parola. A dire il vero nessuno l'ha fatto, erano troppo presi a litigare tra di loro...” rispose Sam una volta che ebbe finito di masticare.

Chuck annuì.

“Funziona così tra loro. Michael è il maggiore dei due, quindi pensa di avere una marcia in più. Lucifer ovviamente lo odia per questo ma ciò non toglie che passino la maggior parte del loro tempo insieme cercando di essere sempre l'uno meglio dell'altro.”

Dean annuì e prese un altro boccone prima di riportare nuovamente lo sguardo sui Novak.

Il resto della giornata proseguì senza ulteriori incidenti; condivise persino la lezione di francese con Gabriel che non smise per un secondo di inviargli barzellette sconce, anche se in francese.


Mandi a ttt qst barzellette o lo fai solo xkè sono io?


Dean riuscì a vedere un ghigno dipingersi sulla faccia dell'altro.


Oggi te, dmni Cas, frse dpdmni Meg... ki lo sa!


Dean scosse la testa e ripose il cellulare nella tasca della giacca assicurandosi che la vibrazione non facesse troppo rumore onde evitare che gli sequestrassero il telefono. La lezione proseguì e prima che Dean se ne rendesse conto, aveva raggiunto il suo armadietto per incontrarsi il fratello e tornare a casa insieme.

“Direi che oggi è stata una buona giornata” bofonchiò Dean stiracchiandosi.

“Nessuna minaccia?” gli domandò Sam con un sorrisetto beffardo.

“No... se tutto va bene tra un po' verrò messo in secondo piano e nessuno saprà mai chi sono.”

“Sembra fantastico...”

“Puoi dirlo forte! Allora... come stava Jess?”

“Va al diavolo! Se non altro ti ha trovato carino” borbottò Sam.

“Davvero pensa che sia carino?”

“Sì, nello stesso modo in cui torva carini i vecchietti.”

“...perché i vecchietti sono carini?”

“Forse qualcuno. Probabilmente questa domenica andrò da lei, dobbiamo lavorare insieme a un progetto per il corso d'inglese.”

“Oh, già v'immagino! Sam e Jessica mano nella mano...”

Sam diede al fratello un pugno sul braccio e cercò di darsela a gambe senza però riuscirci.

“Lo sai che scherzo, Sammy! Comunque ti starò fuori dalle scatole per tutta la serata!”

“E' vero che hai appuntamento con Castiel per studiare.”

“E ci saranno anche Gabriel e Anna.”

Sam annuì.

“A che ora ti vedi con loro?”

“Oh... a dire il vero non lo so” rispose Dean recuperando il cellulare dalla tasca e trovandoci un messaggio non letto inviato da un numero sconosciuto.


Ciao, sono Castiel. Ti ho scritto per chiederti se possiamo vederci alle sei e mezza. Ti andrebbe bene?


Dean non riuscì a trattenere un sorriso e salvò il numero di Castiel prima di rispondergli.

“Perché stai sorridendo?”

“Castiel mi ha appena mandato un messaggio.”

Sam sorrise a sua volta.

“Aaaww! Siete passati dalle e-mail ai messaggini! Il prossimo passo sarà restare al telefono tutta la notte, poi ti fermerai a dormire da lui-”

Il ragazzo però fu interrotto dallo scappellotto sul coppino da parte del fratello.

“Chiudi quella boccaccia! E' una cosa che stiamo facendo unicamente per la scuola.”

“Certo, lui che dice?”

“Di andare a prenderli alle sei e mezza.”

“Si, certo... scuola” lo prese in giro Sam.

“Stai zitto, scemo!”

“Cosa gli hai risposto?”

“Non ti riguarda.”

“Ma certo che si sarò! Con affetto, baci e abbracci, Dean!”

Dean aggrottò la fronte e colpì nuovamente il fratello, superandolo. Sam sorrise seguendolo, contento per una volta tanto di aver trovato qualcosa a cui aggrapparsi per infastidire l'altro. Nell'esatto momento in cui arrivarono a casa, Dean si fiondò in camera loro cercando di riuscire a fare più compiti possibili prima di andare a farsi la doccia. Al piano di sotto Bobby si stava facendo un panino quando sentì l'acqua scorrere.

“Cosa sta facendo tuo fratello?”

“Ha un appuntamento!”

“Di già?! E con chi?”

“Castiel!”

“Non dire fesserie!”

“Non lo sono! Forse non è un vero e proprio appuntamento visto che ci saranno anche Gabriel e Anna e che avranno del lavoro da fare per scuola, ma è tutto il giorno che si sta scambiando e-mail con Castiel!”

“Uno non può farsi degli amici?”

“Castiel? Da quel che ne so lui è famoso per non avere amici...”

Bobby scrollò le spalle e tornò a occuparsi del suo panino.

“Beh, magari è finalmente riuscito a trovare un amico. Non ho idea di cosa possa volere da Dean comunque. Tuo fratello è più tipo che va d'accordo con uno come Gabriel, considerato che sono stupidi uguali.”

Sam rise e tirò fuori i libri per studiare dalla sua borsa.

Al piano di sopra invece Dean era appena riemerso dalla doccia e stava fissando intensamente il contenuto del suo armadio, domandosi cosa poteva mettersi. Stava semplicemente andando in biblioteca per lavorare a un progetto ma aveva l'impressione che dovesse comunque fare una buona impressione. Forse era la sua occasione per diventare il solo e unico amico di Castiel Novak. Diede una rapida occhiata all'orologio e iniziò a entrare in panico: si decise per una maglietta dei Led Zeppelin, una camicia nera e i jeans buoni – ovvero quelli senza strappi. Indossò i gli stivali, afferrò la giacca e si diresse verso la porta prima che Bobby lo chiamasse.

“A Sam sta bene che tu vada fuori con i Novak?”

“Beh, solo con tre di loro ed è per un progetto di storia a cui stiamo lavorando.”

“E passi ore avanti all'armadio per scegliere cosa metterti ogni volta che vai in biblioteca?”

Alle spalle di Dean riuscì a vedere Sam che stava ridendo come un idiota.

“Mi sono solo cambiato, non voglio sembrare quello che possiede solo un paio di jeans logori e una maglietta!”

“Uhm...?”

“Senti, sono in ritardo, mangerò qualcosa più tardi!”

Il ragazzo si catapultò fuori di casa e, dopo aver preso le chiavi dalla tasca della giacca, raggiunse la bellissima Chevy Impala nera del '67 che suo padre gli aveva lasciato. Con un sorriso si sedette al posto di guida e si diresse fino al cenotafio fuori dal parco. Stava piovendo, non particolarmente forte, ma abbastanza comunque perché le persone dovessero tirar fuori gli ombrelli. Quando finalmente raggiunse il parco, Castiel, Anna e Gabriel stretti l'uno contro l'altro sotto un grande ombrello nero.

“Scusate il ritardo. L'inquisizione Spagnola mi ha rallentato l'uscita: dove stai andando, con chi, a che ora torni... il solito.”

Gabriel rise e si avvicinò all'auto.

“Che cerchioni! È bellissima, Dean!”

Dean sorrise.

“Lo so! Lei è la mia Piccola! Saltate su, dai!”

“Io davanti!” disse Gabriel impossessandosi del posto del passeggero, lasciando che Castiel e Anna salissero dietro. Dean lanciò un'occhiata veloce a Castiel dallo specchietto retrovisore prima di immettersi nuovamente sulla strada.

“Allora, dov'è la biblioteca?”


Note della Traduttrice:

[1] in originale la lezione d'informatica è ICT che sta per information and communication techonolgies.


Terzo capitolo: Dean e Cas continuano a scambiarsi e-mail e Baby fa finalmente la sua comparsa XD Vediamo anche Jess, carina come al solito, e Becky, che è sempre una fangirl invasata. Ah, breve nota in merito alla traduzione dei capitoli: preferisco seguire la scia delle case editrici e tradurre i titoli del capitoli. Fosse stata una mia storia non li avrei messi o li avrei lasciati inglese, ma siccome io qui ho solo un ruolo 'fantasma', traduco e basta :3

Spero il capitolo vi sia piaciuto, come al solito provvederò a far sapere cosa ne pensate all'autrice! Ovviamente vi ringraziamo infinitamente per come avete accolto i primi due capitoli, siamo felicissime che la storia - e la traduzione - vi piacciano. Speriamo di continuare sulla stessa scia! GRAZIE DI CUORE!

A presto!

LaTuM


Prossimo aggiornamento: giovedì 20 dicembre
 
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view post Posted on 6/12/2012, 19:10
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Cosa fare se non rinnovare i miei complimenti per te e per l'autrice? Anche questo capitolo è bellissimo! Mi è piaciuto in particolare lo scambio di e-mail tra Dean e Castiel, ma ho anche adorato tantissimo Gabriel e le sue battute sconce, mi hanno fatto morire! E povero Sam, ha attirato l'attenzione del tipo sbagliato XD Ritornando, invece, a Dean e Cass, sono curiosa di sapere cosa è successo con questo quasi amico che Cass ha avuto in passato, mi chiedo se l'autrice ne parla in seguito, ma non lo voglio sapere adesso! XD Anyway, ma quanto è bello Cass con camicia e impermeabile? <3 <3 <3
Sono ansiosa di sapere come continua! Ancora tantissimi complimenti!
 
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LaTuM
view post Posted on 12/12/2012, 19:35




CITAZIONE (°°°bacinaru°°° @ 6/12/2012, 19:10) 
Cosa fare se non rinnovare i miei complimenti per te e per l'autrice? Anche questo capitolo è bellissimo! Mi è piaciuto in particolare lo scambio di e-mail tra Dean e Castiel, ma ho anche adorato tantissimo Gabriel e le sue battute sconce, mi hanno fatto morire! E povero Sam, ha attirato l'attenzione del tipo sbagliato XD Ritornando, invece, a Dean e Cass, sono curiosa di sapere cosa è successo con questo quasi amico che Cass ha avuto in passato, mi chiedo se l'autrice ne parla in seguito, ma non lo voglio sapere adesso! XD Anyway, ma quanto è bello Cass con camicia e impermeabile? <3 <3 <3
Sono ansiosa di sapere come continua! Ancora tantissimi complimenti!

Il mio ritardo nel rispondere è qualcosa di a dir poco vergognoso, ma dalla mia posso dire che internet va a singhiozzi di recente e che quando funziona devo approfittarne per scovare il significato di parole come 'elettrodi rivestiti per la saldatura'... comunque!
Anche a me questo capitolo era piaciuto molto, lo scambio di email è molto carino, sono divertenti i due registri diversi usati dai personaggi. Purtroppo, poivero Sam, Gabriel troverà il modo per divertirsi, ma succederà in un capitolo bellissimo quindi povero Sam, sì, la la strada verso il Destiel sarà quasi totalmente spianata!
Comunque se questi capitoli ti sono piaciuti, i prossimi saranno ancora più belli... fino al 10 (anzi, 12 XD) c'è una scarrellata di pucciosità infinita... gli altri non li ho ancora tradotti e di quei 12 devo tradurne ancora 2 XD
Sì, sono un po' in alto mare ma keep calm XD

Grazie mille per i complimenti, io e l'autrice te ne siamo davvero e speriamo vivamente che la stotia continui a piacerti anche nei suoi succesivi sviluppi :3
Un abbraccio e grazie ancora <3
 
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LaTuM
view post Posted on 20/12/2012, 19:49




Disclaimer: Supernatural è della CW. La storia invece appartiene a totalizzyness. L'originale potete trovarla qui.

notallthat



Not All That

Capitolo 4

Me uomo! Me piace carne!




“Led Zeppelin, eh? Immagino ti piaccia tutto il rock classico: Black Sabbath, Motorhead?”

Dean lanciò una breve occhiata a Gabriel prima di annuire.

“Certo! Gli anni '70 vincono su tutto!”

Gabriel rise.

“Io sono per gruppi un po' più moderni: Avenged Savenfold, Rise Against...”

Dean gli rivolse un'occhiata quasi minacciosa.

“Non ti piacerà mica quella merda di musica emo, spero!”

“Fossi matto! Se dovessi mai incontrare Gerad Way gli tirerei un calcio nelle palle!”

“Bene, perché generalmente non mi piace nulla che vada oltre gli anni Ottanta” rispose Dean con una risata.

“Non puoi vivere nel passato Dean-O! Le possibilità che hai di vedere le tue band live sono pari a zero. Io, d'altra parte, è probabile che tra un mese andrò a vedermi senza problemi il concerto dei Foo Fighters.”

“Non ci sarebbe nessuna di queste band se non ci fosse già stato qualcuno come i Metallica prima di loro!”

“Sono d'accordo con te, ma fa un salto nel futuro Dean, non si sta male da queste parti. La musica è molto più dura e pesante!”

“Non c'è nulla di più pesante dei Metallica. Niente!”



Ci volle un po' prima che Castiel e Anna tornassero dal loro tour della biblioteca con le braccia cariche di libri; l'accesso era riservato esclusivamente ai membri e l'ora di chiusura era ben dopo quella di molti altri locali. Dean non aveva mai visto un posto così bello e suppose che questo dipendesse dalla sua esclusività: niente sedie o tavoli di plastica, tutto l'arredamento era di legno massiccio e aveva l'aria di essere alquanto costoso. Lo stesso tavolo a cui erano seduti e le quattro sedie potevano facilmente costare più della casa Bobby.

“Avete preso tutto quello che ci serve?” domandò Gabriel prendendo il primo libro della pila che il cugino aveva posato davanti a lui. Castiel annuì e prese posto accanto a Dean.

“Immagino di sì... di cosa stavate parlando?”

“Musica” rispose Gabriel scivolando sulla sedia per essere più comodo “Stavo giusto dicendo a Dean che è possibile che vada a vedere un concerto dei Foo mentre lui dovrà semplicemente rassegnarsi all'idea che non vedrà mai i Led Zeppelin dal vivo.”

“Ci sono sempre i Metallica” rispose Dean con una smorfia.

Castiel sorrise e scosse la testa sconsolato.

“Temo di non avere idea di cosa stiate parlando.”

Gabriel sbuffò.

“Cas è persino più antiquato di te. Non ascolta nulla che sia stato composto dopo il XVIII secolo!”

“Mi permetto di dissentire, Tchaikovsky è del XIX secolo!”

“Musica classica, eh?” constatò Dean divertito mentre prendeva a sua volta un libro.

Castiel annuì.

“E' l'unico genere che riesco a sentire vicino a me. Inoltre, se non fosse per la musica classica, i tuoi... ehm, Metallica, non sarebbero mai esistiti.”

“Dimmi un po' te se non è snob! Ho provato a fargli sentire qualcosa dotato di parole e persino di un riff[1], ma niente. In compenso, citagli una mostra di Monet e potrebbe persino venire nei pantaloni!”

Dean scoppiò a ridere e guardò Castiel che stava scuotendo la testa in segno di disapprovazione rimanendo però concentrato sul libro che stava consultando.

“Gabriel, Monet era un artista eccezionale, scusami se trovo emozionante il pensiero di poter ammirare i suoi lavori da vicino.”

“Non c'è bisogno di eccitarsi, però!”

Castel alzò gli occhi al cielo per poi proseguire con la lettura mentre Anna non riusciva a cercava di soffocare una risatina.

“Le cose non stanno così, Dean. Gabriel si sta solo divertendo a mettere in imbarazzo Cas.”

Dean le sorrise e guardò Castiel.

“Cosa posso fare per rendermi utile?”

Castiel alzò finalmente gli occhi dal libro e recuperò un quaderno dalla sua borsa.

“Beh, io sto lavorando su Mengele, Gabriel si sta occupando di Hess e Anna di Himmler e se per te va bene puoi fare delle ricerche su Heydrich.”

“Certo, nessun problema. Devo tirare giù delle informazioni su di lui?”

“Sì. E sarebbe perfetto se potessi trascriverle in modo semplice ma dettagliato.”

“Posso farlo” rispose Dean annuendo e iniziando a sfogliare il libro che gli sarebbe servito.

“Grazie.”

I quattro ragazzi rimasero a lavorare in silenzio e annotandosi delle informazioni. Di tanto in tanto Dean alzava gli occhi vedendo Gabriel che, invece di lavorare, era troppo occupato a disegnare delle pin-up in uniformi naziste. Anche Anna aveva perso la sua voglia di studiare e se ne stava comodamente seduta a messaggiare con il cellulare. Dean però voleva fare una buona impressione su Castiel e non c'era nulla di meglio che dimostrargli che era in grado di recuperare tutte le informazioni possibili su Heydrich, stando anche attendo a scrivere i suoi appunti in modo chiaro e comprensibile.

“Hey Dean, che ne pensi? E' sexy per essere una nazi, no?” gli domandò Gabriel mettendogli il disegno davanti al naso. Dean rise e scosse la testa.

“Certo, se ti bastano due dimensioni...”

Gabriel rise a sua volta e si riappropriò del disegno.

“Due dimensioni o no, una botta gliela darei!”

“Buon per te!”

Castiel guardò il fratello con uno sguardo carico di rimprovero.

“Gabriel, potresti smetterla di perdere tempo e concentrarti sul tuo lavoro?”

“E perché? Cos'hanno di male i miei disegni? Non ti piacciono? Forse se disegnassi dei ragazzi...”

“Per l'ultima volta Gabriel, non sono gay.”

“Ma non sei nemmeno etero, se per questo!”

Dean rivolse ai due un'occhiata scettica.

“Com'è che funzionerebbe 'sta cosa?”

“Cas è combattuto tra l'assessualità e la pansessualità” rispose Gabriel prima che il fratello potesse aprire bocca.

“E starebbe a dire?” domandò Dean.

Castiel sospirò e si sfregò la fronte.

“Non sono combattuto, semplicemente non sono attratto da nessuno, né uomini, né donne, né-”

“- né ermafroditi, né tranny-”

“-grazie Gabriel, credo abbia capito. E per la cronaca, non credo che i transessuali trovino lusinghiero il termine tranny.”

“Chi se ne importa” rispose il ragazzo scrollando le spalle e tornando al suo disegno.

Dean però mantenne gli occhi fisse su Castiel.

“Ok, ho capito cosa intendi con asessualità, ma cosa vuol dire pansessualità?”

Castiel fece un sospiro e cominciò a mostrare dei chiari segni di disagio che fecero pentire amaramente Dean di avergli fatto quella domanda.

“Significa che se mai potessi essere attratto da qualcuno, questo non dipenderebbe dal suo genere, sesso o quant'altro.”

“Oh, capisco. Scusami per averlo chiesto.”

“Non c'è problema.”

Dean tornò a leggere il suo libro mentre sentiva le guance andargli a fuoco: se lui si sentiva in imbarazzo, non osava immaginare come dovesse sentirsi Castiel. I quattro ripresero a lavorare finché Gabriel non iniziò a lamentarsi che aveva fame.

“Gabriel, lo sai perfettamente che c'è un bar, quindi smettila di lamentarti” gli rispose il fratello alzando giusto per una frazione di secondo gli occhi dal libro.

“Ma io voglio un hamburger! Un grosso e grasso hamburger!”

“Vuoi che ti venga un infarto precoce?” gli domandò Castiel posando la penna che aveva in mano.

“Per favore...”

“Ma abbiamo del lavoro da fare!”

“Possiamo continuare più tardi... dai Cas, siamo qui da secoli!”

Castiel rivolse uno sguardo anche a Dean e Anna: quest'ultima annuì.

“Anch'io avrei un po di fame, Cas ma preferirei comunque non ostruirmi le arterie visto che domani ho gli allenamenti.”

“Ok, voi due principessine potete prendervi un'insalata, Dean è un uomo... vero che anche tu hai voglia della buona e vecchia carne rossa?”

Dean non riuscì a trattenere un sorriso.

“Non potrei mai dire di no a un hamburger!”

“Bravo ragazzo! Dai Cassie, andiamo a mangiare, qui possiamo sempre finire più tardi.”

Cas sospirò sconfitto.

“Ok, fammi solo controllare un paio di cose. Dove vuoi che andiamo?”

“Da Burger King!”

Castiel alzò gli occhi al cielo e portò alcuni libri al bancone centrale mentre Anna prendeva quelli da rimettere a posto. Gabriel invece rivolse un sorriso soddisfatto a Dean.

“Mi piaci Winchester, sei un buon elemento da avere nei paraggi. Con te al mio fianco, Castiel non avrà alcuna possibilità! Un giorno o l'altro riusciremo a farlo diventare un bambino vero!”

“Che significa?” domandò Dean senza però riuscire a non ridere.

“Come che significa? Non l'hai visto? Le giacche, la musica di Bach, quel suo credere che il divertimento sia riservato solo agli stupidi. Io sono un tipo divertente – e molto, direi – ma oramai si è abituato a me. Tu sei una ventata d'aria fresca. Voglio dire, sei la prima persona che non fa parte della famiglia con la quale si può dire che abbia veramente parlato!”

“Sul serio?”

“Certo, ragion per cui dovremmo uscire più spesso. Fuori da scuola, s'intende.”

“Ok... anche se io dopo la scuola ogni tanto lavoro e talvolta anche nei fine settimana.”

“Oh, e che cosa fai?”

“Lavoro come meccanico per Bobby.”

“Carino... io lavoro in un piccolo negozio di caramelle in centro. E' fantastico e in più posso avere le caramelle gratis!”

“Meraviglioso!” rise Dean.

“A chi lo dici! Se dovessi aver bisogno di qualche dolciume, fammelo sapere, sono l'uomo che fa per te!”

Castiel li raggiunse con le braccia ancora stracolme di libri e con la borsa ferma sulla spalla.

“Possiamo andare? Dov'è Anna?”

“E' andata a riportare indietro i libri e non è più tornata” rispose Gabriel alzando le spalle.

Castiel fece un sospiro e si girò verso Dean.

“Puoi tenerli un minuto?”

“Certo!”

Prima di andare a cercare Anna, Castiel gli mise tra le mani la pila di libri, lasciando basito l'altro nel sentito quanto pesassero.

“Cazzo se pesano!”

Gabriel rise e ne prese qualcuno per aiutarlo.

“Sembra uno scricciolo, vero? I miracoli che può fare la masturbazione!”

Dean rise e scosse la testa.

“Come lo sai?”

“Qualcuno mi ha raccontato un po' di cose interessanti.”

“Va bene, allora...”

Gabriel annuì e gli fece l'occhiolino, cosa che suscitò in Dean un'altra risata: uscire con i Novak era decisamente diventato il suo nuovo passatempo preferito, anche se la vera anima del gruppo era Gabriel... ora Dean capiva perché fosse amico di tutti. Anche Anna era molto carina, più tranquilla di quello che si era immaginato visto che passava la maggior parte del tempo a messaggiare con la sua enorme schiera di amici. Castiel invece l'aveva confuso: non riusciva a capire se il ragazzo lo considerasse un amico o si stesse semplicemente comportando educatamente nei suoi confronti, ma era comunque piacevole passare il tempo in sua compagnia. Di certo aveva raccolto su di lui una tale quantità di informazioni che persino Chuck se le sarebbe sognate.

Castiel tornò dopo poco insieme ad Anna alzando gli occhi al cielo quando guardò in direzione della sorella.

“Era al telefono... possiamo andare adesso.”

Il ragazzo liberò Dean dal fardello dei libri e fece strada agli altri fuori dalla biblioteca. Quando furono nuovamente in auto, Gabriel iniziò a smanettare con l'autoradio di Dean per vedere cosa passasse il convento. Come c'era d'aspettarsi i Metallica iniziarono a far casino a tutto volume. Dean scoppiò a ridere vedendo Anna saltare sul posto per lo spavento e Gabriel si unì a lui iniziando anche a cantare – o meglio, gridare – seguito poi a ruota da Dean. Castiel era seduto sui sedili posteriori, per nulla infastidito dalla musica a tutto volume e dai due ragazzi seduti davanti che cantavano a squarciagola. Il tempo di altre due canzoni e arrivarono al parcheggio di Burger King e, con grande sorpresa di Dean, Castiel scese dalla macchina portando con sé alcuni libri.

“Offro io gli hamburger. O la cena. Tu che prendi Anna?” domandò Gabriel con sorriso beffardo infilandosi le mani nelle tasche dei jeans. La ragazza alzò lo sguardo verso il menù luminosi appesi davanti a lei e aggrottò le sopracciglia, indecisa.

“Una Garden Salad e un milkshake alla fragola.”

Gabriel alzò gli occhi al cielo e si girò in direzione del fratello.

“Tu Cas?”

“Per me solo un caffè, grazie.”

“Quando sei noiosooo! Dean-O, amico mio, dimmi che almeno tu sei un tipo da Whopper!”

Dean ghignò.

“Double Whooper, prego.”

Gabriel ricambiò il ghigno.

“Con formaggio?”

“Ovviamente!”

“Oh, finalmente hai trovato qualcuno con cui potrai condividere la tomba, Gabriel” disse Castiel alzando gli occhi al cielo e per poi mettersi alla ricerca di un tavolo.

Anna ridacchiò e andò a sedersi insieme al fratello mentre Gabriel, indifferente al commento di Castiel, mise un braccio attorno alle spalle di Dean.

“Che femminuccia” commentò il ragazzo “Un uomo ha bisogno di mangiare! Giusto amico?”

“Puoi dirlo forte!”

“Da bere coca?”

“Ovvio.”

“Perfetto. Vai a sederi, dai! E fagli vedere come si comporta un vero uomo.”

Dean rise e fece quanto gli era stato detto, prendendo posto davanti a Castiel che si era nuovamente immerso nella lettura. Anna era seduta accanto a lui e stava messaggiando con una tale furia che, se inviare messaggi fosse stata una disciplina olimpica, avrebbe potuto vincere una medaglia. A questo punto, per non sentirsi da meno, Dean prese il suo cellulare e mandò un messaggio a Sam.



“Amico, non hai idea di quanto mi stia divertendo!”



In attesa di una risposta, Dean non poté fare a meno di notare quanto curioso e strano fosse il loro gruppo: la cheerleader, il nerd, il buffone della scuola, e lui, Mr. Nessuno. Dopo qualche secondo il telefono vibrò sul tavolo e il ragazzo si affrettò a leggere la risposta del fratello.



“Vi siete trovati per studiare, non per divertivi!”



“Stiamo facendo una pausa da BK, 6 solo geloso ke abbia già degli amici, o quasi!”



“Hey Dean, tu sei single, giusto?” gli domandò Anna che nel frattempo aveva smesso di messaggiare.

“Uhm... sì.”

Prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, Anna gli fece una foto e iniziò a digitare furiosamente qualcosa sul telefono.

“Hey! Che stai facendo?!”

“Sto facendo vedere una tua foto a una mia amica, Lisa.”

Dean lanciò uno sguardo a Castiel che aveva smesso di leggere.

“E perché?” domandò il ragazzo riportando l'attenzione su Anna.

“Perché sei carino e anche lei è single, oltre a essere stupenda, vuoi vederla?”

Tempo una frazione di secondo e Dean si ritrovò sotto il naso la foto di una mora decisamente carina. Il ragazzo annuì e allontanò la mano di Anna dalla faccia.

“Hai ragione, è carina.”

Con la coda dell'occhio Dan riuscì a vedere Castiel scuotere la testa sconsolato.

“Anna, lo sai che se qualcuno viene a scoprire che Dean sta passando del tempo con noi, gli faranno passare dei brutti quarti d'ora a scuola” le fece notare il ragazzo posando il libro che stava leggendo sul tavolo.

Anna sbuffò.

“Ma per favore! Un solo appuntamento con Lisa gli farà guadagnare la fama di playboy della scuola. Lisa è popolare quasi quanto te!”

Dean cercò di fare del suo meglio per nascondere un sorrisino, ma Castiel lo vide ugualmente.

“A te sta bene? Un appuntamento al buio con una ragazza che non hai mai incontrato?”

Dean lo guardò confuso.

“Chi ha mai parlato di appuntamento?”

“Lei. Devi andare a prenderla venerdì alle otto a casa sua.” gli fece sapere Anna con non chalance mentre continuava a digitare messaggi sul telefono.

Dean non poté evitare si sorridere soddisfatto.

“Bene, vai così Dean!” si disse il ragazzo, complimentandosi con se stesso.

Castiel scosse ancora la testa in segno di disapprovazione.

“Tanto perché tu lo sappia, non è una persona facile da accontentare.”

“E chi non lo è?” intervenne Gabriel posando i vassoi colmi di cibo sul tavolo. Castiel si allungò fino a prendere il suo caffè prima di sfrondare nuovamente sulla poltroncina dove si era seduto e riprendendo in mano il libro.

“Di chi stavate parlando?” domandò il ragazzo occupando il posto ancora libero.

“Lisa Braeden. Lei e Dean escono insieme questo venerdì” lo aggiornò Anna prendendo la sua insalata mentre Gabriel rivolgeva a Dean sorriso orgoglioso.

“Sul serio? La piccola Lisa? Se riesci a starle intorno abbastanza a lungo, scoprirai anche che è parecchio flessibile, se capisci quello che intendo!”

Dean scoppiò a ridere e afferrò il suo hamburger mentre Gabriel rivolgeva un'occhiataccia ad Anna infastidito per il calcio che la ragazza gli aveva appena dato. Prima di addentare il suo panino però, Dean mandò un messaggio a Sam.



“Indovina un po' chi ha un appuntamento con una cheerleader molto flessibile questo venerdì?”



Il quartetto sprofondò nuovamente in un religioso silenzio, visto che le loro bocche erano troppo occupate a masticare per riuscire a parlare... beh, eccetto Castiel che aveva ricominciato a leggere.



“WTF?! Come hai fatto?!”



Dean rise tra sé e sé e digitò velocemente la risposta, sperando di non essere notato da Anna e Gabriel.



“Diventa amico di una cheerleader ke pensa ke sia carino e 6 dentro!”



“A chi stai scrivendo, amico?” gli domandò Gabriel con la bocca piena, facendo ridere Dean.

“Sammy”

“Come sta quel diavoletto di tuo fratello? Devo ancora parlare con Michael per riuscire a incasinargli la vita su WoW.”

Dean diede un grosso mosso al suo panino e si prese qualche secondo per masticare prima di rispondergli.

“Sta bene, credo sia solo un po' geloso.”

“Guardatevi, siete una coppia di uomini di Neanderthal!” li rimproverò Castiel.

“Hey, cosa vuoi dire?!” protestò Gabriel.

“Significa che siete entrambi poco evoluti, privi di qualsiasi buona maniera e avete un pessimo gusto in fatto di cibo.”

“Ah si? E dimmi un po' sapientone, un Neanderthal potrebbe mai fare una cosa del genere?”

Gabriel posò il suo panino e iniziò a spingere le sue dita all'indietro fino a che non riuscì a toccarsi il braccio con quelle.

“Dio, Gabriel! Che schifo!”

Dean invece rise e diede un altro morso al suo panino.

“Gabriel... un'estrema flessibilità delle articolazioni non implica necessariamente il concetto evoluzione. Tuttavia devo correggermi, sono certo che un Neanderthal sapesse perfettamente che era il caso di parlare con la bocca piena.”

Ancora una volta, Dean non riuscì a trattenere una risata e ottenne persino la soddisfazione di vedere Castiel sorridere.

“Questo vale anche per te, lo sai?”

“Sì, ma è comunque divertente! Vecchi e grossi cavernicoli!”

“Me uomo! Me piace carne!” fece Gabriel.

Per l'ennesima volta nella serata, Castiel alzò gli occhi al cielo e tornò a rifugiarsi nel suo libro, non prima però di aver rivolto un sorriso a Dean.

Quella notte, dopo che Sam fu andato a dormire, Dean era ancora seduto nel salotto di Bobby a guardare la tv ma con gli occhi fissi sullo schermo del computer. Anche se avesse voluto, non sarebbe riuscito a smettere di sorridere. Dopo l'orribile primo giorno che aveva passato, il secondo era stato a dir poco fantastico. Di sicuro era certo di aver trovato in Gabriel un amico, aveva un appuntamento con una cheerleader famosa per la sua flessibilità, ed era riuscito ad avvicinarsi a Castiel più di qualunque altra persona fosse riuscita a fare in vita sua. Di certo non sarebbe andato a rivelare a nessuno i particolari in merito alla strana sessualità del ragazzo. Era talmente felice che il suo ottimo umore era riuscito a rovinare quello di Bobby che continuava a borbottare cose indistinte ogni volta che lanciava un'occhiata al ragazzo.

Dean andò nuovamente a controllare la sua e-mail, notando che nella cartella posta in arrivo c'era un messaggio di Castiel che non aveva ancora letto.



“Oggetto: Oggi

Grazie per essere venuto con noi. So che non hai avuto molta possibilità di scelta, ma so comunque che non ti sei sentito obbligato... tuttavia sono contento che tu abbia scelto di stare con noi. Gli eventi di oggi sono stati un piacevole diversivo, anche se Gabriel, come suo solito, è stato del tutto privo di decoro e Anna... beh, lei è Anna. E per restare in tema, c'è un modo con il quale possa dissuaderti dall'uscire con Lisa venerdì sera? E' solo che credo non sia la persona giusta per te. Non che io ti conosca abbastanza per poterlo dire, ma conosco Lisa e lei decisamente non è la ragazza che fa per te. Devo anche dirti che ho l'impressione che tu sia entrato nelle grazie di Gabriel... spero davvero che tra voi due si possa instaurare una bella amicizia. E' piacevole la tua compagnia, anche se non capisco come tu sia in grado di tirare fuori il peggio da mio cugino. E per finire, se in futuro avremo altro lavoro da fare insieme, potremmo usare Skype. È decisamente più comodo delle e-mail... tu ce l'hai un account Skype, vero?

Castiel.”




Se possibile, il sorriso di Dean divenne ancora più grande, cosa che però non fece che aumentare le occhiate sospettose e infastidite da parte di Bobby. Era riuscito a trovare un amico e c'erano buone possibilità che riuscisse a diventare amico persino di Castiel. Nonostante il ragazzo lo avesse pregato di non andare all'appuntamento con Lisa – in fondo Dean non l'aveva mai vista – e lui stava semplicemente facendo quello che Gabriel e Anna gli avevano detto di fare... Non riusciva proprio a capire a cosa fosse dovuta l'antipatia di Castiel nei confronti di Lisa.



“Castiel,

mi fa davvero piacere che ti sia divertito, anche se avevamo del lavoro da fare. Anche se non è del tutta colpa mia, credo di averci messo del mio se, come dici, sono in grado di tirar fuori il peggio di Gabriel. Cos'ha Lisa che non va? C'è qualcosa che dovrei sapere o semplicemente stai cercando di mettermi in guardia? Non che non mi fidi del tuo giudizio ma credo che debba comunque farlo per educazione. Per il resto... no, non ho un account su Skype, ma posso sempre farne uno, no? Anche se c'è da dire che non sarei presente molto spesso. Questo è il computer di Sammy, io non sono un grande amante dell'informatica. Mandami un messaggio se vuoi che venga online, mi limiterò a dare un calcio a quel nerd di mio fratello per farlo sloggiare.

Dean.”




Il ragazzo diede un'occhiata veloce all'orologio e decise che era il caso di andare a dormire. O almeno di portarsi il computer sotto le coperte per vedere se c'era qualcosa di nuovo sul sito di Busty Asian Beauty.com. Diede la buonanotte a Bobby e si portò il pc in camera, lasciandolo sul letto mentre si preparava per andare a dormire. Dopo essersi lavato faccia, denti ed essersi tolto i vestiti della giornata rimanendo in boxer e maglietta, si arrampicò sul letto sorridendo in direzione dello schermo.



“Dean,

non devi addossarti la colpa se il lavoro non è stato concluso. Io di certo non ritengo sia tu il responsabile. Hai lavorato molto più di Gabriel e Anna messi assieme. Semplicemente ti sei lasciato giustamente trasportare dall'entusiasmo di avere qualcuno con cui stare e parlare e con i tuoi stessi gusti. E per quanto riguarda il discorso di Lisa, io di per sé non ho nulla contro di lei, tuttavia so che le relazioni con lei non sono molto durature. Diciamo che non è il tipo di ragazza con cui puoi pensare di passare insieme il resto della tua vita... non sono un amante dei pettegolezzi scolastici, ma posso assicurarti che non sei il primo e non sarai di certo l'ultimo. Alcune persone possono contare sulle dita di una mano le storie che hanno avuto al liceo e... beh, credo che Lisa abbia terminato quelle della seconda da un pezzo.

Comunque, se ogni tanto di capita di essere online su Skype, contattami pure, anche solo per dirmi ciao. Dio sa solo quanto ogni tanto abbia bisogno di prendermi una pausa pure io, anche se oramai mi sono abituato e non nel migliore dei modi...

Castiel”



Dean rise nel leggere i giri di parole fatti da Castiel per dirgli che Lisa era una zoccola.



“Quindi mi stai dicendo che Lisa è una ragazza facile? Che la sono passata tutti? Ok, ho capito, ma se devo essere sincero ora sto un po' perdendo il filo del discorso. Se le cose non dovessero andare bene – cosa che mi pare di capire succederà comunque – ti do in anticipo il permesso di dirmi 'te l'avevo detto' nel modo più odioso possibile. Recluta pure Gabriel, se vuoi. Sai cosa? Credo che invece tu mi abbia convinto a prendermi un computer tutto mio, ma sappi che non dovrai arrabbiarti se cercherò di distarti dallo studio ogni momento! Sono comunque certo che mi bloccherai dopo dieci minuti. Prima hai scritto 'non nel migliore dei modi'... cosa intendi dire?

Dean”



“Grazie Dean per essere arrivato dritto al dunque... io stavo cercando di evitare di cadere nella bassezza dei pettegolezzi che girano a scuola. Comunque sì, era quello che stavo dicendo. Sono sicuro che te lo dirò, ma ho deciso che terrò fuori Gabriel, potrebbe essere troppo per te. Vedremo, comunque.

E non preoccuparti di disturbarmi, una delle ragioni per cui studio così tanto è che, in effetti, non è che abbia molto altro da fare. Parlare con te potrebbe diventare uno dei miei hobby, chissà! Comunque, diciamo che la storia è più o meno questa, lo scorso anno ho frequentato così tante lezioni per avere dei crediti extracurricolari – come Latino o Letteratura 2 – che mi sono ritrovato con una mole da studiare ben superiore a quanto potessi realmente fare. Verso la fine dell'anno ero esausto e sono praticamente collassato. E' stato Gabriel a trovarmi, dopodiché ho dovuto passare una settimana in ospedale senza fare nulla se non leggere Shakespeare. Fortunatamente non avevo perso troppe lezioni, avevo il terrore di stare nuovamente male se mi fossi perso gli esami! Credo che nessuno al di fuori della mia famiglia sappia realmente cos'è successo, immagino che gli altri mi abbiano semplicemente dato per malato e basta. A ogni modo, si sta facendo tardi e a quest'ora dovrei già essere a letto. E' stato un piacere parlare con te, Dean. Ci vediamo domani.

Castiel”




Dean osservò l'ultima email con tanto d'occhi: per la seconda volta in una sera Castiel aveva condiviso con lui qualcosa di personale e senza nessuna ragione apparente. Con la testa da tutt'altra parte, Dean spense il computer – ricordandosi però di uscire dal suo account di posta elettronica per essere certo che Sam non avesse accesso alle sue email – e si rannicchiò a letto.





Note dell'autrice:

Una breve nota... so che è alquanto difficile che una persona possa essere asessuale E pansessuale, ma andando avanti Castiel capirà meglio la sua natura, il suo orientamento e così via. Credo anche che questo dia un taglio più “realistico” a Castiel: il fatto che sia indeciso sulla sua sessualità è dovuto soprattutto alla mancanza d'informazione. Quindi, per favore, non sentitevi insultati e non rimanete disgustati per questo aspetto del racconto, la situazione si evolverà nel corso della storia.



Note della Traduttrice:

[1] Riff: base melodica ossessivamente ripetuta [cit. Hazon Garzanti], non c'è traduzione. Per darvi un'idea – anche se non ci capisco nulla di musica – le canzoni dei Rammstein si basano quasi esclusivamente su motivi ripetuti ossessivamente.

Primo: per chi non lo sapesse, sono rimasta alcuni giorni senza internet, infatti sembrava che l'aggiornamento dovesse slittare (verbo adatto, visto il periodo) a dopo Natale, invece... ringraziate la Telecom che ha riparato il guasto giusto in tempo per farmi pubblicare il capitolo 4 entro i tempi previsti! XD

Passando al resto... il titolo del capitolo l'ho tradotto in modo piuttosto letterale: Me man, me like meat, però credo renda bene l'idea di uomo primitivo che vuole trasmettere l'originale. Ho aggiunto i punti esclamativi perché in italiano stanno meglio :3

Per il resto... Cas è un tipo strano, ma credo che sia abbastanza vicino a quella che potrebbe essere la versione umana dell'angelo Castiel – e con angelo intendo quello della quarta/inizio quinta stagione che sa poco dei rapporti umani, delle battute e via dicendo... Comunque!
 
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view post Posted on 21/12/2012, 21:19
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Finirò per strapazzarmi di coccole anche il Castiel di questa fanfiction, è troppo adorabile! In particolare tutto il discorso sull'asessualità e sulla pansessualità mi è piaciuto molto, soprattutto credo che per Castiel si adatta tantissimo la seconda. Infatti, considerando il Castiel originale, in quanto angelo, non ha sesso, quindi nel caso si innamorasse di qualcuno (Uno a caso, eh! XD), farebbe ciò indipendentemente dal sesso dell'altro. Quindi una definizione simile applicata al Castiel di questa fanfiction la trovo molto IC. E per il resto tutto il comportamento di Castiel nel corso del capitolo è stato abbastanza IC, eccetto, ovviamente, alcuni particolari. Di certo non si può scrivere di un Castiel/studente umano che ti fissa per ore senza batter ciglio o che magari non sappia neanche cosa sia un water, per fare un esempio. Sarebbe inverosimile. Quindi, credo che l'autrice abbia fatto un buon lavoro nell'adattare il carattere di Castiel alla nuova situazione. D'altronde non è neanche un personaggio facile da trattare. A questo proposito mi sono piaciute molto le poche battute di Castiel, poichè, pur non essendo fuori dal mondo, alla fine risultano un po' "strane", il che si adatta perfettamente al carattere del personaggio.
Per quanto riguarda Dean, lui mi ricorda molto il Dean della prima stagione, quando era più spensierato, per modo di dire, un po' più giocoso, un po' più innocente, nonostante tutto. Mi ispira proprio un senso di giovinezza. E poi si avverte benissimo, anche se in maniera graduale, il sentimetno che sta nascendo tra Dean e Castiel, a partire da Dean che vuole fare su Castiel una buona impressione e Castiel che cerca di fare battute e poi sorride poco poco in direzione di Dean. Mi piace, me gusta tantissimo! Per quanto riguarda l'appuntamento con Lisa, sono curiosa di sapere come va a finire, ma più di tanto non mi interessa. Dean deve stare con Cass e basta XD
E poi ci sono Gabriel e Anna. Anna si è "sentita" poco, ma credo sia l'effetto giusto, perchè da' proprio la sensazione di una persona che c'è fisicamente, ma non ci sta con la testa. In fondo è quello che Anna fa in questo capitolo, messaggiando continuamente con il suo cellullare. Colui che più di tutti ha fatto sentire la sua presenza è sicuramente Gabriel, sempre più adorabile. Lui e Dean hanno instaurato un buon rapporto. Ed è proprio come immagino che sarebbe finita anche nel TF se Gabriel non si fosse presentato come un trickster che cerca di ammazzarti ogni due per uno XD
Bellissimo capitolo, bellissima traduzione e tantissimi complimenti ad entrambe =)
 
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LaTuM
view post Posted on 21/12/2012, 23:56




CITAZIONE (°°°bacinaru°°° @ 21/12/2012, 21:19) 
Finirò per strapazzarmi di coccole anche il Castiel di questa fanfiction, è troppo adorabile! In particolare tutto il discorso sull'asessualità e sulla pansessualità mi è piaciuto molto, soprattutto credo che per Castiel si adatta tantissimo la seconda. Infatti, considerando il Castiel originale, in quanto angelo, non ha sesso, quindi nel caso si innamorasse di qualcuno (Uno a caso, eh! XD), farebbe ciò indipendentemente dal sesso dell'altro. Quindi una definizione simile applicata al Castiel di questa fanfiction la trovo molto IC. E per il resto tutto il comportamento di Castiel nel corso del capitolo è stato abbastanza IC, eccetto, ovviamente, alcuni particolari. Di certo non si può scrivere di un Castiel/studente umano che ti fissa per ore senza batter ciglio o che magari non sappia neanche cosa sia un water, per fare un esempio. Sarebbe inverosimile. Quindi, credo che l'autrice abbia fatto un buon lavoro nell'adattare il carattere di Castiel alla nuova situazione. D'altronde non è neanche un personaggio facile da trattare. A questo proposito mi sono piaciute molto le poche battute di Castiel, poichè, pur non essendo fuori dal mondo, alla fine risultano un po' "strane", il che si adatta perfettamente al carattere del personaggio.
Per quanto riguarda Dean, lui mi ricorda molto il Dean della prima stagione, quando era più spensierato, per modo di dire, un po' più giocoso, un po' più innocente, nonostante tutto. Mi ispira proprio un senso di giovinezza. E poi si avverte benissimo, anche se in maniera graduale, il sentimetno che sta nascendo tra Dean e Castiel, a partire da Dean che vuole fare su Castiel una buona impressione e Castiel che cerca di fare battute e poi sorride poco poco in direzione di Dean. Mi piace, me gusta tantissimo! Per quanto riguarda l'appuntamento con Lisa, sono curiosa di sapere come va a finire, ma più di tanto non mi interessa. Dean deve stare con Cass e basta XD
E poi ci sono Gabriel e Anna. Anna si è "sentita" poco, ma credo sia l'effetto giusto, perchè da' proprio la sensazione di una persona che c'è fisicamente, ma non ci sta con la testa. In fondo è quello che Anna fa in questo capitolo, messaggiando continuamente con il suo cellullare. Colui che più di tutti ha fatto sentire la sua presenza è sicuramente Gabriel, sempre più adorabile. Lui e Dean hanno instaurato un buon rapporto. Ed è proprio come immagino che sarebbe finita anche nel TF se Gabriel non si fosse presentato come un trickster che cerca di ammazzarti ogni due per uno XD
Bellissimo capitolo, bellissima traduzione e tantissimi complimenti ad entrambe =)

Ecco, io come non posso sciogliermi davanti a un commento come il tuo?
Primo, condivido a pieno tutte le osservazioni che hai fatto in merito a Castiel, anch'io avevo pensato alle stesse cose, apprezzando particolarmente come l'autrice era riuscita a rendere strano (ma umano e studente!) un tipo come Castiel mantenendolo IC.
Lo stesso vale per Dean che è molto vicino a un Dean più giovane stile prima stagione, quando ancora non ha visto e vissuto gli orrori che l'hanno portato a essere ciò che ora... insomma, vendere la tua anima a un demone e finire all'inferno sono cose che lasciano unsegno... per non parlare di tutto quello che è venuto dopo!
Lisa sarà una breve parentesi ma, ovviamente, essendo questa una Destiel mi sembra persino stupido dirti 'non preoccuarti', anzi! Alla fine la ringrazieremo tutti perhcé grazie a lei andiamo incontro a uno dei capitolo più belli della storia, pieno di UST, che io adoro XD
Gabriel... beh, credo che lui sia magnifico, punto. Un trickster umano assolutamente adorabile.
Anna invece è appunto distante, presente fisicamente ma persa nel suo cellulare incapace di interagire il mondo. IC o OOC che sia, è un taglio che l'autrice ha voluto dare a un personaggio di cui conosciamo molto poco, quindi credo che ogni interpretazione sia aperta e possibile =)

Per il resto... sapp che ti adoriamo entrambe: Lizzie perché davanti a delle parole così belle per un capitolo di una sua fanfiction si èp sciolta, io perché condivido il tuo entusiasmo di lettrice doppiamente contenta che è riuscita a far arrivare una bella traduzione. Grazie mille davvero, sono immensamente felice che la storia di piaccia, sia in originale che in traduzione!

Grazie :wub:
 
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30 replies since 8/11/2012, 14:28   443 views
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